giovedì 21 aprile 2011

Ricetta strudel di mele

Note: una versione rielaborata dello strudel di mele, ma sempre facile da realizzare.

Sbucciate e private del torsolo 4 mele, tagliatele a fettine, rosolatele in una padella con un pezzetto di burro, unite anche una manciata di uvetta, 70 grammi di zucchero, un bicchierino di grappa o liquore, una spolverata di cannella (facoltativa). Cuocete con coperchio, a fuoco medio. Dopo 5 minuti di cottura aggiungete 100 grammi di pane casereccio (tipo toscano) sbriciolato, e fate ben ammorbidire le briciole nel liquido di cottura. Fate cuocere per altri 3-4 minuti, poi fate raffreddare.
Stendete un rotolo di pasta sfoglia pronta e allargatelo il più possibile con il mattarello. Versate nel centro il composto di mele e pane, distribuite sopra due cucchiaiate di granella di mandorle.
Chiudete il rotolo facendo ben aderire i bordi, disponetelo su una teglia da forno foderata di carta da forno, infornate a 190° per mezz’ora. Fate raffreddare prima di affettare.
Spolverizzate di zucchero a velo.

domenica 17 aprile 2011

...in buona compagnia!

Occome! Ho trovato un cuoco nel vicinato che scrive in maniera più frizzante e accattivante di me, e non è bionda, e non è neanche una donna, tantomeno ingegnere!
Santi numi, riconosciamo la sconfitta e tributiamo ad Antonio la giusta gloria.
Ecco sopra indicato il link del suo blogghino di roba da mangià, che ha il pregio non comune di riuscire a svecchiare le ricette dell'Artusi.

Miei lettori, questo è un imperativo: leggete e cucinate con il blogghino di Antonio! Se però v'avanza il tempo per leggere sol un blogghino, che c'entra, continuate a leggere solo il mio.

lunedì 11 aprile 2011

Il segreto della vita (uno dei) è avere la risposta pronta

Venerdì sera entro nella Gelateria dei Medici, in via dello Statuto, a Firenze. I gusti sono infiniti e tutti favolosi, sicché mentre mi decido la signora che mi serve mi chiede se può servire il cliente successivo. Ella si presenta come una specie di Samantha di Sex and the City, ma più simpatica, oserei dire cordialissima; bionda, cotonata, vestita leopardata. Le dico senz'altro di sì e mi appresto a scegliere.
Nel frattempo si libera un'altra inserviente, che mi dà quindi il gelato richiesto - per dovere di cronaca: fiordarancio, più una specie di Buontalenti, più una specie di mou e noccioline caramellate.

Per chiarezza, prima di andarmene mi rivolgo alla signora leopardata dicendole che il gelato me l'ha già dato un'altra.
Allora ella, che era di spalle, si volta, mi dà una rapida occhiata, mi fa un sorrisone e mi benedice con un inaspettato, irripetibile, cinguettante:

"Che tesoro!"

Ecco, questa è stata una di quelle rare volte in cui non ho avuta neppure una vaga idea di cosa rispondere. Me ne sono andata, forse senza salutare, dimentica perfino del gelato che avevo in mano.

Ricetta purè di patate

Note: un immancabile classico, da mangiare a sfinimento, buono da tenere in frigo per qualche giorno e riscaldare aggiungendo un po' di latte!

Sbucciate le patate, tagliatele a pezzi, mettetele in acqua fredda e portate a ebollizione. Lessate finché saranno ben cotte. Calcolate 3 patate medio-grandi per ciascun commensale.
Togliete le patate dall’acqua di cottura e, finché sono ben calde, schiacciatele con lo schiacciapatate: solo quando sono ben calde si schiacciano con facilità.
Raccogliete la purea in un tegame e aggiungete burro, latte, sale, pepe, noce moscata. Le quantità dipendono tutte dal gusto di ognuno. Solo il latte è importante che abbondi, per formare una crema fluida. Ah! Ci sta bene anche il parmigiano grattugiato, a chi piace; ovviamente, anche qui, a volontà.
Fate cucocere a fiamma bassa, per circa 5 minuti, aggiungendo via via latte per mantenere la consistenza cremosa.

lunedì 4 aprile 2011

Brit-nostalgia

Quando i problemi di tutti i giorni sono troppo grandi o complicati per poterli risolvere nell'immediato, trovo che sia consolante riandare con la mente ai tempi in cui non avevo pensieri (almeno così mi pare adesso, ma magari allora ero piena di paranoie; chi se lo ricorda). Così mi sono ritrovata a mettere il primo cd degli Oasis in auto.
Fantastici questi Oasis; musicisti di mezza tacca, erano riusciti a metter su queste miscele esplosive che piacevano a grandi e piccini.

Questa era la mia preferita, e mi fa anche tanta primavera ("I don't really wanna know how garden grows, cos I just wanna fly"), e mi ricorda di quando ero innamorata di Liam Gallagher, e volevo vestire solo Fred Perry - un momento, ma era Damon Albarn che vestiva Fred Perry... Sto facendo del casino.

Insomma, si parla del 1994, mi pare.
Che tempi!

domenica 3 aprile 2011

Sulla gelosia

Aleksei Aleksandrovic non era geloso. La gelosia, secondo la sua convinzione, offende la moglie, e nella moglie si deve aver fiducia. Perché si dovesse aver fiducia, cioè la piena sicurezza che la sua giovane moglie lo avrebbe sempre amato, egli non se lo domandava; ma non sentiva sfiducia perché aveva fiducia, e diceva a se stesso che bisognava averne. [...] Ora, invece, Aleksei Aleksandrovic si trovava faccia a faccia con la vita, con la possibilità che sua moglie amasse qualcuno che non era lui, e questo gli sembrava molto assurdo e incomprensibile, perché questo era la vita stessa.

"Anna Karenina", Lev Tolstoj