mercoledì 3 giugno 2009

Un qualsiasi vestito blu

Altro che crisi, o grisi, come direbbe l'amica Giulia che vive a Pisa (abbasso il Livorno)! Io e il mio fidanzato siamo partiti per fare acquisti, un paio di giorni fa.
Come al solito lui entra in un negozio, preferibilmente in un negozio dove non era mai entrato prima, e al grido di:
ma bada te quanta roba bellina c'hanno! svuota il negozio con meno di 100 euri.
Come al solito io entro in un negozio, preferibilmente il solito negozio dove entro sempre,
Liu Jo, e non trovo niente di carino sotto i 100 euri, e non compro una cippa.
Ma stavolta c'è stata una svolta. In negativo, s'intende. Mi aggiravo in questo vastissimo negozio mezzo vuoto (di roba, non di gente), con pochissime cose appese e tutte bruttine o inutili.
Continuavo a chiedermi come mai tutta roba così brutta quando in altri negozi della catena avevo visto ben altra roba e molto bella. Poi vedo una signora che si sta provando un top che non figura tra la roba esposta, e chiedo:
scusi ma quello dove l'ha trovato? Mi risponde che gliel'ha preso la commessa in magazzino. Allora interviene la
Commessa: sì, molte cose le teniamo in magazzino, perché se dovessimo tenere tutto in negozio non c'entrerebbe. Al che io, stupita, visto che il negozio è mezzo vuoto:
Ade: quindi avete molta altra roba non esposta?
Commessa: sì, quasi tutta la roba non è esposta, ne tiriamo fuori un po' per volta, ogni settimana diversa.
Ade: e quindi come si fa a sapere cos'altro c'è?!
Commessa: ma noi siamo qui apposta, chiedete pure cosa vi serve.
Ade: bene, grazie, arrivederci.

Quindi si è perso il capo! Si vorrebbe che una donna entrasse in un negozio perché le serve una cosa ben precisa, non perché ne vede tante e fra tante ne trova una che le piace. Senza parlare del fatto che, se io avessi la capacità di modellare nella mia mente una deliziosa camicietta che spererei di trovare da Liu Jo, gli stilisti di Liu Jo potrebbero fare festa ché diventerei io la stilista!

Propongo quindi di ritornare come in quei film degli anni di inizio '900, in quei negozi tutti in legno scuro pieni di cassetti e ripiani, con scatole su scatole dal contenuto misterioso. Una donna entra e dice:
vorrei un vestito blu. Il commerciante apre una scatola: ecco un vestito blu. La donna: bene, compro questo vestito blu. Pago il vestito blu. Grazie per il vestito blu. Arrivederci al prossimo vestito blu.

2 commenti:

Filippo il mulo ha detto...

Ma tu non capisci: è evidente che nel magazzino tenevano un altro tipo di "roba", decisamente poco legale e tantomeno esponibile in pubblico! O bella, mi tocca spiegarti proprio tutto!

adelaide_the_president ha detto...

dehehehe mi sa che in magazzino tenevano tutti capi di liu jo contraffatti, con prezzi da concordare sul momento stile "comprare un tappeto in turchia" :P