Note: un antipasto gustosissimo e facilissimo, croccante e cremoso al tempo stesso, valido anche come snack.
Staccate le foglie una ad una ad un cespo di indivia belga, togliendo quelle più esterne se sono dure o sciupate. Lavate ciascuna foglia sotto l’acqua, sgocciolatela ben bene.
Lavorate del gorgonzola con la forchetta in modo che diventi una crema omogenea.
Spalmate ciascuna foglia lungo la costola con mezza cucchiaiata di gorgonzola, aiutandovi col dorso del cucchiaio.
Servite su un piatto da portata sistemando le foglie disposte in cerchi leggermente sovrapposti, con le punte rivolte verso l'esterno.
lunedì 22 febbraio 2010
lunedì 15 febbraio 2010
Something's gonna turn out right...
Domenica 5 luglio 2009 si realizza un sogno a lungo desiderato: il primo concerto di Brad Mehldau al quale assisto. L'appuntamento è all'Auditorium Parco della Musica, periferia di Roma. Brad Mehldau stavolta suona senza il suo trio, quindi il concerto consiste di brani suoi e cover illustri, al pianoforte solo.
Le cover di Mehldau sono ciò che secondo me lo caratterizza maggiormente come un artista straordinario: egli traspone in jazz i Beatles, i Radiohead, Nick Drake, e anche tutto quello che gli passa per la testa. E ti fa quasi pensare che addirittura le canzoni di Nick Drake (chitarrista acustico/cantante) siano più adatte per il piano che per la chitarra.
Insomma Brad arriva sul palco e attacca subito a suonare. Io non riconosco il brano col quale inizia, ma seguo con interesse. Ale a un certo punto si stupisce, colto dall'illuminazione: "ma questa è Got me wrong, degli Alice in Chains!"
Per circa 7 minuti sono letteralmente rapita. E mi sbalordirò successivamente, ascoltando la versione originale. Questa è la memorabile versione unplugged @ MTV. Ci vuole una gran fatica ad immaginarsi questa canzone al pianoforte solo....
Il contrasto tra le condizioni fisiche del cantante e la potenza, l'espressività che riesce comunque ad esprimere mi hanno stupito. Potrete forse immaginare quale fosse il problema di Layne Staley: era distrutto dall'uso smodato di eroina. E alla fine è anche riuscito in quello che prima o poi riesce ai tossicomani più disperati: è morto di overdose. Mi fa tanta tenerezza, tanta davvero...
Le cover di Mehldau sono ciò che secondo me lo caratterizza maggiormente come un artista straordinario: egli traspone in jazz i Beatles, i Radiohead, Nick Drake, e anche tutto quello che gli passa per la testa. E ti fa quasi pensare che addirittura le canzoni di Nick Drake (chitarrista acustico/cantante) siano più adatte per il piano che per la chitarra.
Insomma Brad arriva sul palco e attacca subito a suonare. Io non riconosco il brano col quale inizia, ma seguo con interesse. Ale a un certo punto si stupisce, colto dall'illuminazione: "ma questa è Got me wrong, degli Alice in Chains!"
Per circa 7 minuti sono letteralmente rapita. E mi sbalordirò successivamente, ascoltando la versione originale. Questa è la memorabile versione unplugged @ MTV. Ci vuole una gran fatica ad immaginarsi questa canzone al pianoforte solo....
Il contrasto tra le condizioni fisiche del cantante e la potenza, l'espressività che riesce comunque ad esprimere mi hanno stupito. Potrete forse immaginare quale fosse il problema di Layne Staley: era distrutto dall'uso smodato di eroina. E alla fine è anche riuscito in quello che prima o poi riesce ai tossicomani più disperati: è morto di overdose. Mi fa tanta tenerezza, tanta davvero...
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domenica 14 febbraio 2010
Ah dolce vita che te ne vai
Sono a Roma da venerdì, bella la vita da turisti!
Ieri pomeriggio abbiamo fatto un giro per le vie del centro, quello vero. Quello tra i palazzi del governo e Fontana di Trevi, Pantheon, piazza Barberini. Il giretto era finalizzato principalmente a andare a mangiare un gelatone nella celeberrima gelateria Giolitti. Ovvero quella dove le figlie di Obama erano andate a farsi insegnare come si fa il gelato, in occasione della gita di papà a Roma.
Noto le seguenti cose, passando accanto ai centri del potere:
Le guardiole, davanti, sono sempre occupate dalle forze dell'ordine;
Le luci, dentro, almeno ad un piano sono accese;
Le automobili delle forze dell'ordine, almeno due, sempre parcheggiate davanti a ciascun palazzo;
tutto questo di sabato pomeriggio, quando sappiamo bene che codesti nostri "servitori dello stato" difficilmente vanno a lavorare anche tra settimana.
Noto anche, attraversando sulle strisce in prossimità del Parlamento, due auto della polizia che scortano una auto "blu", ovvero una lussuosa berlina con lampeggiante aggiunto. Tutte e tre le auto sono piuttosto "scalpitanti". Chissà che fretta c'è, e di andare dove, di sabato pomeriggio. Forse è solo il fastidio di dover rispettare un semaforo rosso, come tocca fare di solito ai comuni mortali.
Mi rendo conto per l'ennesima volta che a questi "gran signori" non invidio proprio niente, anzi li disprezzo tutti (o quasi), di un disprezzo di dimensioni praticamente inconcepibili. E immagino che per contro codesti medesimi si sentano molto al di sopra di noialtri, pensando che li invidiamo da morire e li temiamo. Se capissero quanto si sbagliano, però, è probabile che proverebbero ancora più soddisfazione per i privilegi di cui godono.
Domattina comunque torno a casa. Ah, certe cose,... Meglio non vederle!
Ieri pomeriggio abbiamo fatto un giro per le vie del centro, quello vero. Quello tra i palazzi del governo e Fontana di Trevi, Pantheon, piazza Barberini. Il giretto era finalizzato principalmente a andare a mangiare un gelatone nella celeberrima gelateria Giolitti. Ovvero quella dove le figlie di Obama erano andate a farsi insegnare come si fa il gelato, in occasione della gita di papà a Roma.
Noto le seguenti cose, passando accanto ai centri del potere:
Le guardiole, davanti, sono sempre occupate dalle forze dell'ordine;
Le luci, dentro, almeno ad un piano sono accese;
Le automobili delle forze dell'ordine, almeno due, sempre parcheggiate davanti a ciascun palazzo;
tutto questo di sabato pomeriggio, quando sappiamo bene che codesti nostri "servitori dello stato" difficilmente vanno a lavorare anche tra settimana.
Noto anche, attraversando sulle strisce in prossimità del Parlamento, due auto della polizia che scortano una auto "blu", ovvero una lussuosa berlina con lampeggiante aggiunto. Tutte e tre le auto sono piuttosto "scalpitanti". Chissà che fretta c'è, e di andare dove, di sabato pomeriggio. Forse è solo il fastidio di dover rispettare un semaforo rosso, come tocca fare di solito ai comuni mortali.
Mi rendo conto per l'ennesima volta che a questi "gran signori" non invidio proprio niente, anzi li disprezzo tutti (o quasi), di un disprezzo di dimensioni praticamente inconcepibili. E immagino che per contro codesti medesimi si sentano molto al di sopra di noialtri, pensando che li invidiamo da morire e li temiamo. Se capissero quanto si sbagliano, però, è probabile che proverebbero ancora più soddisfazione per i privilegi di cui godono.
Domattina comunque torno a casa. Ah, certe cose,... Meglio non vederle!
martedì 9 febbraio 2010
Ricetta schiacciata alla fiorentina
Note: questo è il tipico dolce di carnevale fiorentino. Oltre ovviamente ai cenci (crostoli, frappe, chiacchiere...) che però sono un po' tipici di ogni dove. Si può lasciare vuoto oppure tagliare a metà orizzontalmente e farcire con panna montata zuccherata (usate zucchero a velo, non semolato!), crema pasticciera, crema al cioccolato...
Amalgamate 1 vasetto di yogurt agli agrumi con, nell’ordine, 1 uovo, il succo di 1 arancia, 150 grammi di zucchero, 4 cucchiai di olio di oliva o di mais, una bustina di lievito per dolci e infine 200 grammi di farina.
Foderate una tortiera di carta da forno precedentemente bagnata e strizzata, in modo che aderisca bene alle pareti. Versatevi il composto e cuocete a 180° per 30 minuti.
Spolverizzate di zucchero a velo.
[Sarebbe opportuno e molto scenografico decorare la superficie con il giglio fiorentino, proprio come si fa qui in Toscana: scaricate l'immagine, stampatela, attaccatela a un cartoncino con la colla stick, poi ritagliate il giglio accuratamente. Appoggiate il giglio al centro della torta e poi spolverizzate con lo zucchero a velo. E adesso, massima delicatezza nel rimuovere il cartoncino, sollevandolo verticalmente]
giovedì 4 febbraio 2010
Da rivedere 2001 volte
Ho appena finito di rivedere "2001 - A space Odyssey".
Data la mostruosa lunghezza del film (e io di solito non sopporto i film più lunghi di 100 minuti) mi ero proposta di guardare al ffw le parti puramente "descrittive": ovvero quelle lunghe scene in cui la musica e le immagini la fanno da padrone, ma in pratica non "succede" alcunché. Così, facendo un preventivo, avrei dovuto impiegare 1 ora anziché 2 ore e 20. E' andata a finire che ho impiegate più di 2 ore e mezzo.
Che ve lo dico a fare: la potenza di suggestione di quelle scene che volevo tagliare va ben oltre la mia volontà di passarle rapidamente. Credo che se fossero state infarcite di messaggi subliminali, avrebbero potuto convincermi a fare di tutto e di più!
Kubrick a proposito di questa sua creatura ha commentato:
« Se qualcuno ha capito qualcosa, ciò significa che io ho sbagliato tutto. »
Ecco, in effetti la scena finale non l'ho capita: chi di voi può dire di esserci riuscito? Ma a me va bene prenderla per quello che è: una serie di immagini suggestive e simboliche (?), e non capirla affatto.
Data la mostruosa lunghezza del film (e io di solito non sopporto i film più lunghi di 100 minuti) mi ero proposta di guardare al ffw le parti puramente "descrittive": ovvero quelle lunghe scene in cui la musica e le immagini la fanno da padrone, ma in pratica non "succede" alcunché. Così, facendo un preventivo, avrei dovuto impiegare 1 ora anziché 2 ore e 20. E' andata a finire che ho impiegate più di 2 ore e mezzo.
Che ve lo dico a fare: la potenza di suggestione di quelle scene che volevo tagliare va ben oltre la mia volontà di passarle rapidamente. Credo che se fossero state infarcite di messaggi subliminali, avrebbero potuto convincermi a fare di tutto e di più!
Kubrick a proposito di questa sua creatura ha commentato:
« Se qualcuno ha capito qualcosa, ciò significa che io ho sbagliato tutto. »
Ecco, in effetti la scena finale non l'ho capita: chi di voi può dire di esserci riuscito? Ma a me va bene prenderla per quello che è: una serie di immagini suggestive e simboliche (?), e non capirla affatto.
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lunedì 1 febbraio 2010
Domanda retorica
Dati di ingresso:
Tornate a casa di sabato sera. E abitate davanti a un ristorante, in una zona prettamente residenziale, come già è stato detto in post precedenti. C'è ampio spazio per parcheggiare ma uno stronzo qualsiasi ha lasciato la sua macchina davanti a metà del vostro cancello, così che per entrare dovete fare mille manovre e rischiare di strisciare la vostra auto con la sua.
Fatto:
Fate quelle mille manovre e riuscite a entrare.
Conclusione:
Almeno un "ricordino", vergato con le chiavi di casa, glielo lascerete sulla carrozzeria, no?
Tornate a casa di sabato sera. E abitate davanti a un ristorante, in una zona prettamente residenziale, come già è stato detto in post precedenti. C'è ampio spazio per parcheggiare ma uno stronzo qualsiasi ha lasciato la sua macchina davanti a metà del vostro cancello, così che per entrare dovete fare mille manovre e rischiare di strisciare la vostra auto con la sua.
Fatto:
Fate quelle mille manovre e riuscite a entrare.
Conclusione:
Almeno un "ricordino", vergato con le chiavi di casa, glielo lascerete sulla carrozzeria, no?
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