Giovedì scorso ad Annozero si parlava di FIAT, della prevista fusione (accorpamento? associazione? accompagnamento di merende? non me ne intendo) con la OPEL, e della conseguente perdita di posti di lavoro in particolare alla FIAT.
In studio operai della FIAT dello stabilimento di Pomigliano D'Arco e operai di una fabbrica di componentistica che lavora principalmente per la FIAT, quindi fa parte del cosidetto "indotto" della FIAT.
Una lavoratrice di quest'ultima fabbrica prende la parola e spiega, con toni accalorati, che è in cassa integrazione lei e/o suoi colleghi, non ricordo, e che non sanno se dopo la cassa integrazione ci sarà il riavvio della produzione o il licenziamento. Questi i termini in cui si è espressa, più o meno, con tono molto polemico:
"Noi siamo a casa senza lavorare e non sappiamo se riprenderemo! Forse perderemo il lavoro e non lo sappiamo! Noi vogliamo delle risposte, vogliamo sapere che dopo questi n mesi la produzione riprenderà! Nono vogliamo che ci vengano a dire che non c'è più lavoro!".
Il che è un po' come dire:
1) Che qualcuno con la palla di cristallo deve dire loro come andranno le cose in FIAT, in OPEL, sui mercati mondiali, tra n mesi, considerando tra l'altro la crisi mondiale dell'economia sulla quale nessuno, nessuno può permettersi di fare previsioni, adesso;
2) Che stare a casa senza lavorare ma con la cassa integrazione che è tipo l'80% di uno stipendio, pagato con le tasse dei cittadini, è un diritto scontato e anzi giammai ringraziare il contribuente per questo;
3) Che tutti gli stronzi come me e come la stragrande maggioranza degli italiani, che non lavorano in una ipermegamaxiazienda per la quale i sindacati hanno fatto un accordo con lo Stato, accordo che prevede la cassa integrazione pagata dalle tasche del contribuente, possono pure andare a fanculo. I dipendenti della fabbrica tessile a 3 km da casa mia che sono stati mandati a casa in CENTOQUARANTA, e non in cassa integrazione, a casa, e cercatevi pure un altro lavoro, possono andare a fanculo. Loro però continueranno a pagare le tasse, questi, centoquaranta, e parte di queste tasse pagheranno la cassa integrazione alla signora di cui sopra e ai suoi colleghi.
Giusta la cassa integrazione, bravi. Però facciamo una cosa, magari: prima diamola a tutti gli italiani, tutti i dipendenti di tutte le aziende che rischiano di chiudere, tutti i commercianti quando non riescono a vendere, tutti i liberi professionisti quando non ottengono nuovi incarichi. Dopo, chi vuole, si lamenti anche di essere a casa a guadagnare senza lavorare, se lo ritiene opportuno.
2 commenti:
mi trovi d'accordo. forse perché dal tuo stesso lato-barricata. oddio, diciamo pure che io sono in una zona vista-barricata. credo comunque di non essermi spiegato.
ma vista-barricata in che senso?!
sei sempre più ermetico... o forse è il tuo italiano che sta peggiorando. deve essere la cifra stilistica degli astronomi, d'altra parte.
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