lunedì 17 maggio 2010
Mistici identici
Il nuovo album dei Baustelle, I mistici dell'Occidente, che sto ascoltando con attenzione nell'ultimo periodo, si distingue principalmente per:
- pesanti arrangiamenti, sia di fiati che di archi, in molte canzoni;
- liriche pesantemente sessantottine ma soprattutto post-sessantottine (nel '68 si pensava anche a fare un po' di baldoria; negli anni dopo pian piano si andava a finire come in Ecce Bombo);
- dualismo canoro lui-lei;
- musica che è un po' rock anni sessanta, un po' pop, un po' canzonetta di San Remo (ma perché non ci vanno una volta tanto a San Remo, invece di mandarci Irene Grandi sotto mentite spoglie? Io dico che se si riuscisse, durante la settimana del festival, a far venire una paresi alle dita delle ragazzine under18 di tutta Italia, i Baustelle eventuali partecipanti vincerebbero a mani basse).
Praticamente, non si distingue dai precedenti. Molto bene, avanti così!
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4 commenti:
te che sei una fan di quello delle strisce bianche, sentiti l'ultimo dei death weather. http://www.youtube.com/watch?v=M7QSkI6My1g
sì, lo confesso. qualsiasi cosa faccia lui lì, sono sempre ben prevenuta nei suoi confronti, anche sotto le spoglie di dead weather.
quello che più mi piace è che apparentemente, di vendere dischi gliene frega il giusto, sembra che le cose vengano loro così, semplicemente perché non sanno farle altrimenti...
tutto sommato il disco non è eccezionale, ma questa «trattami come tu' ma'» rulla parecchio! sushi approva.
giusto, il disco! aspetta che lo acquisto...
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