venerdì 2 aprile 2010
Riflessioni da turista
Bella l'Olanda, eh. Anche se l'Olanda è solo una parte, è come dire Russia anziché Federazione delle ex Repubbliche Sovietiche (ammesso che sia questa la dicitura, sto andando a memoria e a senso).
Belle le Nederlanden, eh. Luogo di civiltà, apertura mentale, tolleranza, liberismo, democrazia, senso civico altamente sviluppato, cittadini beneducati, rispetto della cosa pubblica, strade pulite, bambini che sanno stare al loro posto (e mangiano pane aringa e cipolle crude senza protestare, come farebbe invece un piccolo despota italiano al quale non venga somministrata sempre e solo pasta al pomodoro o pizza margherita), energia eolica, orari di lavoro e paghe giusti ed equi.
Belli i mulini e il costume da olandesina, belli i parchi coi cigni e le anatre, bello il museo di Van Gogh anche se poi di Van Gogh ce n'è meno di quello che ti aspetti (di quello che ti aspetti tu, caro lettore, perché a me Van Gogh mi garba proprio il giusto; speravo di vedere almeno un Bosch o un Bruguel, e invece macché).
Belgi, Olandesi, Francesi, Inglesi, Tedeschi, in minor parte anche Danesi: popoli che oggi e in passato si sono distinti per tutte le belle succitate cose... a casa propria.
Belgi, Olandesi, Francesi, Inglesi, Tedeschi, in minor parte anche Danesi: popoli che praticavano colonialismo ed economia di rapina in tutto il mondo "nuovo e selvaggio", che praticavano la tratta e l'utilizzo degli schiavi; popoli che si sono distinti per la brutalità del trattamento riservato ai negri, inferiori ai bianchi al pari delle bestie.
I negri sudafricani, ovvero la stragrande maggioranza della popolazione della Repubblica Sudafricana, sono stati tenuti "separati" e senza diritti rispetto alla minoranza bianca, costituita da inglesi, belgi, francesi, olandesi, fino ai primi anni '90: fino ad allora non potevano addirittura votare.
Mentre l'Europa inorridiva e soffriva per i crimini dei Nazisti, mentre il tribunale di Norimberga giudicava su basi morali l'operato di quegli aguzzini, cellule di queste società evolute e giudicanti perpetravano le stesse atrocità ai danni di popoli inferiori, con la differenza che lo facevano lontano da casa, fuori dalla portata dell'opinione della società civile, in zone geografiche prive di interesse per l'Europa, unico polo di riferimento dell'intero mondo.
Insomma, voglio dire: non sarà che l'Italia se ne va sempre più a puttane perché siamo stati costretti a fare il bene e il male sempre dentro le mura di casa? E perché mescolando l'erba cattiva a quella buona, quest'ultima ne è rimasta sempre più soffocata?
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2 commenti:
Interessante, Ade. Due cose, però:
1. In fondo, anche noi siamo stati dei brutali colonizzatori. Anche lì, incapaci come in tutto il resto, ma non so quanto 'esportare' cattivi soggetti nelle colonie favorisca la pulizia della nazione. Ecco, sicuramente erano nazioni più ricche, ma non solo per le colonie; direi quasi, perché erano 'partite prima', e non avevano tronconi girovaghi, nè troppa corruzione, nè tante altre cose.
2. Considera, che l'Europa di adesso è quella bella Europa proprio perché ha operato, nell'ultimo secolo, un coscienzioso processo di autodistruzione della volontà di potenza (diritti civili, libertà), che ha avuto come conseguenza la perdita del potere sul mondo, ma l'acquisto di nuove dimensioni umane.
la tua analisi è interessante. condivido soprattutto il secondo punto, ma ribadisco: per poter rinunciare a un po' di sé (inteso come ego freudiano) bisogna avere da qualche parte una valvola di sfogo.
e se permetti, rispetto al congo belga, l'etiopia di mussolini era il club mediterranée. nel caso ti mancasse, consiglio la lettura di uno dei capolavori della letteratura di sempre: cuore di tenebra.
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