lunedì 7 giugno 2010

L'utilità di Calderoli

L'ultima di Calderoli riguarda un argomento che finora non aveva trattato, ma si sa, il nostro Ministro della Semplificazione Normativa ha in progetto di coprire tutto lo scibile umano, con calma, una boutade alla volta.
Proprio non capisce perché, il nostro ex igienista dentale e adesso (voilà) ministro della Repubblica, un calciatore debba guadagnare tutti quei soldi.

Ora, le considerazioni del padano più estroverso al Governo non meriterebbero forse interesse alcuno, data appunto la fonte dalla quale provengono; c'è però di interessante da dire che, se almeno la sparata fosse provenuta da una Valentina Vezzali, da un Paolo Bettini, da uno sportivo vincente e amato, appartenente però a uno sport meno "ricco" del calcio, si sarebbe potuto dire: in effetti, i giocatori di calcio guadagnano già così tanto senza i mondiali, più di tutti gli altri sportivi che abbiamo in Italia; potrebbero fare una colletta...
Invece ha parlato in questi termini un ministro che occupa quella poltrona non si sa bene per quale motivo: competenza acquisita con la professione precedente, no di sicuro; studi congruenti con la mansione, nemmeno; almeno fosse un personaggio diplomatico e dotato di serietà riconosciuta, macché. Uno che mangia a nostre spese nei migliori ristoranti, viaggia gratis su tutto il territorio nazionale, ha cinema, teatro, divertimenti tutti a nostre spese, nonché le cure mediche; non deve rendere conto del proprio operato a nessuno e non ha orario né giorni di lavoro, può anche non presentarsi mai né in Parlamento né a Palazzo Chigi; eppure riscuote ogni mese uno stipendio di diverse decine di migliaia di euro, nonché la pensione a vita dopo appena 2 anni e mezzo di "attività" parlamentare.

Dall'altra parte abbiamo sportivi che hanno raggiunto l'acme della professionalità a livello nazionale, dopo anni di allenamenti e continui esami davanti al pubblico, agli allenatori e al tabellone del risultato: si tratta di una piccola fetta di lavoratori di un settore che è, per la gran parte, un mestiere come un altro. Gli sportivi che fanno sport di professione sono molti, moltissimi di più di quelli che vediamo in televisione, e guadagnano mediamente quanto un impiegato. Se quelle poche decine sono riuscite ad emergere fino a livelli agonistici eccelsi, lo devono tutto a loro stessi, non c'è raccomandazione che tenga. Lo sport è una professione di meritocrazia assoluta, a differenza di tantissimi altri mestieri. Primo fra tutti, come vediamo, quello di ministro.

Allora, andare a fare i conti in tasca proprio a loro, al di là del fatto che non sono quelli i soldi risparmiati coi quali varare una finanziaria, ma serve per "dare l'esempio"... Perché i parlamentari non si dimezzano tutti lo stipendio e non rinunciano a tutti ma proprio tutti i benefits, sempre per dare l'esempio? Facciamo pure un sondaggio per strada: non c'è crisi che tenga, l'italiano medio dà molto più volentieri i soldi delle proprie tasse a Gianluigi Buffon che a Roberto Calderoli. Gianluigi Buffon fa un vero mestiere utile: fa divertire, fa esultare, dà soddisfazioni e gioia, fa sentire tutti uniti e italiani, ci fa cantare l'inno nazionale ammantati del tricolore.
Roberto Calderoli, invece?

Nessun commento: