martedì 10 luglio 2012

La persistenza della memoria

"Ho preferito [rispetto alle tue indicazioni] regalarti qualcos'altro [un oggetto], perché volevo che fosse qualcosa che ti rimane."

Quante volte s'è sentita una frase così, detta a noi o ad altri?
Un oggetto rimane; i soldi necessari per fare un viaggio non rimangono, vengono consumati durante il viaggio e non tornano a casa.

Ma ogni oggetto è deperibile, consumabile, destinato a finire nel cestino, o peggio nel dimenticatoio. Quante cose tra quelle che abbiamo ci servono davvero? Quante sono invece qualcosa in più, che ci serve come "ricambio" per non farci venire a noia "sempre la stessa roba"?

Un'esperienza di vita, una storia da raccontare, una raccolta di ricordi da conservare con cura, a cui riandare con la mente nei momenti di sconforto, son forse più deperibili di un orologio personalizzato?

Forse il riferimento a "qualcosa che ti rimane" è solo un'altra maniera di definire il consumismo, il gusto per gli oggetti, per il possesso di sempre più roba. Ma è solo la mia opinione, e mi potrei sbagliare...

1 commento:

Filippo il mulo ha detto...

Totalmente d'accordo.