lunedì 28 giugno 2010

Ricetta carciofi fritti

Note: possono costituire un piatto unico, da tanto danno soddisfazione. Inoltre, "ritornano" molto: con un carciofo tagliato a spicchi, pastellato e fritto, si mangia più di quel che si pensi...

per 3 persone

Togliete il gambo a 3 carciofi, eliminate le foglie esterne più dure, poi tagliate la punta di quelle che rimangono, per una altezza di circa 2 cm. Tagliate i carciofi a 8 spicchi ciascuno.
Preparate una pastella con 1 uovo, 4 cucchiai di farina, sale e pepe. Immergete bene i carciofi nella pastella, sgocciolateli appena, friggeteli in una padella con 3 dita di olio per friggere a bollore. Rigirateli quando si sarà formata una crosticina dorata sulla parte cotta. Scolateli su carta assorbente, infine salateli.
Si può fare anche con: melanzane, zucchine, pomodori verdi, fiori di zucca.
Per le melanzane, dopo averle passate nella pastella, passatele anche nel pangrattato.

martedì 22 giugno 2010

Dialogo sui massimi sistemi

...adesso, su MSN...

sushi john: "il matrimonio è tutto un discorso di bilancio termodinamico"
adelaide: "sì sì ma tra l'altro come tutte le cose... anche berlusconi se un tu voi è un bilancio termodinamico, dove il segno di uguale sta a cavallo del nostro ano"

venerdì 18 giugno 2010

Adeus Josè



Ieri ho finito di leggere l'ultimo romanzo scritto dal mio scrittore vivente preferito, e l'ho trovato meraviglioso. Mi è piaciuto così tanto che stamani ho deciso di cominciare a rileggerlo.
Oggi pomeriggio sono stata in palestra e ho decantato le lodi del romanzo e dell'autore ad una amica che non li conosce ancora. Ho ripensato al professore universitario che mi ha fatto conoscere questo autore, e ho provato ancora una volta una grandissima riconoscenza verso di lui.

Poi ho acceso la radio, e ho appreso che Josè Saramago era appena morto. E che Caino è stato non solo l'ultimo suo romanzo in ordine di pubblicazione, ma proprio l'ultimo nel senso escatologico del termine. E con mia sorpresa, ho pianto.

Caro Josè, tu nell'aldilà proprio non ci credevi, quindi augurarti buon viaggio non avrebbe senso. Piuttosto, so che rimarrai sempre qui con noi.

Ricetta spezzatino saporito

Note: lo spezzatino si può fare anche con vitello, maiale, tacchino. Con il manzo, però, è più indicata questa ricetta, dai sapori decisi e corposi. Il pregio dello spezzatino è che, a differenza di molte preparazioni a base di carne, si può preparare in anticipo ed è possibile riscaldarlo con risultati soddisfacenti.

per 4 persone

Fate scaldare un po’ d’olio in un tegame, fatevi rosolare 2 spicchi d’aglio.
Aggiungete 600 grammi di cubetti di manzo per spezzatino, che avrete preventivamente passato nella farina, e 250 grammi di fegatini di pollo tagliati a pezzi. Mescolate e rosolate per 5 minuti, poi abbassate la fiamma, aggiungete sale, pepe, 200 grammi di cipolline fresche sbucciate, lasciatele dorare.
Poi bagnate con un bicchierino di vino bianco e appena sarà evaporato aggiungete 300 grammi di pomodori pelati sgocciolati e tagliati a pezzi. Coprite il tegame, tenete il fuoco medio e lasciate sobbollire per 45 minuti.
Servite la carne cosparsa di prezzemolo tritato.

lunedì 14 giugno 2010

"Ma è arte?"

Avete presente il percorso Kneipp, quello che solo i più coraggiosi fanno negli stabilimenti termali? Si tratta di passare dall'acqua calda all'acqua gelida, più volte, per "temprarsi" e sferzare il sistema circolatorio.
Anche io ho fatto il percorso Kneipp, questo fine settimana. Ma siccome non sono poi così coraggiosa, l'ho fatto una volta sola, e perdipiù all'incontrario. Infatti sabato ho visitato il MAXXI, il nuovissimo museo delle arti del XXI secolo; domenica ho visitato le Scuderie del Quirinale dove era allestita, per l'ultimo giorno, la mostra di Caravaggio.

Vi devo spiegare perché Caravaggio rappresenta l'acqua calda? Non credo proprio.
Vi devo spiegare perché il MAXXI (il contenuto del MAXXI, a dire il vero, poiché il contenitore è STUPENDO) rappresenta l'acqua gelida? Eccovi uno dei lavori di punta del nostro più rappresentativo artista italiano vivente. Non è l'opera che è esposta al MAXXI, però.

Un vero peccato.

mercoledì 9 giugno 2010

Televisione di rincalzo

Se c'è una cosa che amo dell'estate, a parte la possibilità di andare a fare il bagno a Manarola, è il palinsesto televisivo. Via tutti gli inutili e costosissimi baracconi della Endemol e della Magnolia, spazio alla tv innocua, divertente e anche educativa.

La palma di regina del palinsesto spetta ovviamente a lei, l'inossidabile Jessica Fletcher. Quanto amo quegli anni '80 in cui l'unico problema era che la gente ti moriva accanto come mosche! Per il resto c'era il lavoro, c'erano le scuole che funzionavano, c'era potere d'acquisto, c'era mercato in espansione, c'era benessere.
A parimerito con l'amata vecchietta c'è l'altrettanto bionda Donatella Bianchi, conduttrice di LineaBlu, il programma di chi ama il mare (e che ha inaugurato la stagione visitando i luoghi dove andrò in vacanza questa estate, yucu'!).
Al terzo posto stabile da anni SuperQuark, la "scienza" spiegata a noi poveri in spirito, nonché gli immancabili documentari sulla natura.
Al quarto posto medaglia di legno per il più recente Velone, il quale sta talmente appassionando mia madre che... Quasi quasi, quando avrà l'età ce la manderò.

La signora Fletcher mi fa sempre immancabilmente venire in mente questa canzone:

La quale mi ha sempre fatto smattare per la fregola di arrivare all'età pensionabile.

Meno male che adesso ci pensa Scilvione (e tutti quelli dopo di lui, non vi illudete che il male sia solo lui) a levarci codesti grilli dal capo!

martedì 8 giugno 2010

Che ingiustizia, o mondo ingrato!

E' proprio un'ingiustizia: nel mondo c'è gente che muore di fame, c'è guerra, c'è egoismo. Se almeno ci fossero solo cose del genere, non ci si accorgerebbe di quello che ci manca, dell'ingiustizia, di come si potrebbe stare meglio.

E invece c'è anche roba di questo genere.


Ed è un'ingiustizia, perché io ci vorrei andare e proprio non posso (permettermelo)!
Ma il vertice dell'ingiustizia è un altro, è che esiste gente che invece ci va: la mia amica che si sposa a breve, va là 3 settimane col neomarito. Ditemi se è giusto questo...
Io gliel'ho detto: in nome della nostra amicizia, portatemi con voi, mi nascondo in valigia e non disturbo. Macché.

lunedì 7 giugno 2010

L'utilità di Calderoli

L'ultima di Calderoli riguarda un argomento che finora non aveva trattato, ma si sa, il nostro Ministro della Semplificazione Normativa ha in progetto di coprire tutto lo scibile umano, con calma, una boutade alla volta.
Proprio non capisce perché, il nostro ex igienista dentale e adesso (voilà) ministro della Repubblica, un calciatore debba guadagnare tutti quei soldi.

Ora, le considerazioni del padano più estroverso al Governo non meriterebbero forse interesse alcuno, data appunto la fonte dalla quale provengono; c'è però di interessante da dire che, se almeno la sparata fosse provenuta da una Valentina Vezzali, da un Paolo Bettini, da uno sportivo vincente e amato, appartenente però a uno sport meno "ricco" del calcio, si sarebbe potuto dire: in effetti, i giocatori di calcio guadagnano già così tanto senza i mondiali, più di tutti gli altri sportivi che abbiamo in Italia; potrebbero fare una colletta...
Invece ha parlato in questi termini un ministro che occupa quella poltrona non si sa bene per quale motivo: competenza acquisita con la professione precedente, no di sicuro; studi congruenti con la mansione, nemmeno; almeno fosse un personaggio diplomatico e dotato di serietà riconosciuta, macché. Uno che mangia a nostre spese nei migliori ristoranti, viaggia gratis su tutto il territorio nazionale, ha cinema, teatro, divertimenti tutti a nostre spese, nonché le cure mediche; non deve rendere conto del proprio operato a nessuno e non ha orario né giorni di lavoro, può anche non presentarsi mai né in Parlamento né a Palazzo Chigi; eppure riscuote ogni mese uno stipendio di diverse decine di migliaia di euro, nonché la pensione a vita dopo appena 2 anni e mezzo di "attività" parlamentare.

Dall'altra parte abbiamo sportivi che hanno raggiunto l'acme della professionalità a livello nazionale, dopo anni di allenamenti e continui esami davanti al pubblico, agli allenatori e al tabellone del risultato: si tratta di una piccola fetta di lavoratori di un settore che è, per la gran parte, un mestiere come un altro. Gli sportivi che fanno sport di professione sono molti, moltissimi di più di quelli che vediamo in televisione, e guadagnano mediamente quanto un impiegato. Se quelle poche decine sono riuscite ad emergere fino a livelli agonistici eccelsi, lo devono tutto a loro stessi, non c'è raccomandazione che tenga. Lo sport è una professione di meritocrazia assoluta, a differenza di tantissimi altri mestieri. Primo fra tutti, come vediamo, quello di ministro.

Allora, andare a fare i conti in tasca proprio a loro, al di là del fatto che non sono quelli i soldi risparmiati coi quali varare una finanziaria, ma serve per "dare l'esempio"... Perché i parlamentari non si dimezzano tutti lo stipendio e non rinunciano a tutti ma proprio tutti i benefits, sempre per dare l'esempio? Facciamo pure un sondaggio per strada: non c'è crisi che tenga, l'italiano medio dà molto più volentieri i soldi delle proprie tasse a Gianluigi Buffon che a Roberto Calderoli. Gianluigi Buffon fa un vero mestiere utile: fa divertire, fa esultare, dà soddisfazioni e gioia, fa sentire tutti uniti e italiani, ci fa cantare l'inno nazionale ammantati del tricolore.
Roberto Calderoli, invece?

mercoledì 2 giugno 2010

Ricetta risotto primaverile

Note: per fare contenti i maschietti, vi ci ho messo anche un po' di prosciutto. Ma non approfittatevene!

per 3 persone

In un largo tegame fate sciogliere un pezzo di burro e unite un po’ d’olio d’oliva; soffriggete mezza cipolla tritata e 70 grammi di prosciutto crudo tagliato a striscioline. Aggiungete quindi 200 grammi di pisellini, 1 carciofo pulito (togliete il gambo, eliminate le foglie esterne più dure, poi tagliate la punta di quelle che rimangono, per una altezza di circa 2 cm) e tagliato a spicchi sottilissimi. Fate rosolare per qualche minuto.
Aggiungete 240 grammi di riso per risotti (arborio, o carnaroli, o parboiled, per esempio) e fate tostare per un minuto, rigirando spesso. Abbassate la fiamma.
Aggiungete un dado, poi versate acqua bollente un bicchiere per volta, rigirando spesso, e lasciate assorbire quasi tutto il liquido prima di aggiungerne altro. Continuate ad aggiungere acqua finché il riso non avrà raggiunto la cottura desiderata, ci vorranno circa un litro di acqua e 30 minuti.
A cottura ultimata il riso deve risultare non completamente asciugato ma avvolto da una specie di cremina. Infine mantecate ovvero aggiungete abbondante parmigiano grattugiato e mescolate finché si sarà perfettamente sciolto ed amalgamato alla cremina.