mercoledì 30 settembre 2009

Ancora sul moto perpetuo

Sushi John in un commento (peraltro fuori tema come sempre) al post precedente ha citato il moto perpetuo.
L'occasione mi è propizia per rinfrescarvi un'altra, più stimolante e divertente forma di moto perpetuo.
Due i presupposti: la legge della perversità della natura e la seguente legge inderogabile, verificata da chiunque abiti non a piano terra e possieda un gatto giocherellone (come tutti i gatti, e anche un po' scemo, come tutti i gatti, aggiungerei): "un gatto, se anche cade dall'Nesimo piano, atterra sempre sulle zampe".
Allora, legate una fetta imburrata sulla schiena di un gatto, con il lato imburrato verso l'alto, e poi gettate il gatto dall'Nesimo piano, con N grande o piccolo, tanto il risultato è lo stesso: il moto perpetuo (applausi).

domenica 27 settembre 2009

No, scusate, io volevo solo intavolare un dibattito finalmente costruttivo

Abito in un paese di campagna, su una strada larga con case singole, tutte dotate di parcheggio interno al giardino. C'è possibilità di parcheggiare su entrambi i lati. Casa mia dista 50 metri da un ristorante e 100 metri dalla chiesa, che distano tra loro 150 metri; casa mia si trova a metà strada, diciamo.
Capita che ci siano molte auto parcheggiate sia per le funzioni religiose che per i pranzi e le cene al ristorante. E capita anche che qualcuno parcheggi la sua auto davanti al mio cancello carrabile, pur se ampi spazi parcheggiabili sono ancora disponibili in prossimità dello stesso. Gente che magari non è proprio stronza: solo che non hanno fatto caso che c'era un cancello carrabile.

Domanda: siccome non ho il cartello "passo carrabile", si può dire che questi "sbadati" sono nel giusto? Se chiamo la Polizia Municipale mi rimuovono quelle auto o no? D'altra parte mi impediscono di entrare / uscire con l'auto, che è un mio diritto. D'altra parte il vialetto interno denuncia chiaramente di essere carrabile, perché ci sono le ruotate in terra.

Il cartello "passo carrabile" è gratuito, e ci vuole poco a richiederlo. Noi non l'abbiamo mai fatto, tuttavia, perché sulla nostra strada c'è sempre abbondanza di parcheggio, e siamo sempre stati convinti che un minimo di senso civico sia radicato anche nell'ultimo buzzurro che ci parcheggia vicino casa. Salvo quando arriva qualche "sbadato"...

sabato 19 settembre 2009

Ricetta orata al forno

Per ciascuna persona procuratevi una orata “da porzione”, che peserà quindi almeno 350 grammi. Potete usare un altro pesce come per esempio il branzino detto anche spigola, o il pagello, o la trota salmonata, insomma altri pesci dall’aspetto di classico “pesce intero”.
Assicuratevi che il pesce sia stato pulito, ovvero che sotto la pancia sia presente un lungo buco, segno che sono state tolte le interiora. Altrimenti chiedete al pescivendolo che ve lo pulisca, eliminando le interiora e le squame.
Sciacquate il pesce, praticate 3 lunghe incisioni trasversali nella pelle su ciascun lato.
Cospargete il buco delle interiora con sale e pepe o meglio con un mix di aromi per arrosti, poi inserite uno spicchio d’aglio sbucciato e tagliato in due pezzi, una fettina di limone tagliata in due, un rametto di rosmarino.
Disponete il pesce in una teglia da forno unta di olio d’oliva, passatevi sopra un filo d’olio d’oliva e poi sale e pepe, o meglio il mix di aromi per arrosti, poi disponetevi due o tre fettine di limone in modo da coprirlo tutto tranne la testa. Infine versate nella pirofila un bicchierino di vino bianco.
Infornate il pesce a 170° gradi per 30 minuti, rigirandolo a metà cottura, e controllando comunque che sia completamente cotto prima di spegnere il forno. La carne, in questo caso, dovrà aver perso il colore biancastro - tralucido ed essere di un bel bianco sodo e opaco.
Togliete dalla teglia, eliminate la pelle, la spina centrale, la testa e la coda. Disponete quello che rimane nel piatto, poi versatevi sopra il fondo di cottura rimasto nella teglia, ed eventualmente succo di limone.

lunedì 14 settembre 2009

Aquilotti

Sabato sera ho passato una serata diversa dal solito, in compagnia di tante persone.
Eravamo in un grande spazio tutti insieme, uomini, donne, bambini. Soprattutto ho notato tanti bambini.
Avevamo tutti voglia di fare festa, con magliette colorate, sciarpe sventolanti, bandiere.
Ridevamo, cantavamo, sognavamo, ci divertivamo un mondo.
Poi ci siamo ricordati che non poteva durare, e siamo tornati con i piedi per terra. Come al solito veniva ristabilito un vecchio, ingiusto, ben noto ordine. All'ora di andare via, quanti bimbi in braccio ai papà, con i lucciconi agli occhi, chiedevano: "ma papà, perché?", e i loro padri, affranti, non sapevano cosa rispondergli. Quella che doveva essere una festa aveva finito per essere una triste serata come tante altre passate.
Ho pensato che fosse una barbarie far soffrire così quei piccoli innocenti, che rabbia, che ingiustizia.

Allora delle due l'una: o smettete di insegnare ai vostri figli di tenere per la Lazio, o la Juve smette di rubare!

domenica 13 settembre 2009

Ricetta pastasciutta con zucchine, fiori di zucca e pancetta

Note: veloci, prima che i fiori di zucca non siano più di stagione!

per 2 persone

Fate rosolare in una padella con olio di oliva 50 grammi di pancetta a cubetti, o di più, se preferite.
Aggiungete 6 fiori di zucca lavati, spuntati e tagliati a striscioline, e una zucchina lavata, spuntata, tagliata a metà nel senso della lunghezza e poi a rondelle.
Fate rosolare il tutto a fiamma viva, poi abbassate la fiamma e continuate la cottura per 10 minuti. Aggiungete alla fine 100 grammi di panna da cucina, e fate scaldare appena.
Nel frattempo cuocete 160 grammi di pasta in abbondante acqua salata, scolatela e versatela nella padella.
Ripassate un minuto sul fuoco per far insaporire la pasta.

domenica 6 settembre 2009

Gita al Lago Santo

Sabato mattina siamo partiti per una nuova avventura di un giorno.
Dopo due ore di viaggio arriviamo sull'Appennino Modenese in località Tagliole, al Lago Santo. Non c'è tantissima gente quindi si sta bene, il sole scotta ma l'aria è fresca, quindi si prospetta un'ottima giornata.
Il nostro programma comprende principalmente il bivacco quindi non prevediamo grandi camminate. Andiamo subito al vicinissimo Lago Baccio, in 20 minuti arriviamo. Il lago ha un aspetto "selvaggio", vi crescono alghe vicino a riva che formano una specie di acquitrinio verde smagliante, e su un lato non si riesce praticamente a capire dove finisca l'acqua e dove cominci il prato. Il lago è "incastonato" tra il Monte Giovo e il Monte Rondinaio, e questa "chiusura" conferisce un aspetto un po' soffocante e inquietante, secondo me. Molto bello quindi!

E questo è il lago come si presenterebbe d'inverno:

Ci fermiamo su un grosso masso all'ombra di un faggio. Il masso è piatto sulla sommità ed è molto adatto per sederci in due. Cogliamo l'occasione per premiarci della faticaccia (!) con una merendina a base di pane e mortadella (visto che siamo sconfinati in Emilia, un giusto tributo alle tradizioni locali).
Dopo aver ossservato con interesse le peripezie di una canona labrador in cerca di avventure nonostante i richiami dei padroni, ripartiamo per il Lago Santo. Lì ci godiamo il meritato riposo (?) dopo una passeggiata sul lungolago. Stendiamo la coperta al sole e facciamo un riposino, poi un altro spuntino e un po' di lettura, finché alcune pesanti nuvole, ancorché intermittenti, ci consigliano di non trattenerci ancora a lungo.
Da notare che un versante del Monte Rondinaio si sta sfaldando poiché esposto a nord, e quindi soggetto a gelate invernali. Ecco i pietroni esplosi per il ghiaccio che rotolano a precipizio fino al lago:
Ripartiamo alle 15 in cerca di una merenda a base di gnocco fritto... Ma in ogni posto dove ci fermiamo scopriamo che non è contemplato l'orario "merenda" bensì solo quello "pranzo"... Che delusione!
Arriviamo all'Abetone che praticamente vuole piovere, meno male che eravamo ripartiti, e ci prendiamo un gelato gusto mirtillo e lampone.
Mentre mangiamo il gelato diamo un'occhiata ai negozi accanto alla gelateria. C'è un negozio di abbigliamento e oggettistica accanto a uno di abbigliamento e scarpe. Entrambi espongono merce fuori dalla vetrina sul marciapiede. Nel negozio di abbigliamento e oggettistica è appeso il seguente avviso in vetrina: "Si avvisa la gentile clientela che LE SCARPE NON SONO MIE. firmato la Cincistroccola".
Mentre torniamo definitivamente verso valle il viso ci comincia a bruciare, e ci ricordiamo che il lago riflette un bel po' di radiazione solare: anche questo fine settimana abbiamo consolidato la nostra abbronzatura; ma non ce ne saranno molti altri, purtroppo.

giovedì 3 settembre 2009

Ricetta crostini salsiccia e stracchino

Gli antipasti, ovvero: cosa preparo quando organizzo una festicciola o una cena con parecchi invitati? Qui avete qualche idea al di là della solita pizza, della solita insalata di pasta oppure della solita “pastasciutta per tutti”; un piatto di pasta caldo è vero che mette d’accordo tutti però... Però va preparata sul momento, mentre queste cose le potete preparare tutte in anticipo ed eventualmente potete conservarle in forno spento fino al momento di servirle.

dosi indefinite, da moltiplicare secondo il numero dei commensali e la voglia di mangiare
Spellate 2 salsicce, schiacciatene la carne con la forchetta in modo da sbriciolarle, mescolatevi 250 grammi di stracchino, schiacciate ancora in modo da ottenere un impasto omogeneo. Spalmate su fette di pane, disponete il pane su teglie da forno, fate abbrustolire in forno a 180° finché sull’impasto non si forma una crosticina dorata.