Note: la ricetta originale prevederebbe l'utilizzo di bistecchine di vitello, scelte tra quelle più spesse e larghe, da tagliare in due nello spessore con una lama affilata, per formare lo spazio in cui inserire il ripieno. Siccome però è molto facile non riuscire a formare un'apertura uniforme o abbastanza "larga" (perché il più delle volte le bistecchine, come dice la parola, sono piccole), si fa prima a usare due fettine fini di vitello al posto della bistecchina. Ma per chi si volesse cimentare, il risultato è migliore con la bistecchina!
per 2 persone
Procuratevi 4 fettine di carne di vitello (è preferibile il vitello perché più tenero del manzo). Battete le fettine col batticarne o col dorso di un ampio coltello da cucina, in modo da renderle più tenere e sottili.
Disponete sopra a due fettine di carne una fetta sottile di fontina e una fetta di prosciutto cotto ciascuna, entrambe ripiegate per non uscire dal bordo della carne. Chiudete il “panino” con le altre 2 fettine di vitello.
Sbattete un uovo in un piatto, salate e pepate.
Passate le valdostane prima nell’uovo sbattuto, poi nel pangrattato.
Cuocete le valdostane in una padella in cui avrete fatto sciogliere un pezzetto di burro allungato con due cucchiai di olio d’oliva. Cuocete a fuoco medio finché non si sarà formata una crosticina dorata su entrambi i lati. Non tenete il fuoco troppo alto, altrimenti potrebbe scurirsi la panatura prima che la carne sia del tutto cotta.
Togliete la carne dal fuoco e passatela in un piatto con carta assorbente per togliere l’unto in eccesso, infine salate.
venerdì 28 gennaio 2011
lunedì 24 gennaio 2011
L'arcana magia di Mozart
"Mozart non acquistò tra i contemporanei quell'immediato consenso europeo con il quale erano accolte le composizioni strumentali di Haydn [...] Questo fu certo dovuto al fatto che egli era morto troppo giovane [...] Ma non fu questa la sola ragione: un'altra, più profonda e sostanziale, era connaturata alla qualità della musica di Mozart che [...] era più difficile di quella di Haydn [...]: la pluralità dei temi impiegati negli Allegro, la costruzione dei temi che accostano idee e incisi diversi, le asimmetrie fraseologiche, [...] Ma queste e altre caratteristiche linguistiche, che non favorirono la rapida diffusione delle sue opere, sono il supporto della ricchezza e dell'incanto della sua scrittura.
Spiegare in che cosa consista questo incanto è arduo. [...] l'invenzione melodica con la sua eleganza e la sua essenzialità, e il suo raccordarsi con il ritmo, l'armonia e il gioco strumentale. [...] l'economia del procedere della sua musica. Mozart non è mai prolisso e non è mai troppo stringato, a meno che non lo richiedano i sentimenti che in quel momento esprime.
I sentimenti; la tavolozza espressiva di Mozart è sorprendentemente vasta. Un tempo si esaltava la sua divina leggerezza, l'ottimismo più sereno. Oggi che la sua produzione è conosciuta nella sua totalità sappiamo che egli nutriva la sua musica di opposte condizioni spirituali, e che all'ottimismo più sereno di alcune opere contrapponeva il pessimismo più tragico di altre, passando per un ventaglio di condizioni della mente e del cuore in cui trovano spazio malinconia e gaiezza, dottrina e abbandono, sagacia e ironia."
da "Nuova storia della musica", di Riccardo Allorto, Ricordi.
Spiegare in che cosa consista questo incanto è arduo. [...] l'invenzione melodica con la sua eleganza e la sua essenzialità, e il suo raccordarsi con il ritmo, l'armonia e il gioco strumentale. [...] l'economia del procedere della sua musica. Mozart non è mai prolisso e non è mai troppo stringato, a meno che non lo richiedano i sentimenti che in quel momento esprime.
I sentimenti; la tavolozza espressiva di Mozart è sorprendentemente vasta. Un tempo si esaltava la sua divina leggerezza, l'ottimismo più sereno. Oggi che la sua produzione è conosciuta nella sua totalità sappiamo che egli nutriva la sua musica di opposte condizioni spirituali, e che all'ottimismo più sereno di alcune opere contrapponeva il pessimismo più tragico di altre, passando per un ventaglio di condizioni della mente e del cuore in cui trovano spazio malinconia e gaiezza, dottrina e abbandono, sagacia e ironia."
da "Nuova storia della musica", di Riccardo Allorto, Ricordi.
mercoledì 19 gennaio 2011
venerdì 14 gennaio 2011
Ricetta befanotti ritardatari
Note: anche se siamo già fuori tempo massimo e non sto rispettando l'ordine (qui era il turno un secondo piatto), devo proprio postare la ricetta di questi befanotti che mi sono venuti così buoni che non ci credevo neanche io.
Per una ventina di befanotti
Mettete in una ciotola 350 g di farina, 2 uova, 180 g di zucchero, mezza bustina di lievito vanigliato, 120 g di burro freddo a pezzetti, un bicchierino di liquore. Impastate rapidamente con le mani prima che il burro si sciolga da solo, avendo cura di aggiungere poca farina alla volta se l'impasto dovesse risultare appiccicoso e poco consistente.
Stendete l'impasto con un mattarello su un piano molto infarinato, fino a raggiungere lo spessore di 1 cm.
Ricordatevi di rivoltare e ri-infarinare l'impasto steso, in continuazione, sennò si attacca al piano di lavoro.
Distribuite uniformemente sulla superficie gocce di cioccolato fondente e granella di zucchero, e ripassate col mattarello per far aderire bene, fino a raggiungere uno spessore dell'impasto di mezzo cm abbondante.
Ritagliate l'impasto con una formina da Omino Focaccina ("quello che vive nella farina!") di altezza circa 12 cm. Riunire i ritagli senza rimpastarli ma solo avvicinandoli e premendone i bordi insieme, e ricavare altri omini focaccina (quelli che vivono nella farina). Ricordatevi di ripassare spesso il piano con la farina, altrimenti gli omini focaccina oltre a vivere nella farina rimarranno appiccicati.
Disponete le figurine su teglie da forno rivestite con carta da forno, applicate due mezze ciliegine candite su ciascuna premendo leggermente. Infornate a 180° per una dozzina di minuti, o comunque finché non avranno ottenuto il grado di doratura desiderato.
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sabato 8 gennaio 2011
O che esisteva anche Bach?!
"Certo che la Virgi c'ha tutta quella distesa di libri di musica... Io invece c'ho sti tre quadernetti... Possibile che in dieci anni abbia realizzato così poco? Mah.
Ma... O cosa vedo lajù? Il libro degli spartiti delle Suites Inglesi di J. S. Bach?
E' mio?
E io le so suonare?
Aspetta, fammi un po' vedere quali son segnate... La 2?! TUTTA?! E anche la 3?! TUTTA ANCHE QUELLA?!Dé ma allora non era vero nulla, son proprio ganza! Anzi, ero proprio ganza... Ora in un paio d'ere geologiche potrei riuscire a riprendere tutto in mano...
Cominciamo dal preludio della seconda:"
Ma... O cosa vedo lajù? Il libro degli spartiti delle Suites Inglesi di J. S. Bach?
E' mio?
E io le so suonare?
Aspetta, fammi un po' vedere quali son segnate... La 2?! TUTTA?! E anche la 3?! TUTTA ANCHE QUELLA?!Dé ma allora non era vero nulla, son proprio ganza! Anzi, ero proprio ganza... Ora in un paio d'ere geologiche potrei riuscire a riprendere tutto in mano...
Cominciamo dal preludio della seconda:"
mercoledì 5 gennaio 2011
Ricetta bucatini al pesto rosso
Note: se non avete il frullatore, potete usare la mezzaluna e il tagliere. Il risultato non avrà la stessa consistenza omogenea, ma non è male comunque.
per 2 persone
Tagliate a pezzetti piccoli e schiacciate con una forchetta 6 falde di pomodori secchi sottolio, trasferiteli in una padella e fateli rosolare con un po’ del loro olio di conservazione, una cucchiaiata di pinoli, 1 spicchio d’aglio, finché i pinoli cominciano a dorare.
Togliete dal fuoco, raccogliete tutto nel bicchiere del frullatore e frullate con anche 4 cucchiaiate di parmigiano reggiano, oppure, se non avete il frullatore, potete usare la mezzaluna e il tagliere. Aggiungete una macinata di pepe nero e olio d’oliva, mescolando finché non risulta una salsina fluida. Trasferite di nuovo il frullato nella padella.
Cuocete 160 grammi di spaghettoni, bucatini o vermicelli in abbondante acqua salata, ripassateli in padella per un minuto con la salsa frullata e servite.
per 2 persone
Tagliate a pezzetti piccoli e schiacciate con una forchetta 6 falde di pomodori secchi sottolio, trasferiteli in una padella e fateli rosolare con un po’ del loro olio di conservazione, una cucchiaiata di pinoli, 1 spicchio d’aglio, finché i pinoli cominciano a dorare.
Togliete dal fuoco, raccogliete tutto nel bicchiere del frullatore e frullate con anche 4 cucchiaiate di parmigiano reggiano, oppure, se non avete il frullatore, potete usare la mezzaluna e il tagliere. Aggiungete una macinata di pepe nero e olio d’oliva, mescolando finché non risulta una salsina fluida. Trasferite di nuovo il frullato nella padella.
Cuocete 160 grammi di spaghettoni, bucatini o vermicelli in abbondante acqua salata, ripassateli in padella per un minuto con la salsa frullata e servite.
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