domenica 16 maggio 2010

Sabato al cinema

ade: L'hai visto report domenica scorsa? Parlavano di automobili, traffico, etc, in pratica con l'auspicio che il tuo lavoro diventi sempre più inutile [Camilla è ingegnere trasportista: ha studiato per progettare viabilità stradali e infrastrutture in genere]
Camilla: No, non avendo il televisore... In realtà la Gabanelli mi piace e anche parecchio... Però quando la guardo poi mi deprimo.
ade: In effetti, mi deprimo anch'io, e verso la metà della trasmissione vorrei cambiare canale.

Ecco, anche ieri sera è stato così: sono andata a vedere Draquila - l'Italia che trema e non solo non c'era un cazzo da ridere (anche se la Guzzanti è finora nota principalmente come attrice comica) ma c'era proprio da piangere. La sensazione con la quale si lascia la sala è un netto giramento di chitarrini. Però è quel giramento necessario per rendersi conto di esistere, e di poter fare ancora qualcosa.
Dalle mie parti, quando uno prova dolore (fisico) si dice che "sente dov'è suo". Ovvero: che si accorge che quella parte gli appartiene, perché lo fa soffrire. Speriamo che a forza di sentire dov'è nostro, ci riappropriamo di tutto quanto e riusciamo a farlo dolere un po' meno.

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