lunedì 31 dicembre 2012

Ricetta tacchino ripieno di castagne e salsicce

Note: da un tacchino di 5 kg sono venute fuori 18 porzioni... organizzatevi con gli inviti o con Tupperware+congelatore se proprio volete accingervi a questa impresa!

Innanzitutto andate da un macellaio di fiducia e ditegli che vi procuri una tacchina adulta particolarmente piccola, sui 5 kg. Femmina, perché è più piccola del maschio; 5, massimo 6 kg, anche perché sennò voglio vedere come la fate entrare nel forno (a meno che non abbiate un forno semiprofessionale, di dimensioni fuori standard); e ASSOLUTAMENTE VIETATO procurarsi un pulcino, ovvero un piccolo di tacchino sui 3-4 kg.

Fatevi disossare la bestia mantenendo solo le ossa di cosce ed ali. Fatevi aprire l'animale dalla parte del petto, e fatevi asportare metà dello spessore del petto medesimo (col quale verranno preparate delle fettine che vi farete confezionare a parte): lasciare tutto il petto sarebbe eccessivo, e già il pennuto è sufficientemente grosso.

Preparate il ripieno. Lessate una confezione di castagne secche (direi 250 grammi) dopo averle tenute in ammollo una notte. Con la pentola a pressione ci vorrà mezz'ora. Scolatele e schiacciatele con la forchetta finché sono calde. Spellate 4 salsicce e schiacciate anche queste con la forchetta, mescolandole alle castagne.
Con questo misto di castagne e salsiccia farcite il tacchino, quindi ricucite il petto aperto. Per cucire usate lo spago da cucina annodato all'estremità di uno spiedino di legno. Cucite fino in fondo l'apertura, cercando di rimanere in superficie con il lavoro, perché tutta la parte interessata dalla cucitura andrà tagliata via dopo la cottura.

Ammorbidite un pezzo di burro e massaggiatevi con le mani tutto il tacchino, in modo da ungerlo bene. Fasciate il petto del tacchino con fette di pancetta stesa (circa 100 grammi). Legate le cosce tra di loro con dello spago in modo da tenerle più vicine al corpo durante la cottura. sistemate dei rametti di rosmarino tra le pieghe dell'animale e anche qua e là.
Sistemate il tacchino su una grande teglia da forno unta d'olio, alla quale avrete preventivamente ricoperto i bordi di carta stagnola - in questo modo gli schizzi di grasso che voleranno tutto intorno non si incrosteranno in maniera drammatica sui bordi.
Versate un bicchiere di vino bianco nella teglia, infine infornate a 200° per un'ora e mezzo, senza mai aprire (sarebbe impossibile girare un tacchino, no?).

Finita la cottura, estraete la creatura con molta cautela, magari aspettando che sia un po' raffreddata.
Spostate il tacchino su un'altra teglia, versate la parte densa del fondo di cottura in un pentolino (buttate via l'olio che galleggia). Nel pentolino aggiungete quindi due bicchieri di brodo, fate scaldare, aggiugete anche un cucchiaio di farina, e fate leggermente addensare.

Affettate il tacchino solo quando sarà freddo - rimarrà più compatto. Distribuitelo sul piatto da portata, scaldate il tutto nel microonde o nel forno tradizionale.
Servite il tacchino con la salsa calda a parte.


giovedì 20 dicembre 2012

Panettone!

Ho fatto il panettone, per la prima volta. Non mi sono accontentata di una ricetta "semplificata" ma ne ho seguita una canonica - a parte l'utilizzo del lievito di birra al posto del lievito madre.
Quindi ho preparato 7 impasti consecutivi, per una lavorazione di 3 giorni che mi ha pure lasciato una lieve infiammazione al tunnel carpale: impugnare l'impastatrice mentre si mescola una massa così consistente può essere molto impegnativo. Se mai preparerò di nuovo il panettone (al momento ne dubito), mi farò prestare il robot con planetaria da qualcuno... A cui poi devolverò parte del risultato.
Da questa ricetta son venuti fuori 2 panettoni da 800 g e uno da 1200 g.
Quelli piccoli li regalerò: spero di fare bella figura, almeno per l'impegno...

E' filato tutto liscio, e in particolare, se qualcuno si volesse cimentare, aggiungo la seguente raccomandazione. Siccome è verosimile voler preparare il panettone in prossimità del Natale, quando nelle case le temperature di aggirano sui 18°-20°, per far lievitare adeguatamente la massa è necessario porla dentro il forno acceso a intervalli a 50°. Io ho fatto così: accendevo il forno per 10 minuti, poi spengevo. Il calore si conservava un paio d'ore, poi ripetevo l'operazione.
Durante l'ultima fase di lievitazione, quella prima della cottura, ho tenuto l'impasto nel forno acceso fisso a 50° per un'ora e mezzo. Così tanto per dargli la botta finale.
Al posto dei canditi ho usato frutta mista disidratata (mirtilli, uvetta, mele, albicocche e ananas).





venerdì 14 dicembre 2012

Tanto voi non avete bisogno di nulla!

Ma perché me la prendo con voi?

Anche voi siete da capire, avete le vostre ragioni.
 


A voi basta sapere che stasera è venerdì, si esce, ci si ubriaca fino alle 4, magari si rimedia una trombata; poi domattina si dorme fino all'una, nel pomeriggio si cazzeggia un po', tanto non si hanno preoccupazioni, responsabilità, una famiglia da mandare avanti; magari c'è anche una mamma che ancora ci rifà il letto e ci lava le mutande.
Domani sera a cena fuori - importantissimo scegliere un posto dove si mangia bene, queste son le soddisfazioni da sfoggiare poi con gli amici; domenica mi raccomando, una bella gita culturale, una mostra, un museo, tutto per far vedere che si appartiene alla parte "buona" della borghesia, non che si hanno solo i soldi in tasca e la spocchia di chi ce li ha sempre avuti.
E lunedì tutti a maledire di nuovo il lunedì, in attesa di un nuovo venerdì.

Se le vostre preoccupazioni sono queste, voi che - da come parlate, anche se non ve ne frega veramente niente - non ci dormite la notte sulla "mancanza di democrazia interna" del M5S, come posso non capire che siete contenti di continuare a votare quelli che ci rubano il pane di tasca da una vita?

Tanto voi non avete bisogno di nulla!


Né vi sfiora il pensiero che un giorno potreste avere bisogno di un ospedale decente e non a pagamento, di asili, di scuole, dignitosi e accessibili, di una università che non sia diventata un mercimonio; che un giorno potreste perdere il lavoro, o i vostri figli potrebbero non trovarlo; che un giorno potreste sentire il bisogno fisico di andare in pensione, e quindi di vedervi corrisposta la mensilità dalla vostra cassa previdenziale.

Io non vi biasimo per essere così; mi getta semplicemente nella disperazione il fatto che farete scontare anche a me la vostra superficialità snob, perbenista, di chi ha sempre avuto tutto dalla vita senza chiedere, e pensa che sia automatico e che sarà sempre così.
 
 
Scusate, sono un po' nervosa in questi giorni. Lunedì comincio a fare il panettone e ho paura che non mi riesca bene. Comprendetemi.

lunedì 3 dicembre 2012

Ricetta vellutata di zucca con bacon croccante

Note: si può preparare anche con altre verdure di stagione, per esempio cavolfiore, broccoli, broccoletti, o anche un mix di queste. Magari aggiungendo qualche patata per rendere il frullato più cremoso ed omogeneo.

per 4 persone

Sbucciate e tagliate a fettine due scalogni, soffriggeteli appena in una pentola capiente con un dito d'olio.
Tagliate a pezzi piccoli 1 kg di zucca già sbucciata. Aggiungetela nella pentola, fate rosolare per qualche minuto a fuoco medio, poi versate un litro di brodo (di carne, oppure vegetale, o di dado, se proprio non trovate di meglio) già caldo.
Cuocete a fuoco basso per circa 25 minuti, finché la zucca è disfatta. Spengete il fuoco, salate, pepate. Aggiungete 200 ml di panna da cucina, poi frullate il tutto con il frullatore ad immersione.

In una padellina fate rosolare delle fettine di pancetta stesa senza aggiungere condimenti, finché non risultano ben abbrustolite.
Servite la crema nei piatti, aggiungendo sopra le fettine di pancetta all'ultimo momento.