lunedì 14 aprile 2014

Ricette di crostini, crostoni, bruschettine /2

(continua dalla prima fortunatissima puntata; per le informazioni generali si veda qui)

#4 - Fontina, peperoni e (acciughe)
Disponete sulla placca del forno, su un foglio di carta forno, falde di peperone giallo. Cuocete senza condimenti, su entrambi i lati, per mezz'ora a 180°, o comunque finché la polpa risulterà cotta e la pelle si staccherà facilmente. Fate raffreddare quanto basta per poterli spellare a mano senza scottarvi le dita.
Disponete su fette di pane fettine sottili di fontina e pezzi di peperoni, passate in forno finché il pane sia croccante e la fontina leggermente fusa. Si può completare con una strizzatina di pasta di acciughe (a me piace molto).

#5 - Melanzane e scamorza affumicata
Affettate le melanzane senza sbucciarle, a fette di circa 1 cm di spessore. Disponetele su un piatto a strati alternati con sale grosso, possibilmente con un peso sopra (un castello di pentole, che se cadono non rompono niente); fate passare un paio d'ore in modo che buttino l'acqua amara. Sciacquatele benissimo, disponetele su una placca da forno su un foglio di carta forno, cuocete senza condimenti, su entrambi i lati, per mezz'ora a 180°, o comunque finché la polpa risulterà cotta.
Disponete su fette di pane pezzi di melanzane e fettine di scamorza affumicata, passate in forno finché il pane sia croccante e la scamorza leggermente fusa.

#6 - Bottarga di tonno, uovo sodo e pomodori secchi
Disponete su fette di pane già tostato falde di pomodoro secco sott'olio sgocciolato e fettine di uovo sodo (si affettano con l'apposito attrezzo, sennò viene una catastrofe!). Completate con qualche minuscolo capperino e una grattugiata di bottarga di tonno.

giovedì 3 aprile 2014

Ricette di crostini, crostoni, bruschettine /1

Per motivi che non interessano a nessuno mi sono ritrovata il congelatore pieno di panini all'olio. Dicesi pane all'olio, o "filoncino bianco" (in Toscana) la risposta italiana alla baguette francese.
Prima di dover pensare a qualcosa di difficile come i canederli (non è più stagione), la pappa col pomodoro (non è ancora stagione), una torta di pane (mi fa fatica), mi son detta: proviamo a fare dei crostini, come si dice da noi in Toscana. Altrimenti detti bruschette, crostoni, tartine, dipende da quando vengono fatti abbrustolire: nel primo caso, si abbrustolisce prima il pane e poi lo si condisce; nel secondo caso, viceversa; nel terzo caso, non si abbrustolisce il pane. Da noi però si chiamano sempre crostini: si fa prima. Ovviamente, si può fare anche con altri tipi di pane, a seconda dei gusti.
Allora ne ho messe a punto alcune versioni, potrebbero servirvi anche per preparare degli antipasti (che diciamocelo, non si sa mai che antipasti preparare).

#1 - Alici marinate e pomodoro fresco
E' già tutto detto. Si tosta il pane, si dispongono sopra alcuni filetti di alici marinate (quelle bianche nell'aceto, da non confondersi con le acciughe, salate e marroni), cubetti di pomodoro maturo, si condisce con sale pepe e olio.

#2 - Cipolla e pecorino
Si taglia a spicchi e poi a fettine una cipolla rossa, si fa cuocere in padella a fuoco lento con un filo d'olio, un pizzico di sale, una spruzzata di aceto di vino. Si aggiunge acqua appena appena per non farla dorare ma per cuocerla mantenendola morbida.
Si dispongono sottili fette di pecorino toscano stagionato sul pane non tostato, si dispone sopra la cipolla cotta, si passa in forno finché il pane sia croccante e il pecorino leggermente fuso.

#3 - Robiola e pomodori sott'olio
Si tosta il pane, vi si spalma sopra della robiola (dimentichiamo la Philadelphia, per cortesia), si dispongono sopra dei capperini piccini piccini, infine si dispongono pomodori secchi sott'olio sgocciolati e tagliati a pezzetti.

(continua)

giovedì 7 novembre 2013

Le oche di Dostoevskij

"Fu sempre per un caso che ci trovammo delle oche in prigione. Ignoro chi le avesse allevate e chi fossero i legittimi proprietari, fatto sta che per un certo periodo divertirono molto i detenuti e acquistarono una certa notorietà anche in città. Le oche erano nate all'interno della prigione e vivevano in cucina. Quando la covata fu cresciuta, l'intera starnazzante brigata prese l'abitudine di accompagnare i detenuti al lavoro. Non appena si udiva il rullio del tamburo e i forzati si avviavano all'uscita, le oche ci correvano dietro schiamazzando, con sbattiti d'ali scavalcavano, una dietro l'altra, l'alta soglia del portello, infallibilmente si dirigevano verso il fianco destro e lì si schieravano in attesa che fosse terminata la distribuzione del lavoro. Si aggregavano sempre alla squadra più numerosa, poi, giunti sul posto di lavoro, si mettevano a beccare lì nei paraggi. Non appena la squadra si avviava per tornare al penitenziario, le oche si muovevano subito anche loro. Per tutta la fortezza si sparse la voce che le oche andavano a lavorare con i detenuti. "Guardate, arrivano i detenuti con le oche!", esclamavano i passanti. "Ma come avete fatto ad addestrarle così?". "Prendete, è per le oche!", aggiungeva un altro offrendo un'elemosina. Eppure, nonostante tutta la loro devozione, in occasione di una qualche festività le oche furono tutte fatte fuori."

F. M. Dostoevskij, Memorie da una casa di morti, 1859

lunedì 4 novembre 2013

In Dostoevskij c'è tutto; non perdete tempo a cercare altrove

F. M. Dostoevskij scrive al fratello nell'ultima lettera prima della partenza per la prigione, 1849.
  
"La vita è dappertutto, la vita è in noi stessi e non fuori di noi. Accanto a me ci saranno esseri umani ed essere uomo fra gli uomini e restarlo sempre, in qualsiasi sventura non avvilirsi, non perdersi d'animo, ecco in che consiste la vita, ecco il suo compito. Ne ho preso coscienza. Questa idea è entrata nella mia carne e nel mio sangue. Guardando indietro penso quanto tempo ho speso inutilmente, quanto ne ho perduto in errori, futilità, incapacità di vivere; per quanto lo apprezzassi, qualche volta ho peccato contro il mio cuore e il mio spirito, e il mio cuore sanguina. La vita è un dono, la vita è felicità, ogni minuto poteva essere un secolo di felicità. Si jeunesse savait! Adesso, cambiando vita, rinasco in una nuova forma. Rinascerò migliore. Ecco la mia speranza, tutto il mio conforto."

martedì 24 settembre 2013

Il funerale delle celebrità

Dopo la visione di Big Fish, di Tim Burton.

Alka: pensa, allora forse anche al funerale di tua madre presenzieranno tutti  i personaggi della sua fantasia: Tronchetti Trovera, Annina Karenìna, il Ghivo, la Prancesca, la Patrìlucìcristì-anna [quando non le viene il nome di qualcuno, prima prova a chiamarlo con tutti i nomi a lei familiari], il cane Birillo, che poi è anche il suo cane [invece è il cane dei vicini, ma siccome il nostro cane viene soprannominato Birilli, ebbe a dire una volta ai vicini: "anche il nostro si chiama Birillo, cioè, ecco, no, insomma"], tutti sullo stesso treno proveniente da Camerina di Camerota!