Prima che anche il Vaticano emani una opinione di Stato sulla figura di Michael Jackson (e si tratta di quelle opinioni che il TG1 ha sempre premura di posizionare come prima notizia), e visto che ormai ne hanno parlato cani e maiali, volevo dire due cosette anche io, per inutili che siano, sul suddetto Michael.
Tutto quello di più stravangante e assurdo che riguarda Michael Jackson, ovvero il 95% di quello che lo ha riguardato dal 1990 ad oggi, diciamo... Pensate a tutto questo.
Pensate alla pelle sbiancata (?), al naso rifatto e rappezzato più e più volte, a tutti gli altri interventi di chirurgia estetica che ci sono sfuggiti ma che sicuramente ci sono stati. Pensate a Neverland, pensate a un uomo di 30 anni e oltre che vive circondato di giostre, bambini, giocattoli e nel frattempo gestisce un patrimonio pari al debito pubblico di un Paese sviluppato (o anche sottosviluppato, non me ne intendo tanto).
Ci pensate, e vi sembrano cose assurde, e dite che Michael Jackson non era una persona normale. E avete ragione! Ma se cominciamo a pensare prima di tutto al fatto che era una persona non-normale, tutto il resto non è più assurdo: è tutto prevedibile.
Celebre dall'età di 5 anni, lavoratore (come cantante e ballerino, vabbè, direte voi) quando doveva solo essere un bambino, autore dell'album più venduto di tutti i tempi all'età di 24 anni, oggetto non di ammirazione ma di idolatria da parte dei fans fin da allora (ripeto, 24 anni: dove eravamo noi a 24 anni?). Impossibilitato ad uscire di casa anche solo per prendere la posta senza essere assalito dai fans (e considerate che una come Madonna, per dire una a caso, la avvistano sempre la mattina che va a correre... la avvistano che entra e esce dalla palestra... Lei tutte queste cose le vive in scala molto più contenuta).
Scusate, ma voi al posto suo ce l'avreste fatta a essere un minimo normali? Dico: un minimo normali. Ecco, se ammettiamo che non ce l'avremmo fatta, io lo ammetto, tutto il resto di quello che è successo, era previsto. Ci sarebbe stato da stupirsi del contrario.
3 commenti:
mi sfugge il richiamo al mitico.
willòde, s.m., piccolo tondino di velluto rosso che nel primo medioevo le dame usavano applicare sul viso, sulle spalle o sul petto per simulare qualche grave difetto della pelle; dal nome del suo inventore Frederich Gustavo Joahn William Wolfgang Epidermideus Uillodelli esq. Peppe si è ricoperto di w. per scatenare la nostra compassione.
Io a 24 anni facevo l'esame di Franceschini con la tesina di Tommaso che avevo letto il giorno prima. E ora non sono normale :)
[founch, s.f., daf, [pr. fuansc'] acconciatura stilistica in voga soprattutto nei primi anni '90, che consiste nel immergere piccole ciocche di capelli nell'acquavite e poi infiammarle con un opportuno strumento simile all'accendino. La giovane Evelinda Marzepani si presentò a casa di Peppe con delle splendide f. ai capelli.]
mi piace più la captcha di filippo. 1-0 per filippo.
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