"Meglio lo stato è costituito, più gli affari pubblici prevalgono su quelli privati nello spirito dei cittadini. Vi sono anche molto meno affari privati, perché, dato che la somma della felicità comune costituisce la porzione più considerevole di quella dell'individuo, costui ha meno interesse a ricercarla nelle cure private.
In un paese ben condotto ciascuno vota nelle assemblee; sotto un cattivo governo, nessuno vuol fare un passo per recarvisi, perché nessuno si interessa di ciò che vi si fa, dato che si presume che la volontà generale non vi dominerà e perché in fine le preoccupazioni domestiche assorbono ogni cosa. Le buone leggi ne fanno fare delle migliori, le cattive ne conducono delle peggiori. Non appena qualcuno dice, "che m'importa?" si deve far conto che lo Stato sia perduto."
Jean-Jeacques Rousseau, "Il contratto Sociale", 1762
1 commento:
siccome c'è chi ha sempre voglia di litigare, pur se mi pare superfluo aggiungerò in sede di commento che tutto quanto scritto da Rousseau e da me citato è verità nella misura in cui aderisce a un concetto ideale di "giusto" e "civile".
dopodiché siamo tutti (spero) consapevoli che è tutto o quasi irrealizzabile, utopia quindi, che anzi nel tentativo di essere realizzata potrebbe portare al massimo alla tirannia.
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