mercoledì 17 giugno 2009

Correlazione tra percorso di studi e relazioni sociali nei giovani d'oggi

Avete presenti quei giovani studenti il cui tempo libero si suddivide in proporzioni variabili tra aperitivi chic, discoteche, locali "da fighi", passeggiate "da fighi" in centro, palestre "da fighi", acquisto di abbigliamento "da fighi"? Quelli che escono dal mercoledì alla domenica, e da maggio a settembre tutti i fine settimana se ne vanno al mare? Quelli che vanno alla serata universitaria di qualsiasi discoteca anche se è di martedì, tanto il mercoledì mattina nessuno li obbliga ad alzarsi presto?
Ecco, facendo le dovute eccezioni, senza voler risultare razzista nei confronti di quelli che hanno intrapreso carriere universitarie "poco impegnative", la mia esperienza personale mi ha mostrato che coloro che fanno quanto sopra, sono in linea di massima:
1) singles
2) iscritti a facoltà "poco impegnative": tutte le facoltà umanistiche più quelle economiche (?).

E vi dirò di più: 2) implica la premessa, la premessa a sua volta implica e sottintende 1). Ovvero? Chi si iscrive a una facoltà che gli lascia tanto tempo per potersi divertire, senza obblighi di frequenza, senza necessità di seguire lezioni che si possono leggere su un libro a casa, senza necessità di spremere accuratamente le meningi per arrivare a comprendere un concetto [matematico, per esempio], questo tanto tempo lo sfrutta per divertirsi come i giovani amano divertirsi. E le cose più "divertenti" si fanno da single.

Sull'altro versante, chi ha scelto un percorso di studio scandito da impegni costanti e prolungati con i libri, ha poco tempo per divertirsi, e preferisce utilizzarlo per svolgere attività ricreative più "tranquille", che non necessitino di mezza giornata di recupero [dormire il sabato mattina dopo un venerdì sera in discoteca], ma anzi che permettano di svegliarsi presto e pimpanti il giorno dopo. Questo è ciò che succedeva quando organizzavamo cene con i compagni di università: tutti scappavano a mezzanotte e mezzo, ché la mattina dopo dovevano studiare. Questo genere di ricreazione, come una bevuta al pub, una pizza, un gelato, una passeggiata per il centro, è oltremodo adatta per la vita di coppia. Dei circa 30 studenti con cui abbiamo fatto "gruppo" all'università, ad oggi ce ne sono 4 non fidanzati.

E' sottinteso che i soggetti appartenenti al primo gruppo considerino i soggetti appartenenti al secondo gruppo dei mezzi sfigati che vanno a letto presto; viceversa, i secondi considerano i primi dei fighetti modaioli e superficiali. Tutto questo con le dovute eccezioni, ma insomma, ci siamo capiti. Che ne pensate?

13 commenti:

Filippo il mulo ha detto...

Penso che io queste cose non le ho viste più che tanto. E per "io" intendo "noi astronomi". Noi astronomi siamo un esempio particolare di come si possa contemporanemante studiare come disgraziati e divertirsi come disgraziati. Non mi stupisce che gli ingegneri tornino a casa presto per studiare, l'ho sempre visto sia a Padova che a Trieste. Forse è una cosa tipica degli ingegneri.
Ho poi da dire che a Padova tutta questa fighettitudine non è tanto presente come pare a Pistoia. Chiariamoci, Padova è un covo di fighetti, ma appunto lo sono i padovani autoctoni: lo studente medio non è fighetto, e se lo è non si fa vedere un granché in giro. Ma sicuramente dico questo anche perché ho frequentato tutt'altri ambienti rispetto a quelli fighetti. Fattostà che a Padova gli iperstudiosi guardano agli scansafatiche come scansafatiche, appunto, ma non come modaioli come dici tu. Questa cosa è interessante e andrebbe approfondita.
Come ultima cosa ti do assolutamente e pienamente ragione sulla questione dei single. Con tutto il sacrosanto rispetto per le morose e per le storie serie e durature, è innegabile che senza la morosa ti puoi divertire di più, non perché lei rompa le palle ma per il semplice fatto che hai più libertà di manovra. Questo vale anche per le ragazze, anche se per loro la questione si pone su altri termini.
È un dato di fatto, ad ogni modo, che il segreto degli astronomi su come divertirsi tanto e studiare tanto implica necessariamente l'essere single in maniera stabile e prolungata (cosa del resto tipica degli astronomi). Le conseguenze della violazione di questa ipotesi di base sono state e sono davanti agli occhi di tutti.

Filippo il mulo ha detto...

Ah, un'altra cosa su cui hai assolutamente ragione è che chi fa studi meno impegnativi esce molto di più e tende a diventare più "borghese" (feste, serate in disco etc.), perché vede l'università più che altro sotto l'ottica della vita sociale (mentre chi studia sul serio la vede sotto un'altra ottica). Lo so che è una banalità, ma è una banalità sacrosanta.

Giulio Iovine ha detto...

Calma, Adelaide. Non è l'università, è la persona. Io dubito che tu non troveresti un ingegnere ebete che non fa un tubo e prende 30 comunque perché è un mentitore abile: io ne conosco, non da vicino, un paio; e i divertimenti "tranquilli" di cui tu parli sono il pane quotidiano di molti di noi laureandi in Lettere Classiche, che passano allegri pomeriggi tra codici e papiri. Se certe facoltà incoraggiano il cazzeggio, lo sbaglio è anzitutto di chi le sceglie in favore del cazzeggio, e solo secondariamente sbaglio della facoltà stessa, che non impone studi furenti. Il problema - a 'sto punto - è come t'hanno educato mamma e babbo, non tanto se fai Ingegneria Subatomica o Antropologia Culturale.

adelaide_the_president ha detto...

allora correggiamo il tiro, spiegando meglio (i post chiari e concisi non fan per me, mentre filippo è certo più bravo).
in italia c'è poca voglia di andare all'università, abbiamo la media più bassa in europa di laureati. quelli che ci vanno, per la stragrande maggioranza dei casi è gente che vuole parcheggiarsi da qualche parte per ritardare l'ingresso nel mondo del lavoro = responsabilità = diventare adulti = sveglia presto tutte le mattine.
infatti per la stragrande maggioranza dei casi in italia si scelgono facoltà poco impegnative, infatti avrete tutti sentito parlare della penuria di laureati in facoltà tecniche e scientifiche.
dal momento che il primo obiettivo è studiare poco, ne consegue che si vuole massimizzare il tempo per il divertimento. e il divertimento, per chi ha tanto tempo a disposizione, riesce a essere ben più che una birretta e poi a nanna.

detto questo, poi, ci sono anche quelli che scelgono un corso di studi per passione, qualsiasi corso di studi, anche filologia anche papirologia etc. ma anche giurisprudenza eh! per carità!
tutti questi fanno parte delle "dovute eccezioni" da me citate nel post.
gli astronomi rimangono un mistero, ma tendo a credere che l'ambiente patavino li influenzi. c'è una gran voglia di bere da codeste parti, come da noi non ce n'è. il che specialmente da giovani può alimentare divertimenti dei più bizzarri. scusate la sintassi del cavolo.
ma come parla! le parole sono importanti!

Giulio Iovine ha detto...

concordo anch'io che gli astronomi sono strani, ma conviene foraggiarli di birra, perché se prima o poi scoprono che HD 134789 o Upsilon Andromedae III sono abitabili, salvano le chiappe all'umanità intera. Poi toccherà a Suor Germana progettarci il warp drive.

adelaide_the_president ha detto...

warp... che?!

sushi john ha detto...

bravi, mi piacete, avete tutti ragione. contemporaneamente.

che ne dite di questo mio nuovo approccio quando si parla di interazioni/descrizione tra/di esseri umani?

"gli astronomi [...] se prima o poi scoprono che HD 134789 o Upsilon Andromedae III sono abitabili, salvano le chiappe all'umanità intera". balle, gli astronomi sono inutili.

la cosa che mi preoccupa del warp-drive è tutta la burocrazia che ci vorrebbe per gestire quel tipo di viaggi. ti costa più di tasse che di combustibile.

anistsf: agg. significa letteralmente "che non è un sostantivo femminile del National Institute of Standards and Technology". la cipolla di Peppe è molto a.

Filippo il mulo ha detto...

Aidi, il tuo commento è talmente chiaro e preciso da superare in qualità persino il post stesso! :)

[vitampea: integratore multivitaminico che apporta energie fisiche, mentali, buonumore migliorando sensibilmente - qualcuno dice - la qualità della vita.]

Deezzle ha detto...

Noi astronomi siamo strani in tutto e per tutto. E come conseguenza non possiamo essere "taggati" così semplicemente. Del resto, se uno è normale non si iscrive certamente ad astronomia, non trovate?

Giulio Iovine ha detto...

come 'warp che?' Adelaide, santi numi! STAR TREK, no??? (le donne...)

Filippo il mulo ha detto...

Vero Dee. Comunque se per iscriversi ad astronomia bisogna essere anormali, starci per un tot di anni rende ancora più anormali!

[laten: verbo che effettivamente esiste, come è noto, nella lingua inglese.]

adelaide_the_president ha detto...

scusate ma qui si deve fare chiarezza.
star trek e star wars sono come due mogli, e in italia non è concessa la bigamia. e io ho sposato la seconda.
la prima non l'ho mai guardata nemmeno da lontano per non farmi venire tentazioni. ovvia! uffi!

Alka ha detto...

star wars sta a star trek come il DAMS sta a ingegneria nucleare.
E comunque siete un covo di sentenziosi.

parola di controllo: laraphyl