giovedì 30 dicembre 2010

Il grande Cinema/2

Bazil ha un taglio orizzontale sulla fronte perché ha subito un'operazione in cui hanno tentato di asportargli una pallottola conficcata nel cervello. Appena torna a casa dall'ospedale la vicina, che non sa niente di quello che gli è capitato, lo incontra in cortile e gli fa:

"Bazil! Ma che ti è successo stamani? Ti sei pettinato con l'apriscatole?"

Un'altra frase di questo fantastico film mi preme in questa sede ricordare: "A buon intenditor, ciao."

Consiglio a tutti la visione dell'ottimo "Il piano esplosivo di Bazil" di Jean Pierre Jeunet.

martedì 28 dicembre 2010

Non sempre amo avere ragione a prima vista

Ade: (indicando fuori dall'auto) "guarda, c'è Tizio..."
Virgi:
"Ah, a proposito di Tizio... [cambia tono in triste e sconsolato] Volevo dirti una cosa, ma te la devo dire con calma..."
Ade: "Ah, ho capito. Caio [uno dei migliori amici di Tizio] ce l'ha fatta."
Virgi: "Sì... Ma come hai fatto..."
Ade: "Era solo questione di tempo."

(n.b. ce l'ha fatta = a commettere il suicidio.)

lunedì 27 dicembre 2010

Umorismo pronto in tasca

Pubblicità in tv: "Ogni settimana in edicola una nuova uscita! Colleziona draghi! Col primo numero..."
Alka: "...Mario."

Io non l'avevo neanche capita, subito.
ahr ahr ahr

domenica 19 dicembre 2010

Bella la vita in campagna, peccato che quando nevica le stradine ghiacciate non te le viena a spazza' nessuno


Questa è casa mia dopo la nevicata di due giorni fa.
Ho voluto immortalarla per ricordarmela bene, perché non la voglio più rivedere MAI più così.
Mai più, perlomeno finché non avranno inventato il teletrasporto.

martedì 14 dicembre 2010

Ultima chiamata per il volo...

Molto bene.

Da adesso e fino alla fine della legislatura, Silvio spingerà a tutto gas per fare le leggi che gli servono, temendo che la pacchia possa finire da un momento all'altro, sentendosi bruciare il terreno sotto i piedi, e non farà un cazzo per gli Italiani (come ha fatto finora, ma da ora in poi farà possibilmente PEGGIO).
Però andrà spesso sotto coi voti nelle due camere, quindi non gli approveranno mai un cazzo, perché ci vogliono diverse votazioni in entrambe le camere per approvare le leggi, e non le avrà mai sulle leggi che servono a lui soltanto (vedasi legge sulle intercettazioni fallita a luglio).

Risultato: immobilismo totale, mentre gli Italiani sprofondano nella crisi economica.
Tra cui gente come me, i liberi professionisti, che non hanno molto lavoro di questi tempi, e fanno fatica a riscuotere i lavori già fatti.

Salvo poi che misteriosamente tutti lo rivoteranno col cuore in mano alla prossima tornata elettorale. Per poi ricominciare a lamentarsi di lui dopo lo scrutinio.

Rivaluto quindi la Russia: almeno lì una tradizione democratica non c'è mai stata, neanche fasulla, come da noi. Non ci si fa illusioni, si sa di vivere in un regime.
Ora guardo quanto costa il volo, poi mi informo se c'è tanta trafila da fare per aprire un ristorante. La cucina italiana è apprezzata in tutto il mondo, credo che sarà più facile che campare facendo l'ingegnere in Italia.
E poi c'ho un po' già l'aspetto di una russa, dai.
E poi il colbacco di pelliccia va un casino quest'anno.

До свидания, друзей!

martedì 7 dicembre 2010

Noi no, non ci capiamo, non usiamo lo stesso linguaggio (cit.)

"Ciao, siamo l'ufficio Concorsi del Comune di Pistoia, e del regolamento nazionale in materia di concorsi ce ne sbattiamo altamente. E' vero che il regolamento nazionale prevede che se uno ha superato uno scritto ed è stato ammesso ad un orale, debba avere 15 giorni di preavviso per potersi sufficientemente preparare all'orale medesimo; ma noi, come un po' tutti i Comuni d'Italia, abbiamo fatto un apposito regolamento per derogare a queste regole.Tiè."

concorrente: "Ecco, ma se la legge prevede una cosa, non vi viene mai in mente che ci possa essere una logica che la ispira? Tipo che uno avrebbe diritto di sapere a cosa va incontro, e magari di saperlo non da un giorno all'altro?"

"Ciao, siamo l'ufficio Concorsi, e codeste considerazioni puoi benissimo ficcartele tu sai dove, per quanto tu abbia tutte le ragioni."

concorrente: "Oltretutto mi preme farvi notare che avete fissato gli scritti il 20 dicembre e gli orali il 27. Avevate tutta questa furia di fare gli orali dopo una settimana ovvero di farci stare a studiare anche il giorno di Natale?"

"Ciao, siamo l'ufficio Concorsi, e sappiate che tanto quando avete studiato per lo scritto, gli argomenti dell'orale sono gli stessi, quindi non avete bisogno di studiare ancora. E poi è Natale anche per noi!"

concorrente: "lei, caro ufficio Concorsi, per venirmi a dire che dopo lo scritto non importa studiare per l'orale se gli argomenti sono gli stessi, a che grado di istruzione si è fermato? Terza elementare?"

...e comunque: che cazzo vuol dire che è Natale anche per voi? Ve l'abbiamo detto noi di mettere un concorso il 27 dicembre?!

domenica 5 dicembre 2010

Ricetta tartine alla pizzaiola

Note: specialmente quando i pomodori non sono in stagione, si possono sostituire con una cucchiaiata di passata di pomodoro per ogni fetta di pane.

Lavate 3 pomodori maturi, tagliateli a metà per orizzontale, strizzateli leggermente per far uscire la maggior parte dei semi, poi tagliateli a dadini. Conditeli con sale, olio, pepe.
Tagliate a fette sottilissime una mozzarella, fatele sgocciolare su carta assorbente.
Distribuite su fette di pane il pomodoro, disponete le fette di pane su teglie da forno, infornate per 10 minuti a 180°.
Togliete le fette di pane dal forno, aggiungete le fettine di mozzarella e una spolverata di origano, rimettete in forno per altri 5 minuti.

venerdì 26 novembre 2010

Discipline Olimpiche in disuso

Ade: "Qual era l'olimpiade in cui i due negri festeggiavano il podio col pugno chiuso? Era a Monaco '72? Ma che facevano, parteggiavano per Settembre Nero?"
Alka: "Ma no, non credo, forse era un simbolo di Black Power..."
Ade: "Comunque Settembre Nero, levando di mezzo gli atleti israeliani, non è che facesse questo grande danno... Gli ebrei sono grandi artisti, grandi letterati, usurai e banchieri, ma mica atleti..."
Alka: "Tant'è vero che le olimpiadi sono andate avanti come niente fosse. La loro assenza fu totalmente irrilevante. Anzi, in effetti c'è stata una disciplina in cui venne a mancare un candidato alla medaglia d'oro: i 110 metri violino."

Ahr ahr ahr ahr ahr.

mercoledì 24 novembre 2010

Ricetta torta cioccolato e pere

Note: sta per finire la stagione delle pere, approfittiamone!

Lasciate ammorbidire a temperatura ambiente 150 grammi di burro, aggiungete nell’ordine 100 grammi di cioccolato fondente sciolto a bagnomaria e 200 grammi di zucchero e mescolate bene. Aggiungete 3 uova e una bustina di lievito per dolci e amalgamate bene gli ingredienti. Infine aggiungete 250 grammi di farina e mescolate ancora.
Nel frattempo sbucciate e pulite 3 pere, tagliatele a pezzettini e aggiungeteli all’impasto.
Foderate una tortiera di carta da forno precedentemente bagnata e strizzata, in modo che aderisca bene alle pareti. Versatevi il composto e cuocete a 180° per 50 minuti.
Spolverizzate di zucchero a velo.

lunedì 22 novembre 2010

C'è grossa crisi

Ade: "Io non capisco tutta questa gente nei centri commerciali alla domenica, ma a fare cosa, in quel casino di gente, fila per il parcheggio,... Ma state a casa vostra e leggetevi un libro!"

Virgi: "Bah! E poi quando tu vai nei centri commerciali tu SPENDI."

sabato 20 novembre 2010

Brahms arriva quando meno te lo aspetti

Ieri sera concerto del pianista Niccolò Ronchi al Venerdì Musica dell'associazione Damaris di Pistoia. Indecisa se andare o meno (avevo avuta una giornata lunga ed estenuante), mi convinco a partire e a tornare a casa di filata per dormire quanto prima.

Il pianista è proprio bravo, non c'è che dire: riesce a mettere il giusto pathos in Chopin (obbligatorio), ottima pedalizzazione in Debussy (indispensabile), riesce perfino a farmi sopportare Liszt (che per me è come quando vado dal dentista: "speriamo finisca presto"). Inoltre il giovane (classe 1985) Niccolò ci regala diversi brani dal suo album, musica sullo stile di Giovanni Allevi, che io non apprezzo particolarmente, ma devo dire che alcune cose non mi hanno lasciato insoddisfatta (al contrario di quelle di Allevi, che perlopiù riescono a deludermi).

Dopo un "precipitato" di Prokofiev il pianista si prepara a regalarci qualche encore. Uno di Mozart, uno suo proprio, infine io penserei che abbia finito, e mi dico: "ora quando esce per la seconda volta mi infilo dietro a lui e scappo a casa. Che sonnooo!". Alla fine però non trovo il momento giusto, rimango a sedere, e Niccolò torna alla tastiera.

Ci offre la seguente spiegazione preventiva: "ho avuto dei contrattempi familiari e non sono riuscito a riprendere questo pezzo in mano ultimamente, è un bel po' che non lo suono, ma è anche il mio cavallo di battaglia. Mi verrà bene, ma non bene come potrebbe venirmi se lo riguardassi un minimo." Subito penso: "vabbè, allora suonaci qualcos'altro!, d'altra parte credo che nessuno qui sarebbe in grado di dirti che l'hai suonato male..."

Stupore, emozione, gioja (e anche un gridolino: "ohmammamia!!!") appena sento che quello che sta suonando è il secondo libro delle Variazioni su un Tema di Paganini di Brahms, le quali rappresentano il brano di musica classica da me più amato ed ascoltato in assoluto. Ne ho sentite decine di versioni, e solo una finora mi aveva completamente soddisfatto. Ma questa ultima versione che sto ascoltando la eguaglia sicuramente. Non trovo parole per descrivere l'emozione di quei dieci minuti.
Finisce di suonare e con le lacrime agli occhi prorompo in "Bravo! BRAVO!". Mi ritrovo commossa come non ero mai stata ad un concerto. Non avrei mai creduto che qualcuno potesse avere il coraggio di suonare questa musica così bella e importante come un encore, così, di soppiatto, alla fine. Mi ricorda un po' la storia delle nozze di Canaan.

E improvvisamente, m'è passato tutto il sonno.

mercoledì 17 novembre 2010

Ma che risate, anche oggi

Oggi mi son rivenute in mente quelle altre due barzellette che mi fanno scompisciare. Le prime due le avete apprezzate, lo so; giojte dunque anche adesso.

1) "Cesare, il popolo chiede sesterzi!" - "Allora sterzo subito!"

2) "Cesare, la Macedonia avanza!" - "Bene, mettetela in frigo!"

martedì 16 novembre 2010

Separati alla nascita

Alka ha appena iniziato a farsi la barba, quindi ha la metà inferiore della faccia ricoperta di schiuma.
Irrompe Mattia (due anni appena compiuti) in bagno e accusa: "Sittinano! Dov'è lo Zio Dando?!"

In effetti, a ben vedere...

venerdì 12 novembre 2010

Problem solving

"Ciao, sono un tuo cliente, quello di cui stai curando la ristrutturazione del fondo commerciale per trasformarlo in un ristorante.
E' un anno che segui la mia pratica, lo so, e ti ho solo pagato un acconto, per adesso, lo so.
Ma senti che idea ganza avevo pensato: finisco i lavori, inauguro il ristorante, poi inizio (forse) a guadagnare qualcosa e allora ti pagherò (forse)".

[Discorso che è stato già ripetuto a tutti i tecnici coinvolti, nonché ai fornitori di materiali, ai muratori, agli elettricisti, agli idraulici.]

"Ciao, sono il tuo ingegnere di fiducia, senti invece cosa avevo pensato io: la mi sorella è avvocato, e farmi scrivere un'ingiunzione di pagamento da lei non mi costa niente. Ci vediamo davanti al giudice. A presto. Cordialità"

mercoledì 10 novembre 2010

Ricetta padellata di carciofi e patate

Note: bisogna aggiungere poca acqua per volta e non tanta acqua tutta insieme altrimenti il risultato finale assomiglierà più al "bollito" che al "saltato in padella"; inoltre le patate si disferebbero e formerebbero un orribile purè che in questa ricetta è proprio quello che vogliamo evitare!

per 3 persone

In una padella soffriggete due spicchi d’aglio in olio d’oliva.
Sbucciate 3 patate, tagliatele a spicchi, sciacquatele in un colapasta, sgocciolatele bene nel colapasta e poi sulla carta assorbente.
Aggiungete le patate nella padella e fate rosolare per un paio di minuti a fuoco vivo.
Togliete il gambo a 3 carciofi, eliminate le foglie esterne più dure, poi tagliate la punta di quelle che rimangono, per una altezza di circa 2 cm. Tagliate i carciofi a 8 spicchi ciascuno.
Unite i carciofi alle patate, aggiungete un po’ d’olio d’oliva, fate ancora rosolare per qualche minuto, aggiungete anche sale e pepe.
Cuocete a fuoco medio alto per una ventina di minuti o comunque finché le verdure non risultano cotte, facendo attenzione ad aggiungere poca acqua per volta quando rischiano di attaccarsi al tegame.

martedì 2 novembre 2010

Ricordi...

Le nostre strade si incrociano, di nuovo.
Dopo alcuni anni, il Mitico Capo e la sottoscritta hanno nuove occasioni per lavorare insieme, e dare luogo ai simpatici siparietti (?) a voi tutti (?) così cari (?).
Il primo oggi pomeriggio... Ci siamo ritrovati per completare un progetto iniziato insieme più di due anni fa, e mai realizzato.

Adelaide: sì ma io tutte queste cose non me le ricordo a mente, via, fammi predere appunti...
Capo: oh ma guarda che questo progetto l'avevi fatto te!
Adelaide: ma son passati due anni...
Capo: sì però una bella fava un tu te la scordi!

Welcome to the Haiku Parade/17

La stagione è quella che è, allora per affrontarla meglio proviamo a trarne gli aspetti poetici...


Novembre

Mattino opaco
perle di nebbia sulla
tela d'un ragno.

E' il secondo giorno di novembre: avete tutto il tempo per farvi stampare questo fantastico haiku su una maglietta, per poi indossarla con orgoglio agli aperitivi fèscion, fino alla fine del mese.

Ricetta frittata rustica

Note: si possono sostituire i fagiolini con zucchine, o funghi.

per 4 persone

Tagliate a dadini 2 mozzarelle e lasciatele sgocciolare in un colapasta.
Lavate e spuntate 150 grammi di fagiolini, tagliateli a tocchetti; sbucciate e tagliate a tocchetti anche 150 grammi di patate; lessate entrambe le verdure in acqua bollente salata per 5 minuti.
Scolate le verdure, passatele sotto l’acqua fredda, lasciatele sgocciolare bene.
Sbattete 6 uova in una ciotola, aggiungete sale e pepe. Aggiungete le verdure lessate, 2 cucchiai di pesto, infine versate il tutto in una padella in cui avrete fatto sciogliere un pezzetto di burro.
Distribuite sulla superficie i dadini di mozzarella facendo in modo che si immergano nel composto, coprite la padella e fate cuocere a fiamma dolce finché non si è rappresa la frittata su un lato. Con l’aiuto di un piatto rigiratela e completate la cottura per un minuto. Servite tagliata a spicchi o a quadrotti.

domenica 31 ottobre 2010

Grazie per il promemoria

Manifesto pubblicitario Easy Jet per la tratta Roma Fiumicino - Amsterdam.

"16,99 € (solo andata) Roma Fiumicino - Amsterdam: LASCIATE A CASA IL FIDANZATO."

Cari amici di Easy Jet, PERCHE' RIVANGARE ANCORA, DOPO 7 MESI?
Ve l'eravate segnato sulle memorie di bordo che io il 26 marzo u.s. sono partita per Amsterdam da Fiumicino e ho lasciato a casa il fidanzato perché lui a sua volta aveva lasciato a casa il documento?
Vi sembra carino costellare i miei camminamenti di codesti manifesti per ricordarmi quanto sono stata felice di partire per un romantico fine settimana DA SOLA?

giovedì 28 ottobre 2010

L'enfant terrible

Macché Rachmaninov 3 (quello del film), macché Brahms 2 (considerato il più mastodontico), macché Tchaikovskij 1 (ultrafamoso e pieno di pathos). I concerti per pianoforte e orchestra più belli sono quelli di Prokofiev, specialmente il 3, ma anche l'1 non scherza. Non c'è mai stata una musica, classica o moderna (neanche rock!) che mi abbia emozionato così tanto come questi due concerti.
Quanta modernità, ma che dico modernità: quanta attualità in questo compositore assolutamente insofferente delle regole, ribelle ai canoni della musica e della composizione che vigevano ai suoi tempi, deciso ad andare per la propria strada alla ricerca di una novità tutta sua.

A tale proposito e a vostro beneficio (?), linkerò il mio pianista preferito che esegue una superba interpretazione del primo movimento di Prokofiev 1. E quale malvagia soddisfazione nel riconoscere quella nota sporca, quasi all'inizio. Tiè.

martedì 26 ottobre 2010

Welcome to the Haiku Parade/16

Questa non ve l'aspettavate, eh?!
Ebbene sì: il tedio generatosi festinamente al convegno di stamani è riuscito a produrre l'inizio di una nuova, inattesa stagione poetica (?).
Qui il link di ripasso, per chi si fosse sintonizzato soltanto adesso.

Per riallacciarmi all'autentica tradizione haikuetica, il componimento di oggi ha per tema la natura, nella stagione corrente.

Ginko Biloba

Vento d'ottobre
apre ventagli d'oro
sul cielo grigio.

[applausi]

lunedì 25 ottobre 2010

Se qualcuno l'ha visto in italiano, me lo racconta, per favore?

Acquistato coi soliti sistemi il film "London River" del 2010, con la superba Brenda Blethyn, ma mi mancano i sottotitoli (perché io quando compro un film su internet lo compro sempre in lingua originale). Non riesco a trovare i sottotitoli, ma mi dico: via, che sarà mai. E' un film inglese, l'inglese lo capisco meglio dell'americano, sarà l'ora di cominciare ad abbandonare questa coperta di Linus?
Molto bene.

Dopo poco dall'inizio del film la nostra eroina fa l'incontro del coprotagonista, un africano proveniente da non so quale ex-colonia francese. Lui non parla inglese. Sfortunatamente per me, lei però parla francese, e per venirgli incontro parlano tutto il tempo in francese. Io non so il francese.
Quindi di tutto questo film comprendo il 30% dei dialoghi, il resto lo provo a indovinare dall'assonanza francese-italiano, dall'assonanza inglese-tedesco (sottotitoli tedeschi sovraimpressi) ma ovviamente non so neanche il tedesco, o per meglio dire non lo indovino affatto.

A un certo punto il vecchio africano viene interrogato dalla polizia, ma la sfortuna (ancora) vuole che il poliziotto sia una specie di pied-noir, uno che ha vissuto in Africa, musulmano per giunta, in definitiva è un francofono. E così per mettere a suo agio il vecchio, gli parla in francese. Poi entra Brenda Blethyn e il poliziotto, in inglese, le fa: "il vecchio qui non parla inglese quindi le tradurrò cosa mi ha appena raccontato". Evvai!, dico io.
SFORTUNATAMENTE (ancora), Mrs. Blethyn gli fa: "non si preoccupi, parli pure francese, io il francese lo so".

Ma io NO.

domenica 24 ottobre 2010

Siam toscani, si fa per ridere...

A grande richiesta, le mie due barzellette preferite, da citare sempre insieme e in questa successione.

1) Un uomo entra in un caffè: splash!
2) Un uomo entra nei Guns 'n' Roses: Slash!

giovedì 21 ottobre 2010

Are you still waiting for that same day to come?

"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio."

da Le città invisibili, Italo Calvino

(che secondo me è poi stato efficacemente condensato da Elisa Toffoli con "make heaven out of hell". E a questo punto mi sembra il caso di linkare la bellissima canzone, mia preferita tra quelle della suddetta)

lunedì 18 ottobre 2010

Ricetta penne alla puttanesca

Note: la più semplice delle ricette elaborate, di grande gusto ed economica... Per fare prima, si possono sostituire i filetti di acciuga con una strizzata di pasta di acciughe. Che è anche un ottima salsa per tartine preventivamente spalmate di burro.

per 2 persone

Fate soffriggere due spicchi di aglio in una padella con olio d’oliva, poi toglieteli.
Spezzettate 8 filetti di acciuga, tagliate a metà una manciata di olive nere o verdi, sciacquate e strizzate una cucchiaiata di capperi sottaceto. Versate il tutto nella padella e lasciate rosolare per un minuto.
Aggiungete passata di pomodoro e/o polpa di pomodoro, cuocete a fuoco basso per una decina di minuti. Aggiungete peperoncino macinato e origano.
Nel frattempo cuocete 160 grammi di pasta in abbondante acqua salata. Scolate la pasta e conditela in una ciotola con il sugo preparato oppure ripassandola nella padella.

lunedì 11 ottobre 2010

Colei che è senza peccato, scagli la prima pietra contro Katia

Aleksej: "Sappiate, Katerina Ivanovna, che effettivamente voi non amate che lui. E, più lui vi fa oltraggio, più amore voi gli portate. Qui appunto sta la vostra autotortura. Lo amate proprio tal quale: in quanto vi oltraggia, voi lo amate. Se si correggesse, subito voi lo abbandonereste e vi disamorereste di lui. Egli v'è indispensabile, invece, per prospettarvi continuamente l'eroismo della vostra fedeltà e per rinfacciargli l'infedeltà sua. E tutto questo per l'orgoglio che avete. Oh, qui si assiste a un gran sfoggio di umiltà e di umiliazioni, ma alla base di tutto c'è l'orgoglio..."

da I Fratelli Karamazov, F. M. Dostoevskij

giovedì 30 settembre 2010

Ricetta pomodori al tonno

Note: ultimi scampoli d'estate per una ricetta che vi risolve la cena e il portafogli!

Tagliate a metà orizzontalmente dei pomodori tondi abbastanza grandi, non troppo maturi, ancora leggermente duri, di colore rosato. Strizzateli per togliere tutti i semi.
Disponete nei buchi del pomodoro del tonno sottolio sgocciolato, capperi sottaceto sciacquati sotto acqua corrente e strizzati, infine strizzate sopra maionese da tubetto e spolverizzate con origano.

martedì 21 settembre 2010

Ricetta merendine alle mele

Note: si possono conservare chiuse in un barattolo per diversi giorni, e sono facili da portare in giro.

Mescolate 450 grammi di farina e 80 grammi di zucchero in una ampia ciotola, formate un buco nel mezzo e versatevi 1 uovo, 1 vasetto di yogurt bianco, 150 grammi di burro ammorbidito e tagliato a pezzetti, una bustina di lievito per dolci. Mescolate il tutto con le mani e impastate fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Stendete metà della pasta col mattarello e foderatevi una teglia da forno, sulla quale avrete precedentemente steso carta da forno.
Distribuitevi sopra 4 mele sbucciate, pulite e tagliate a fettine sottili, spolverizzatele con 120 grammi di zucchero.
Stendete sopra la restante metà di pasta, facendo aderire bene i bordi.
Infornate a 180° per 30 minuti.
Tagliate il dolce raffreddato in pastine quadrate e spolverizzatele di zucchero a velo.

lunedì 13 settembre 2010

Calcetto a turni

Messaggi di posta interna tra colleghi maschi, dentro a una grande azienda italiana qualsiasi.

Impiegato 1: "Organizziamoci per giocare una sera a calcetto, la prossima settimana! Quelli che vogliono partecipare rispondano alla mail indicando i giorni disponibili: il primo giorno più votato verrà scelto per giocare."
Impiegato 2: "Io ci sono! A me va bene giovedì"
Impiegato 3: "Contatemi per venerdì"
Impiegato 4: "A me va bene lunedì"
...
Impiegato N: "mi pare di prevedere su questa partita di calcetto dei vincoli alla Ladyhawke..."

martedì 7 settembre 2010

Ricetta carote trifolate

Note: anche se la preparazione è semplice, meglio preparare in anticipo, visto che la cottura è lunga.

per 3 persone

Sbucciate 600 grammi di carote, tagliatele a rondelle.
In un tegame ampio fate sciogliere un pezzo di burro e aggiungete un po’ di olio d’oliva. Rosolate 2 cucchiaiate di dadini di pancetta dolce, poi aggiungete le carote. Fate cuocere a fuoco vivo per un paio di minuti, rigirando spesso. Aggiungete sale e pepe.
Poi abbassate la fiamma, coprite il tegame e continuate la cottura, che durerà almeno 40 minuti ma dipende anche dallo spessore delle rondelle. Se necessario aggiungete un po’ d’acqua durante la cottura.

martedì 31 agosto 2010

Rag. Pupazzi Ugo

Al rientro dalle ferie, novità sulla pulsantiera dei citofoni a Roma.

Alka: "Ah, guarda! Hanno sostituito la targhetta sbagliata sul campanello. Hanno aggiunto la T che mancava a Dolmetta. Bravi. [prima c'era scritto Dolmeta]"
Ade: "Eh sì. Bravi."



Bravi, sì, però...

domenica 22 agosto 2010

Ricetta filetti croccanti di triglia

Note: la triglia è un pesciolino molto gustoso e per niente costoso, si presta ad essere fritta, arrostita al forno, oppure anche a preparazioni più fantasiose come la seguente. Vale la pena comprare filetti di triglia una volta in più e filetti di merluzzo una volta in meno.

per 2 persone

Fate un battuto di 4 filetti di acciuga sottolio, mezzo spicchio di aglio, un ciuffetto di prezzemolo, 1 cucchiaiata di capperi sottaceto preventivamente sciacquati e strizzati.
Rosolate il trito in una padella con olio d’oliva e, quando le acciughe si saranno sciolte, aggiungete 50 grammi di mollica di pane casereccio (tipo toscano) sbriciolata. Fate rosolare anche la mollica, poi trasferite il composto in un piatto con un mestolo forato, per scolarlo dall’olio in eccesso.
Nel frattempo sciacquate e asciugate 300 grammi di filetti di triglia, poi passateli nel composto su entrambi i lati premendo per fare aderire. Arrotolate i filetti su loro stessi e fissateli con uno stuzzicatenti. Aggiungete sale e pepe.
Disponete i rotolini su una teglia da forno, irrorateli con l’olio del soffritto, infornateli per 10 minuti a 180°.

lunedì 16 agosto 2010

Sante parole!

Pensa che per un poeta sia augurabile poter vivere senza lavorare, poter solo leggere e scrivere?
No, penso che sia... No, possiamo solo parlare di noi stessi. Io sono quasi sicuro che se fossi stato ricco, se non avessi avuto la seccatura di dover lavorare e mi fossi potuto dedicare solo alla poesia, mi sarei inaridito.

Perché?
A me è stato utile dover lavorare in banca o in una casa editrice. Non aver troppo tempo a disposizione significa doversi concentrare di più.

(da una intervista a Thomas Stearns Eliot pubblica su Paris Review nel 1958)

sabato 14 agosto 2010

Rendiconto vacanze estive 2010



Al rientro dalle ferie mi sento di dirvi: bella codesta Sicilia! Il programma della vacanza ha compreso soggiorno di una settimana su Favignana e Marettimo, più itinerario di pochi giorni fra Trapani, Marsala, Mazara del Vallo, Selinunte, Segesta, Sciacca, Erice.
Insomma, la provincia di Trapani in lungo e in largo!

A tale proposito annoveriamo le seguenti:

#1 "Emo datevi fuoco" (scritta su un muro a Mazara del Vallo): la demenza teenageriale è arrivata così tanto a sud, non avrei creduto! (ovviamente la demenza riguarda gli emo, non chi - giustamente - ne auspica l'autocombustione indotta);
#2 Le siciliane parecchie vanno vestite come vere buttane fin dai 14 anni o giù di lì. La visione di: orlo della gonna un tutt'uno con la cintura, tacchi minimo alti 7 cm, trucco appariscente e altri dettagli minori mi hanno fatto sentire pudica come una bambina dell'asilo, pur se la mia età è tuttora assai tenera, per carità;
#3 a Mazara del Vallo c'è un arcinoto ristorante di pesce dove fanno 4 turni di 270 persone ogni sera, e ti chiamano con il microfono in ordine di prenotazione quando scatta il tuo turno. Nel giro di un'ora e un quarto ti fanno mangiare e uscire. E ti fanno mangiare a strippapelle, oltretutto, e buono, oltretutto, e si spende una cippa, oltretutto!
#4 a Favignana la sera ci si ammazza di noia. Dopo aver fatto 4 giri delle 4 viuzze del paese e aver rivisto le 5 gelaterie e i 10 ristoranti che ci sono, per la 4 volta, appunto, non ti resta che andare alla spiaggia più vicina al paese e buttarti nel mare. Ma purtroppo non c'è illuminazione stradale, neanche appena fuori dal paese: quindi se sei equipaggiato solo di bicicletta puoi solo tornare a casa disperato (alle ore 22). Purtroppo però qui ci sono due problemi:
#5 l'autostrada A29 Palermo - Mazara del Vallo che - inaspettatamente - ti passa sotto la finestra;
#6 un gruppo di vecchietti che si ritrovano a suonare i Nomadi e Iva Zanicchi dall'altra parte dell'(auto)strada, in un vecchio edificio a finestre spalancate che ha subito preso il nome di Squallida Balèra;
#7 Erice tanto bellina ma è uguale a Gubbio (o a Assisi, ma senza le basiliche).

Comunque, vi consigliamo davvero tanto la Sicilia! Dobbiamo ancora capire se ve la consigliamo più o meno caldamente della Croazia, ma nel dubbio, potete sempre lanciare una monetina.

martedì 27 luglio 2010

Ricetta spaghetti al tonno

Note: facile ed economica, nonché abbastanza estiva!

per 2 persone

Tritate mezza cipolla o meglio 2 scalogni e soffriggete in olio d’oliva in una padella, aggiungete una scatoletta di tonno sott’olio e sbriciolatelo con la forchetta, fatelo scaldare a fuoco basso. Aggiungete una manciata di pomodorini ciliegini o datterini tagliati a metà, pepe e fate scaldare per un paio di minuti.
Nel frattempo cuocete 160 grammi di pasta (preferibilmente spaghetti) in acqua salata a bollore. Scolate gli spaghetti, ripassateli in padella per un paio di minuti a fuoco medio.

venerdì 23 luglio 2010

Pliiis visit auar biutiful cauntri



Hai detto bene, Silvione: "è la tua Italia". E' la mia, la nostra, ma non la TUA. Perlomeno, non è tua nel modo in cui te ne stai servendo da 20 anni a questa parte. E poi, "fatta di sole, di mare": le Alpi, per esempio, ti paiono bruscolini?!
Mah. Io ho già prenotato per andare in Sicilia ma questo spot mi ha fatto venire voglia di vacanze in Albania. Tanto, più o meno...

mercoledì 21 luglio 2010

Prima o poi doveva succedere

Siccome gli mancava di fare soltanto quello, alla fine Valentino Rossi approderà in Ducati la prossima stagione. E l'immagine qui sotto diventerà definitivamente un ricordo dei bei tempi andati.



Mai conflitto di cuore fu in me più acceso: tenere salda la fede desmodromica e tapparsi il naso alla vista del pesarese (nonché dell'intollerabile codazzo di tifosi dei miei coglioni, che non capiscono un tubo di moto ma tifano per Vale perché è "un ganzo" a prescindere), o virare inaspettatamente sul nemico nipponico? Mah.
Nel dubbio, ricordiamo che il problema maggiore rimane sempre un altro: dover seguire le gare col volume a zero per non sentir parlare quei due sciroccati di Meda e Reggiani mentre fanno quella che secondo loro sarebbe una telecronaca sportiva (sì, come Minzolini pensa di fare un telegiornale, uguale).

venerdì 16 luglio 2010

Ma 'ndo vai, se Facebook non ce l'hai?

Adelaide: "Oh lo sai s'è sposato Tizio?"
Chico: "Sentilae! Certo cazzo un c'ha neanche Facebook. Ma in dove cazzo va."

giovedì 15 luglio 2010

Ricetta torta salata d’estate

Note: si possono sostituire i pomodori con zucchine tagliate a striscioline sottili.

Stendete un rotolo di pasta brisée, con ancora attaccata la carta da forno con la quale era confezionato, su una teglia da forno.
Lavate 3 pomodori maturi, tagliateli a metà orizzontalmente, strizzateli leggermente per eliminare gran parte dei semi. Tagliateli a fette e poi le fette a metà.
Lavate 6 fiori di zucca, eliminate il pistillo, sgocciolateli, tagliateli a striscioline.
Rosolate in padella con olio d’oliva 70 grammi di pancetta a dadini.
tagliate a listarelle 100 grammi di formaggio emmental.
Disponete ordinatamente tutti gli ingredienti sul fondo di pasta brisée.
Sbattete 2 uova in un piatto, aggiungete sale e pepe, e 100 grammi di panna da cucina, mescolate ancora. Versate il composto sugli altri ingredienti.
Ripiegate i bordi della pasta brisée verso l’interno della torta, cuocete in forno a 180° per mezz’ora. Servite tiepida.

domenica 11 luglio 2010

domenica 4 luglio 2010

Ricetta budino di riso

Note: si può preparare in anticipo, e gustarlo sia tiepido che freddo, accompagnato da crema pasticcera, crema al cioccolato, marmellata.

Scottate 100 grammi di riso in acqua bollente, per un paio di minuti, poi scolatelo.
Portate a ebollizione 750 ml di latte, buttatevi il riso, 70 grammi di zucchero, una bustina di vanillina, cuocete a fuoco lento mescolando in continuazione finché tutto il latte sarà assorbito, come se si trattasse di un risotto. Assaggiate il riso: se non è ben cotto, aggiungete altro latte e proseguite la cottura.
Togliete dal fuoco, lasciate intiepidire, aggiungete 2 uova, 2 tuorli, un bicchierino di liquore, mescolate velocissimamente o le uova si rapprenderanno.
Foderate uno stampo da budino (quindi una tortiera stretta con bordi alti, oppure uno stampo da plum cake) di carta da forno precedentemente bagnata e strizzata, in modo che aderisca bene alle pareti. Versate il composto nello stampo e cuocete nel forno a 180° a bagnomaria per 40 minuti, ovvero immergete lo stampo in una teglia più grande riempita di acqua che avrete già fatto quasi bollire sul fornello.

venerdì 2 luglio 2010

Mira, mira l'Olandesina!


Son proprio contenta! E adesso pregusto una finale Olanda-Germania come ai vecchi tempi (?).
E mi raccomando, non perdetevi le gustosissime radiocronache su Radio2: "Viva Bafana Bafana"!

giovedì 1 luglio 2010

"There's space enough to shake and hey, I like this tune!"

Ogni tanto va (ri)pubblicata per contratto.
E vi ricordo che tra meno di un mese io sarò a Roma, e la ballerò mentre loro la suoneranno.
Dico, ma vi pare poco?!

lunedì 28 giugno 2010

Ricetta carciofi fritti

Note: possono costituire un piatto unico, da tanto danno soddisfazione. Inoltre, "ritornano" molto: con un carciofo tagliato a spicchi, pastellato e fritto, si mangia più di quel che si pensi...

per 3 persone

Togliete il gambo a 3 carciofi, eliminate le foglie esterne più dure, poi tagliate la punta di quelle che rimangono, per una altezza di circa 2 cm. Tagliate i carciofi a 8 spicchi ciascuno.
Preparate una pastella con 1 uovo, 4 cucchiai di farina, sale e pepe. Immergete bene i carciofi nella pastella, sgocciolateli appena, friggeteli in una padella con 3 dita di olio per friggere a bollore. Rigirateli quando si sarà formata una crosticina dorata sulla parte cotta. Scolateli su carta assorbente, infine salateli.
Si può fare anche con: melanzane, zucchine, pomodori verdi, fiori di zucca.
Per le melanzane, dopo averle passate nella pastella, passatele anche nel pangrattato.

martedì 22 giugno 2010

Dialogo sui massimi sistemi

...adesso, su MSN...

sushi john: "il matrimonio è tutto un discorso di bilancio termodinamico"
adelaide: "sì sì ma tra l'altro come tutte le cose... anche berlusconi se un tu voi è un bilancio termodinamico, dove il segno di uguale sta a cavallo del nostro ano"

venerdì 18 giugno 2010

Adeus Josè



Ieri ho finito di leggere l'ultimo romanzo scritto dal mio scrittore vivente preferito, e l'ho trovato meraviglioso. Mi è piaciuto così tanto che stamani ho deciso di cominciare a rileggerlo.
Oggi pomeriggio sono stata in palestra e ho decantato le lodi del romanzo e dell'autore ad una amica che non li conosce ancora. Ho ripensato al professore universitario che mi ha fatto conoscere questo autore, e ho provato ancora una volta una grandissima riconoscenza verso di lui.

Poi ho acceso la radio, e ho appreso che Josè Saramago era appena morto. E che Caino è stato non solo l'ultimo suo romanzo in ordine di pubblicazione, ma proprio l'ultimo nel senso escatologico del termine. E con mia sorpresa, ho pianto.

Caro Josè, tu nell'aldilà proprio non ci credevi, quindi augurarti buon viaggio non avrebbe senso. Piuttosto, so che rimarrai sempre qui con noi.

Ricetta spezzatino saporito

Note: lo spezzatino si può fare anche con vitello, maiale, tacchino. Con il manzo, però, è più indicata questa ricetta, dai sapori decisi e corposi. Il pregio dello spezzatino è che, a differenza di molte preparazioni a base di carne, si può preparare in anticipo ed è possibile riscaldarlo con risultati soddisfacenti.

per 4 persone

Fate scaldare un po’ d’olio in un tegame, fatevi rosolare 2 spicchi d’aglio.
Aggiungete 600 grammi di cubetti di manzo per spezzatino, che avrete preventivamente passato nella farina, e 250 grammi di fegatini di pollo tagliati a pezzi. Mescolate e rosolate per 5 minuti, poi abbassate la fiamma, aggiungete sale, pepe, 200 grammi di cipolline fresche sbucciate, lasciatele dorare.
Poi bagnate con un bicchierino di vino bianco e appena sarà evaporato aggiungete 300 grammi di pomodori pelati sgocciolati e tagliati a pezzi. Coprite il tegame, tenete il fuoco medio e lasciate sobbollire per 45 minuti.
Servite la carne cosparsa di prezzemolo tritato.

lunedì 14 giugno 2010

"Ma è arte?"

Avete presente il percorso Kneipp, quello che solo i più coraggiosi fanno negli stabilimenti termali? Si tratta di passare dall'acqua calda all'acqua gelida, più volte, per "temprarsi" e sferzare il sistema circolatorio.
Anche io ho fatto il percorso Kneipp, questo fine settimana. Ma siccome non sono poi così coraggiosa, l'ho fatto una volta sola, e perdipiù all'incontrario. Infatti sabato ho visitato il MAXXI, il nuovissimo museo delle arti del XXI secolo; domenica ho visitato le Scuderie del Quirinale dove era allestita, per l'ultimo giorno, la mostra di Caravaggio.

Vi devo spiegare perché Caravaggio rappresenta l'acqua calda? Non credo proprio.
Vi devo spiegare perché il MAXXI (il contenuto del MAXXI, a dire il vero, poiché il contenitore è STUPENDO) rappresenta l'acqua gelida? Eccovi uno dei lavori di punta del nostro più rappresentativo artista italiano vivente. Non è l'opera che è esposta al MAXXI, però.

Un vero peccato.

mercoledì 9 giugno 2010

Televisione di rincalzo

Se c'è una cosa che amo dell'estate, a parte la possibilità di andare a fare il bagno a Manarola, è il palinsesto televisivo. Via tutti gli inutili e costosissimi baracconi della Endemol e della Magnolia, spazio alla tv innocua, divertente e anche educativa.

La palma di regina del palinsesto spetta ovviamente a lei, l'inossidabile Jessica Fletcher. Quanto amo quegli anni '80 in cui l'unico problema era che la gente ti moriva accanto come mosche! Per il resto c'era il lavoro, c'erano le scuole che funzionavano, c'era potere d'acquisto, c'era mercato in espansione, c'era benessere.
A parimerito con l'amata vecchietta c'è l'altrettanto bionda Donatella Bianchi, conduttrice di LineaBlu, il programma di chi ama il mare (e che ha inaugurato la stagione visitando i luoghi dove andrò in vacanza questa estate, yucu'!).
Al terzo posto stabile da anni SuperQuark, la "scienza" spiegata a noi poveri in spirito, nonché gli immancabili documentari sulla natura.
Al quarto posto medaglia di legno per il più recente Velone, il quale sta talmente appassionando mia madre che... Quasi quasi, quando avrà l'età ce la manderò.

La signora Fletcher mi fa sempre immancabilmente venire in mente questa canzone:

La quale mi ha sempre fatto smattare per la fregola di arrivare all'età pensionabile.

Meno male che adesso ci pensa Scilvione (e tutti quelli dopo di lui, non vi illudete che il male sia solo lui) a levarci codesti grilli dal capo!

martedì 8 giugno 2010

Che ingiustizia, o mondo ingrato!

E' proprio un'ingiustizia: nel mondo c'è gente che muore di fame, c'è guerra, c'è egoismo. Se almeno ci fossero solo cose del genere, non ci si accorgerebbe di quello che ci manca, dell'ingiustizia, di come si potrebbe stare meglio.

E invece c'è anche roba di questo genere.


Ed è un'ingiustizia, perché io ci vorrei andare e proprio non posso (permettermelo)!
Ma il vertice dell'ingiustizia è un altro, è che esiste gente che invece ci va: la mia amica che si sposa a breve, va là 3 settimane col neomarito. Ditemi se è giusto questo...
Io gliel'ho detto: in nome della nostra amicizia, portatemi con voi, mi nascondo in valigia e non disturbo. Macché.

lunedì 7 giugno 2010

L'utilità di Calderoli

L'ultima di Calderoli riguarda un argomento che finora non aveva trattato, ma si sa, il nostro Ministro della Semplificazione Normativa ha in progetto di coprire tutto lo scibile umano, con calma, una boutade alla volta.
Proprio non capisce perché, il nostro ex igienista dentale e adesso (voilà) ministro della Repubblica, un calciatore debba guadagnare tutti quei soldi.

Ora, le considerazioni del padano più estroverso al Governo non meriterebbero forse interesse alcuno, data appunto la fonte dalla quale provengono; c'è però di interessante da dire che, se almeno la sparata fosse provenuta da una Valentina Vezzali, da un Paolo Bettini, da uno sportivo vincente e amato, appartenente però a uno sport meno "ricco" del calcio, si sarebbe potuto dire: in effetti, i giocatori di calcio guadagnano già così tanto senza i mondiali, più di tutti gli altri sportivi che abbiamo in Italia; potrebbero fare una colletta...
Invece ha parlato in questi termini un ministro che occupa quella poltrona non si sa bene per quale motivo: competenza acquisita con la professione precedente, no di sicuro; studi congruenti con la mansione, nemmeno; almeno fosse un personaggio diplomatico e dotato di serietà riconosciuta, macché. Uno che mangia a nostre spese nei migliori ristoranti, viaggia gratis su tutto il territorio nazionale, ha cinema, teatro, divertimenti tutti a nostre spese, nonché le cure mediche; non deve rendere conto del proprio operato a nessuno e non ha orario né giorni di lavoro, può anche non presentarsi mai né in Parlamento né a Palazzo Chigi; eppure riscuote ogni mese uno stipendio di diverse decine di migliaia di euro, nonché la pensione a vita dopo appena 2 anni e mezzo di "attività" parlamentare.

Dall'altra parte abbiamo sportivi che hanno raggiunto l'acme della professionalità a livello nazionale, dopo anni di allenamenti e continui esami davanti al pubblico, agli allenatori e al tabellone del risultato: si tratta di una piccola fetta di lavoratori di un settore che è, per la gran parte, un mestiere come un altro. Gli sportivi che fanno sport di professione sono molti, moltissimi di più di quelli che vediamo in televisione, e guadagnano mediamente quanto un impiegato. Se quelle poche decine sono riuscite ad emergere fino a livelli agonistici eccelsi, lo devono tutto a loro stessi, non c'è raccomandazione che tenga. Lo sport è una professione di meritocrazia assoluta, a differenza di tantissimi altri mestieri. Primo fra tutti, come vediamo, quello di ministro.

Allora, andare a fare i conti in tasca proprio a loro, al di là del fatto che non sono quelli i soldi risparmiati coi quali varare una finanziaria, ma serve per "dare l'esempio"... Perché i parlamentari non si dimezzano tutti lo stipendio e non rinunciano a tutti ma proprio tutti i benefits, sempre per dare l'esempio? Facciamo pure un sondaggio per strada: non c'è crisi che tenga, l'italiano medio dà molto più volentieri i soldi delle proprie tasse a Gianluigi Buffon che a Roberto Calderoli. Gianluigi Buffon fa un vero mestiere utile: fa divertire, fa esultare, dà soddisfazioni e gioia, fa sentire tutti uniti e italiani, ci fa cantare l'inno nazionale ammantati del tricolore.
Roberto Calderoli, invece?

mercoledì 2 giugno 2010

Ricetta risotto primaverile

Note: per fare contenti i maschietti, vi ci ho messo anche un po' di prosciutto. Ma non approfittatevene!

per 3 persone

In un largo tegame fate sciogliere un pezzo di burro e unite un po’ d’olio d’oliva; soffriggete mezza cipolla tritata e 70 grammi di prosciutto crudo tagliato a striscioline. Aggiungete quindi 200 grammi di pisellini, 1 carciofo pulito (togliete il gambo, eliminate le foglie esterne più dure, poi tagliate la punta di quelle che rimangono, per una altezza di circa 2 cm) e tagliato a spicchi sottilissimi. Fate rosolare per qualche minuto.
Aggiungete 240 grammi di riso per risotti (arborio, o carnaroli, o parboiled, per esempio) e fate tostare per un minuto, rigirando spesso. Abbassate la fiamma.
Aggiungete un dado, poi versate acqua bollente un bicchiere per volta, rigirando spesso, e lasciate assorbire quasi tutto il liquido prima di aggiungerne altro. Continuate ad aggiungere acqua finché il riso non avrà raggiunto la cottura desiderata, ci vorranno circa un litro di acqua e 30 minuti.
A cottura ultimata il riso deve risultare non completamente asciugato ma avvolto da una specie di cremina. Infine mantecate ovvero aggiungete abbondante parmigiano grattugiato e mescolate finché si sarà perfettamente sciolto ed amalgamato alla cremina.

venerdì 28 maggio 2010

Sondaggio cultural-etico

Una domanda mi tormenta da anni, e vorrei raccogliere qualche opinione tra voi.

Premetto:
1) se avessi comprato tutti i libri che ho letto, i miei genitori e io avrebbemmo alcune migliaia di euro in meno, il che non è nemmeno pensabile;
2) se avessi comprato tutti i libri che ho letto, alcune stanze della mia casa sarebbero occupate solo da libri, il che non è nemmeno pensabile;
3) se avessi visto al cinema o noleggiato (a pagamento) tutti i film che ho visto, vedi punto 1);
4) se avessi acquistato o noleggiato (a pagamento) tutti i dischi che possiedo, vedi punto 1) e 2);

Quindi:
1) mi sono sempre massicciamente servita della biblioteca pubblica, e continuo a farlo;
2) sono iscritta a un circolo (il dopolavoro dell'azienda in cui lavorava mia madre) dove si noleggiano gratis film e libri;
3) sono solita condividere i dischi con un gruppo di amici, più o meno conosciuti;

E' anche vero che:
1) la biblioteca è un luogo che amo: lo scambio di conoscenza gratuita mi pare un concetto tanto giusto, e ricordo ancora con affetto i sabato mattina che da piccola passavo in biblioteca a leggere mentre mia madre andava a fare la spesa e al mercato;
2) l'attività del circolo di cui sopra è completamente legale e alla luce del sole;
3) uno si sceglie gli amici che gli pare, no?

Ma tutto ciò detto:
un artista (musicista, scrittore, regista, attore) e tutti quelli che vi lavorano dietro fanno quel lavoro anche perché gli serve per vivere. Cioè per guadagnare soldi. Soldi che, se tutti facessero come me, raramente vedrebbero.

Lasciamo perdere il fatto che ci sono alcuni sedicenti musicisti che guadagnano delle enormi somme di denaro, producendo, tra parentesi, musica dal dubbio peso artistico, e analogamente per alcuni attori, registi, scrittori, etc. Questi ovviamente riescono a cavarsela egregiamente anche senza il mio contributo.
Ma mettiamo che questi siano solo casi eccezionali, e che in generale ogni "artista" abbia bisogno del mio contributo per godere dei frutti del proprio lavoro.

Da un punto di vista etico, come mi posso giustificare? In linea di massima mi sento in colpa, ma penso che complessivamente la società ne guadagni ad avere al suo interno un individuo istruito e consapevole, anche se è diventato tale grazie a una cultura di cui ha potuto fruire pressoché gratuitamente. Se avessi dovuto pagare tutto quello di cui ho in effetti fruito, sarei forse a 1/10 del totale. E forse sarei una persona peggiore, per tanti motivi.

Ma da un punto di vista etico?

giovedì 20 maggio 2010

Ricetta pizza alla cipolla, pomodori e pecorino

Note: cominciano ad arrivare i pomodori. Non sono ancora un granché buoni, ma qualcuno ogni tanto si può utilizzare già da ora. E comunque con i pomodori ci si può sbizzarrire: basta una base di pasta pronta, anche brisée o sfoglia; pomodori a fette; altre verdure, volendo; e poi straccetti di salumi, fette di formaggio, tutto quello che vi piace... Un po' di forno, e via.

Stendete un rotolo di pasta da pizza pronta su una teglia da forno, conservando la carta da forno con la quale era confezionata.
Sbucciate una cipolla bianca, tagliatela a fettine sottili. Disponete la cipolla sulla base.
Lavate 2 pomodori maturi, tagliateli a metà orizzontalmente, strizzateli leggermente per eliminare gran parte dei semi. Tagliateli a fette e poi le fette a metà. Disponete le fette sulla base.
Tagliate a listarelle sottili 150 grammi di pecorino, e disponetele sopra alle verdure.
Irrorate con olio d’oliva, aggiungete sale e pepe, infine una spolverata di origano.
Cuocete in forno a 180° per circa 15 minuti, o comunque fino a quando i bordi liberi della pasta non saranno ben dorati. Servite anche tiepida, tagliata a quadrotti.

lunedì 17 maggio 2010

Mistici identici


Il nuovo album dei Baustelle, I mistici dell'Occidente, che sto ascoltando con attenzione nell'ultimo periodo, si distingue principalmente per:

- pesanti arrangiamenti, sia di fiati che di archi, in molte canzoni;
- liriche pesantemente sessantottine ma soprattutto post-sessantottine (nel '68 si pensava anche a fare un po' di baldoria; negli anni dopo pian piano si andava a finire come in Ecce Bombo);
- dualismo canoro lui-lei;
- musica che è un po' rock anni sessanta, un po' pop, un po' canzonetta di San Remo (ma perché non ci vanno una volta tanto a San Remo, invece di mandarci Irene Grandi sotto mentite spoglie? Io dico che se si riuscisse, durante la settimana del festival, a far venire una paresi alle dita delle ragazzine under18 di tutta Italia, i Baustelle eventuali partecipanti vincerebbero a mani basse).

Praticamente, non si distingue dai precedenti. Molto bene, avanti così!

domenica 16 maggio 2010

Sabato al cinema

ade: L'hai visto report domenica scorsa? Parlavano di automobili, traffico, etc, in pratica con l'auspicio che il tuo lavoro diventi sempre più inutile [Camilla è ingegnere trasportista: ha studiato per progettare viabilità stradali e infrastrutture in genere]
Camilla: No, non avendo il televisore... In realtà la Gabanelli mi piace e anche parecchio... Però quando la guardo poi mi deprimo.
ade: In effetti, mi deprimo anch'io, e verso la metà della trasmissione vorrei cambiare canale.

Ecco, anche ieri sera è stato così: sono andata a vedere Draquila - l'Italia che trema e non solo non c'era un cazzo da ridere (anche se la Guzzanti è finora nota principalmente come attrice comica) ma c'era proprio da piangere. La sensazione con la quale si lascia la sala è un netto giramento di chitarrini. Però è quel giramento necessario per rendersi conto di esistere, e di poter fare ancora qualcosa.
Dalle mie parti, quando uno prova dolore (fisico) si dice che "sente dov'è suo". Ovvero: che si accorge che quella parte gli appartiene, perché lo fa soffrire. Speriamo che a forza di sentire dov'è nostro, ci riappropriamo di tutto quanto e riusciamo a farlo dolere un po' meno.

mercoledì 12 maggio 2010

Ricetta crostata di ricotta

Note: all'impasto si possono aggiungere una manciata di pinoli, oppure si può sostituire l'uvetta con altrettante gocce di cioccolato fondente.

Preparate la pasta frolla, foderatevi una tortiera (preventivamente foderata di carta da forno, bagnata e strizzata, in modo che aderisca bene alle pareti).
La pasta che avanza potete usarla per realizzare una “griglia” sulla superficie del ripieno, una volta che lo avrete preparato e versato sul fondo.
Nel frattempo preparate il ripieno mescolando 400 grammi di ricotta, 70 grammi di zucchero, 2 tuorli, 2 cucchiaiate di farina, 40 grammi di uvetta.
Frullate (con una frusta elettrica alla massima velocità) i 2 albumi d'uovo freddi di frigo, in una ciotola fredda di frigo, finché non diventeranno gonfi e sodi, che praticamente se inclinate la ciotola scivolano tutti insieme come un budino. Uniteli all’impasto delicatamente, con movimenti della forchetta dall’alto in basso.
Versate il ripieno nella pasta frolla, cuocete in forno a 180° per 40 minuti, o comunque finché il ripieno si sarà asciugato. Provate pure ad aprire il forno e a immergere una lama di coltello nell’impasto: dovrà uscire pulito.
Fate raffreddare e spolverizzate di zucchero a velo.

mercoledì 5 maggio 2010

Sulla assoluta mancanza di sportività nel calcio, sempre.

(Ricevo & pubblico le riflessioni di un appassionato di calcio, che ha meglio saputo sintetizzare le mie opinioni in materia)

Assumiamo che un alieno curioso abbia studiato la definizione dei termini “sport” e “sportività”, e ammettiamo che si sia letto ben bene le regole del calcio. Se avesse improvvisamente acceso la sua TV intergalattica per trovare conferma di quanto appena appreso e si fosse sintonizzato domenica 2 maggio sulla partita tra Lazio e Inter (vinta per 1-2 dai nerazzurri), avrebbe avuto ben ragione di meravigliarsi di quanto il monitor gli stava mostrando: i giocatori della Lazio che si accontentavano di trotterellare per il campo e il proprio pubblico che tifava per la squadra avversaria.

Fortunatamente (o forse no: sta a voi decidere) non siamo extra-terrestri ma esseri umani, e nella fattispecie italiani. Il senso di quest’ultima precisazione non cela nessun pregiudizio morale negativo, ma è semplicemente doveroso perché in questa nazione come in pochissime altre il calcio è molto più che uno sport: è un business, una religione, è il termometro della condizione psicologica della maggioranza degli individui di sesso maschile del paese.

È questo il motivo per cui il tifoso di calcio italiano è altrettanto interessato alla storia dei risultati delle diverse squadre quanto ai punteggi delle più recenti partite, perché questo gli permette di portare, quale argomento a suffragio delle proprie speculazioni, ora il glorioso palmares di una potenza calcistica attualmente in difficoltà, ora le invidiabili prodezze di una squadretta dal passato non proprio memorabile.

Ciò che coloro che hanno stigmatizzato il comportamento di tifosi e giocatori laziali stentano a capire è che il calcio non viene vissuto dal tifoso nell’arco dei 90 minuti di una partita e neanche nell’arco delle 38 giornate di un campionato. Nel caso specifico della storica rivalità fra Lazio e Roma la partita va avanti da quasi un secolo.

E allora per i tifosi romani il calcio va immaginato come il gioco degli scacchi (recentemente riconosciuto uno sport persino dal CONI) in cui nell’eterna sifda stracittadina spesso si gongola anche per la perdita di un pezzo, indipendentemente dalla sua importanza purchè non sia il re, perché questo permette, se non proprio di andare a vincere inesorabilmente la partita, perlomeno di riaprirla.

Questo è quello che hanno fatto i giocatori della Lazio domenica sera, questo è ciò che gli chiedevano i propri tifosi. Di farsi mangiare un pezzo. Un pezzo poco più importante di un pedone, che arrestasse l’avanzata dello schieramento nemico.

E non ricordano forse i moralisti dell’ultim’ora di varia estrazione (che vanno dagli ex addetti ai lavori protagonisti di episodi simili, quando non peggiori, alle vedove di Moggi, passando udite udite per i politici, pronti a tutto pur di mettere il bastone tra le ruote alla controparte) che due volte l’anno Mamma RAI, in nome e per conto degli italiani, celebra in diretta TV la ricorrenza del Palio di Siena, madre delle manifestazioni sportive in cui non importa tanto vincere quanto far perdere il proprio avversario storico.

La verità, se vogliamo arrivare al nocciolo della questione, è che ciò di cui tutti questi personaggi vorrebbero accusare i laziali (ma non possono, non riuscendo ad essere onesti con se stessi) è di essere stati troppo sfrontati e troppo goliardici nel perpetrare il reato di cui da decenni quasi tutte le squadre e le tifoserie si macchiano, con l’accortezza però di non dare nell’occhio. A Roma è stato messo a nudo l’unico vero valore del calcio: la sopraffazione a tutti i costi del proprio nemico, badate bene: non del proprio avversario sportivo.

E proprio e solo in questo hanno sbagliato profondamente i biancocelesti: nell’offrire ad un sistema profondamente malato uno strafottente capro espiatorio da innalzare sull’altare dell’onnivoro linciaggio mediatico. Ma è oggettivamente difficile sostenere tesi secondo le quali soltanto nel DNA dei biancocelesti (e tra l’altro della loro quasi totalità) esista un gene che porti a tifare contro la propria squadra per una sera, per poi trarne benefici per tutto l’anno successivo. Davvero pensate che in un’altra città la gente avrebbe perso l’occasione di festeggiare per tutto l’anno pur di celebrare la propria sportività per una sera?

Gli esempi di partite combinate o volutamente non vinte o non giocate non mancano certo in questo come negli anni passati, in italia e all’estero.

- Domenica 2 maggio: Udinese 2 – 2 Cagliari, per entrambe salvezza matematica.

- Stessa settimana: Liverpool 0 – 1 Chelsea, scudetto regalato dai Reds ai Blues e sottratto agli storici rivali del Manchester United.

- 15 magio 2005: Lazio 0 – 0 Roma, derby praticamente non giocato a causa di un tacito

accordo tra i giocatori per garantire la matematica salvezza ai giallorossi a un passo

dalla retrocessione.

- 6 giugno 1993: Roma 1 – 1 Udinese, ultima di campionato, la Roma gioca una partita

farsa e sbaglia un goal a porta vuota nel finale, esultanza dei tifosi giallorossi al goal del

pareggio dei friulani. L’Udinese scavalca la Fiorentina, retrocessa per dispetto.

L’unica novità, se la vogliamo proprio trovare, sta nel fatto che mai come domenica una squadra si è trovata nelle condizioni di dover perdere contro il proprio immediato interesse ma senza possibilità d’appello. Per il resto niente di nuovo.

mercoledì 28 aprile 2010

Ricetta asparagi in salsa

Note: è stagione di asparagi! In queste settimane possiamo trovarli in vendita a prezzi un po' più umani (o un po' meno assurdi).

per 3 persone

Lessate un mazzo di asparagi in acqua salata a bollore, per circa 20 minuti, avendo prima eliminato le parti terminali dei gambi (la parte bianca), che non sono commestibili in quanto troppo dure.
In una tazza sbattete un tuorlo d’uovo con il succo di un limone, sale e pepe.
Stendete gli asparagi ordinatamente in un piatto da portata, versate quindi la salsa in modo da coprirli.

lunedì 19 aprile 2010

Ricetta omelette ripiena

Note: in questa stagione, si consigliano asparagi e carciofi.

Per ciascuna persona sbattete 2 uova in un piatto, aggiungete un goccio di latte, sale, pepe, volendo una cucchiaiata di parmigiano grattugiato.
Versate il composto in una padella piccola in cui avrete fatto scaldare un paio di cucchiaiate di olio d’oliva, cuocete a fuoco dolce per un paio di minuti avendo cura che il composto sia uniformemente distribuito e non rimangano “isole” di uovo crudo particolarmente consistenti. La frittatina non andrà girata ma dovrà essere cotta su un solo lato, mentre sul lato superiore dovrà risultare morbida, non del tutto rappresa.
Mettete la omelette ancora bollente in un piatto e posizionate con estrema rapidità su metà superficie ingredienti a piacere come:
una fetta di prosciutto;
una fettina di formaggio fuso;
3 cucchiaiate di verdure lesse tagliate a pezzetti oppure verdure trifolate, per esempio zucchine, asparagi, funghi, melanzane, carciofi. Le verdure dovranno essere precedentemente scaldate.
Richiudete velocemente la frittatina e servite subito.

giovedì 8 aprile 2010

Jeff Buckley - Grace

Via, fatemi un piacere: ascoltate e amate questa canzone.
(E poi com'è che non si può più incorporare il video? nuove norme di copyright? ma che boiata è?)

mercoledì 7 aprile 2010

Il Grande (?) Cinema/1

Dionne: (ironica) cher l'ha messa sotto spirito per Luke Perry...
Tai: (sbalordita) cioè sei ancora vergine?!
Cher: (risentita) lo dici come se ti facesse ribrezzo!
Dionne: in effetti, è più carino dire "hai l'imene inespugnato".
Cher: sentite, io non lo voglio fare finché non ho trovato la persona giusta. Avete visto come sono esigente con le scarpe, e quelle le porto ai piedi.

Ragazze a Beverly Hills, di Amy Heckerling, 1995.

martedì 6 aprile 2010

Ricetta risotto Garibaldi

Note: il procedimento è lungo ma non è affatto difficile. E poi bisogna imparare a fare il risotto, prima o poi!

per 3 persone


In un largo tegame fate sciogliere un pezzo di burro e unite un po’ d’olio d’oliva; soffriggete mezza cipolla tritata e due salsicce spellate; schiacciatele con la forchetta perché si riducano in briciole mentre soffriggono. Aggiungete mezzo cespo di radicchio trevigiano lavato e tagliato a striscioline, fate appassire appena, poi aggiungete mezzo bicchiere di vino rosso e stufate il tutto a pentola coperta e a fuoco basso per alcuni minuti, finché il vino sarà quasi evaporato.
Aggiungete 240 grammi di riso per risotti (arborio, o carnaroli, o parboiled, per esempio) e fate tostare per un minuto, rigirando spesso. Abbassate la fiamma.
Aggiungete un dado, poi versate acqua bollente un bicchiere per volta, rigirando spesso, e lasciate assorbire quasi tutto il liquido prima di aggiungerne altro. Continuate ad aggiungere acqua finché il riso non avrà raggiunto la cottura desiderata, ci vorranno circa un litro di acqua e 30 minuti.
A cottura ultimata il riso deve risultare non completamente asciugato ma avvolto da una specie di cremina. Infine mantecate ovvero aggiungete abbondante parmigiano grattugiato e mescolate finché si sarà perfettamente sciolto ed amalgamato alla cremina.

venerdì 2 aprile 2010

Riflessioni da turista


Bella l'Olanda, eh. Anche se l'Olanda è solo una parte, è come dire Russia anziché Federazione delle ex Repubbliche Sovietiche (ammesso che sia questa la dicitura, sto andando a memoria e a senso).
Belle le Nederlanden, eh. Luogo di civiltà, apertura mentale, tolleranza, liberismo, democrazia, senso civico altamente sviluppato, cittadini beneducati, rispetto della cosa pubblica, strade pulite, bambini che sanno stare al loro posto (e mangiano pane aringa e cipolle crude senza protestare, come farebbe invece un piccolo despota italiano al quale non venga somministrata sempre e solo pasta al pomodoro o pizza margherita), energia eolica, orari di lavoro e paghe giusti ed equi.
Belli i mulini e il costume da olandesina, belli i parchi coi cigni e le anatre, bello il museo di Van Gogh anche se poi di Van Gogh ce n'è meno di quello che ti aspetti (di quello che ti aspetti tu, caro lettore, perché a me Van Gogh mi garba proprio il giusto; speravo di vedere almeno un Bosch o un Bruguel, e invece macché).

Belgi, Olandesi, Francesi, Inglesi, Tedeschi, in minor parte anche Danesi: popoli che oggi e in passato si sono distinti per tutte le belle succitate cose... a casa propria.

Belgi, Olandesi, Francesi, Inglesi, Tedeschi, in minor parte anche Danesi: popoli che praticavano colonialismo ed economia di rapina in tutto il mondo "nuovo e selvaggio", che praticavano la tratta e l'utilizzo degli schiavi; popoli che si sono distinti per la brutalità del trattamento riservato ai negri, inferiori ai bianchi al pari delle bestie.
I negri sudafricani, ovvero la stragrande maggioranza della popolazione della Repubblica Sudafricana, sono stati tenuti "separati" e senza diritti rispetto alla minoranza bianca, costituita da inglesi, belgi, francesi, olandesi, fino ai primi anni '90: fino ad allora non potevano addirittura votare.

Mentre l'Europa inorridiva e soffriva per i crimini dei Nazisti, mentre il tribunale di Norimberga giudicava su basi morali l'operato di quegli aguzzini, cellule di queste società evolute e giudicanti perpetravano le stesse atrocità ai danni di popoli inferiori, con la differenza che lo facevano lontano da casa, fuori dalla portata dell'opinione della società civile, in zone geografiche prive di interesse per l'Europa, unico polo di riferimento dell'intero mondo.

Insomma, voglio dire: non sarà che l'Italia se ne va sempre più a puttane perché siamo stati costretti a fare il bene e il male sempre dentro le mura di casa? E perché mescolando l'erba cattiva a quella buona, quest'ultima ne è rimasta sempre più soffocata?

domenica 21 marzo 2010

Ricetta pai di asparagi

Note: è primavera! Vai con la prima ricetta primaverile.
Si può preparare anche con carciofi tagliati a spicchi, zucchine tagliate a rondelle o a bastoncini, broccoli e cavolfiori suddivisi a cimette.

Stendete una confezione di pasta sfoglia pronta in una teglia rotonda, in modo che la pasta sia sufficiente ad essere ripiegata sopra il ripieno da ricoprirlo. La teglia dovrà essere preventivamente foderata di carta da forno bagnata e strizzata, cosicché aderisca bene alle pareti e al fondo.
Lavate 500 grammi di asparagi e togliete i gambi più duri, tagliateli a pezzetti, disponeteli sul fondo di pasta sfoglia.
In una ciotola sbattete 3 uova con 4 cucchiai di parmigiano grattugiato, 100 ml di panna da cucina, una presa di sale e una di paprica dolce oppure pepe. Versate il composto sugli asparagi, ripiegatevi sopra la pasta sfoglia.
Infornate a 180° per 40 minuti.

giovedì 11 marzo 2010

Ricetta crostata di mele (apple pie)

Note: sì, proprio quella che Nonna Papera prepara per Ciccio!

Sbucciate e private del torsolo 4 mele, affettatele sottili. Unite 200 grammi di zucchero, 50 grammi di farina, il succo di un limone, mescolate bene.
Foderate una tortiera di diametro 24 cm con carta da forno precedentemente bagnata e strizzata, in modo che aderisca bene alle pareti.
Stendete un disco di pasta briseé pronta, versatevi sopra il composto di mele, coprite con un altro disco di pasta briseé pronta e premete bene i bordi per farla aderire perfettamente a quella disposta sotto.
Praticate dei taglietti sulla superficie, infornate a 200° per 15 minuti e a 180° per altri 45 minuti. Fate intiepidire prima di affettare, altrimenti il ripieno non avrà assunto sufficiente compattezza e le fette tenderanno a disfarsi.

Servite, se vi piace, con una pallina di gelato alla crema o con panna montata zuccherata.

domenica 7 marzo 2010

La prossima volta mi porto il cartoncino del Tavernello da casa

Dopo un agghiacciante visione del nuovo film di Martin Scorsese, Shutter Island, andiamo a bere una cosa in un localino accanto a piazza Unità d'Italia. Così, per tranquillizzarci un po' prima di andare a dormire.
Nel locale troviamo una comitiva di sguaiati che cantano col karaoke, e poca altra gente.

Mi avvicino al bancone:
Ade: "mi fai un cosmopolitan per favore?"
Cameriera: "aspetta che guardo se ho la roba per farlo"
Torna dopo poco, e la risposta è no.
Ade: "allora fammi un daiquiri!"
Cameriera: "aspetta che guardo se ho la roba per farlo"
Torna dopo poco, e la risposta è no.
Ade (tono ironico): "vabbè almeno la menta per fare il mojito ce l'avrete"
Torna dopo poco, e la risposta è no.
Ade: "ma insomma, non c'è niente da bere qui?!"
Cameriera: "posso farti un americano..."
Ade: "ma un americano alle una?! Diobono ma è un aperitivo! Fammi almeno una vodka pesca e lemon tonic"
Cameriera: "aspetta che guardo se ho la roba per farlo"
Torna dopo poco, e la risposta è no. C'è solo vodka al melone, che con la lemon tonic non ha niente a che fare.
Ade: "ma non ho capito, qual è il problema?"
Cameriera: "eh, che ieri era venerdì, e quindi ci manca tanta roba, e poi ci sono questi qua che hanno bevuto tutto..."
Ade: "Diobono ma oggi è sabato, i negozi erano aperti, e poi insomma fate questo di mestiere..."
Cameriera: "aspetta che ti chiamo il titolare sentiamo se ti può preparare qualcosa lui"
Principale: "dimmi cosa vuoi bere: vodka pesca lemon va bene?"
Ade: "perfetto, esatto! L'avevo già chiesta e non mi è stato detto che non c'è la vodka alla pesca... ma ce l'avete, quindi?!"
Principale: "non ti preoccupare, ci penso io"

Mi prepara una misteriosa mistura, me la porge, pago, assaggio: vodka al melone e lemon tonic.

mercoledì 3 marzo 2010

Scarborough Fair

A parte il fatto che non riesco a smettere di rivedere questo filmetto insulso, né riesco a ridimensionarlo come si merita da buon filmetto insulso. Mi ci sono affezionata, boh.
Ma oltretutto... Questa scena qui... Mi fa piangere!

martedì 2 marzo 2010

Per approssimazioni successive

Ricapitoliamo:
1) Terremoto in Abruzzo
2) Terremoto ad Haiti
3) Terremoto in Cile

Il tutto nel giro di 11 mesi: centinaia di migliaia di morti, case distrutte, disperazione.
Forse nella storia del fatidico anno 2012 è stato tralasciato un particolare: entro il.

lunedì 22 febbraio 2010

Ricetta indivia al gorgonzola

Note: un antipasto gustosissimo e facilissimo, croccante e cremoso al tempo stesso, valido anche come snack.

Staccate le foglie una ad una ad un cespo di indivia belga, togliendo quelle più esterne se sono dure o sciupate. Lavate ciascuna foglia sotto l’acqua, sgocciolatela ben bene.
Lavorate del gorgonzola con la forchetta in modo che diventi una crema omogenea.
Spalmate ciascuna foglia lungo la costola con mezza cucchiaiata di gorgonzola, aiutandovi col dorso del cucchiaio.
Servite su un piatto da portata sistemando le foglie disposte in cerchi leggermente sovrapposti, con le punte rivolte verso l'esterno.