domenica 18 ottobre 2009

Chi è il vero musicista?

Recentemente leggevo una giustamente positiva recensione del nuovo album dei Pearl Jam, mi pare su XL o su Repubblica, che poi è la stessa. Vi si diceva che l'uscita di un nuovo album di studio è per i PJ il pretesto per partire con un nuovo tour. Cioè i PJ hanno come principale scopo quello di suonare davanti al pubblico, più che di incidere le canzoni. Ovviamente senza canzoni non c'è niente da suonare, ma credo che ci si sia capiti.
Domanda: un musicista (in caso suoni musica autoscritta, escludendo quindi i meri interpreti, che son comunque musicisti pure loro) può essere soltanto un bravo compositore ed "esecutore in studio"? Si può dire che un musicista è "completo" se sa scrivere, suonare,...e per quanto riguarda esibirsi davanti al pubblico?

La mia opinione è che un musicista si possa definire un artista bravo e completo solo se la propria musica la sa suonare e interpretare bene specialmente davanti al pubblico, ovvero nella situazione "non controllata", fuori dallo studio di registrazione, in cui deve essere sempre buona la prima.
Intanto perché il musicista deve essere in grado di reggere la tensione che scaturisce dall'aspettativa di molte persone che gli puntano gli occhi addosso. Deve sapere sostenere la situazione, insomma. Poi perché se uno è bravo, deve esserlo specialmente nelle situazioni difficili. E poi anche perché l'artista, quando è apprezzato dal proprio pubblico, ha il dovere di offrirsi allo stesso, quindi di tributargli lo spettacolo che esso si merita.

Insomma, l'artista ha successo grazie al pubblico che lo ascolta, quindi secondo me fare i dischi, metterli in vendita, e poi non dare sufficienti possibilità ai tuoi estimatori di vederti dal vivo è un po' da stronzi.

Questo per dire che se Britney Spears fa 2 spettacoli in Italia, uno a Milano e uno a Roma, lo posso anche capire: musicalmente è quasi del tutto inconsistente, il 90% del prodotto è costituito da video patinati dove emergono prima di tutto tette (rifatte), culo, capelli biondi (tinti), trucco, parrucco, vestiti, macchinoni, maschioni libidinosi, secondariamente musichette estremamente corrette e limate intorno ai limiti vocali e compositivi (?) della suddetta. Insomma di musica c'è proprio il giusto, e il succo della faccenda è già sufficientemente espresso dai videoclip. Se anche in pochi vedranno il concerto, tutti gli altri perderanno poco.

Però i Kings of Convenience potevano suonare anche a Firenze o Bologna, eh?! E se dovevano suonare a Roma, dovevano farlo proprio di mercoledì?!

3 commenti:

sushi john ha detto...

da teorico NON ti do ragione.

sushi john ha detto...

(ma ti voglio bene come prima)

adelaide_the_president ha detto...

eh lo so, me lo aspettavo. tanta, tanta teoria. ma un artista che non regge il confronto col pubblico secondo me è, appunto, solo un bravo accademico.
(come prima = molto poco, perché ti fai sentire sempre meno =( )