mercoledì 11 maggio 2011

Fa schiuma e te la offre Capossela

Dopo il concerto di Vinicio Capossela ci fermiamo a mangiare una pizza nel ristorante di fronte al teatro. Lo facciamo (credo, ma bisognerebbe sentire anche gli altri sei che erano con me) senza premeditazione del tipo "speriamo che Vinicio venga a cena qui".
Di fatto però Vinicio viene a cena lì, arrivando un po' dopo di noi, e noi lo vediamo sfilare accanto al nostro tavolo per dirigersi al suo; ma viene intercettato da quelli del tavolo accanto, che gli chiedono autografo, dedica, foto, "per una nostra amica handicappata".

Questa la derubrichiamo insieme a "professore mi giustifico per l'interrogazione di oggi perché ieri mi è morta la [quarta] nonna".
Che poi, diciamolo, handicappata è un po' troppo generico. Un'handicappata generica potrebbe essere anche una daltonica. E che, una daltonica guarisce con l'autografo di Capossela? E se del caso, perché non c'era lei a chiederlo in persona?

Vinicio si presta a tutto ciò che gli viene richiesto, allora la Vale, appena vede che ha finito, si alza per chiedergli una foto con tutto il nostro gruppo; e lui, che si era appena fatto ritrarre insieme all'amico dell'handicappata generica, risponde: "no, non amo le foto".

Decidiamo quindi di offrirgli una caraffa di birra per far vedere che noi siamo signori, anche se lui ci ha appena rifiutato una cosa così - secondo noi - modesta.

L'intenzione iniziale era di allegare alla caraffa una nota: "noi ti si paga da bere perché siamo dei signori - Vinicio puppacelo."

La caraffa ci torna indietro - il cameriere dice che ce la offre Vinicio a noi, perché al suo tavolo stanno bevendo vino.

Che delusione! Ma non poteva almeno accettare il gesto? Tanto noi non lo avremmo mai saputo se la bevevano davvero o no.

Dopo un minuto appare Vinicio in persona, che ci ringrazia, e si ferma a fare due chiacchiere con noi, chiacchiere alle quali noi ridiamo compiacenti e accondiscendenti, qualsiasi cosa esca dalla sua bocca.
"Fate come se ve l'avessi offerta io, la birra".

Cioè, non ho capito, alla fine chi la paga? Noi nel dubbio abbiamo detto al cameriere di metterla in conto a lui.

L'occasione era quindi propizia per chiedere l'autografo, e la mia agendina da bancaria triste si è perfettamente prestata all'opera. "A Francesca, con tutta la schiuma! - Vinicio".

Ma Vinicio lo saprà che quando si parla di schiuma...?

2 commenti:

Alka ha detto...

Vinicio riscatta la dignità dell'impiegato medio!

adelaide_the_president ha detto...

"E tu, agenda della Banca d'Italia, non sei la più triste agenda di Israele: da te nascerà un autografo che riscatterà la vita di tutti quegli alberi abbattuti per segnare appuntamenti con clienti che tanto non pagano." (cit. Vangelo di Luca, a sentimento)