Ade: "Qual era l'olimpiade in cui i due negri festeggiavano il podio col pugno chiuso? Era a Monaco '72? Ma che facevano, parteggiavano per Settembre Nero?"
Alka: "Ma no, non credo, forse era un simbolo di Black Power..."
Ade: "Comunque Settembre Nero, levando di mezzo gli atleti israeliani, non è che facesse questo grande danno... Gli ebrei sono grandi artisti, grandi letterati, usurai e banchieri, ma mica atleti..."
Alka: "Tant'è vero che le olimpiadi sono andate avanti come niente fosse. La loro assenza fu totalmente irrilevante. Anzi, in effetti c'è stata una disciplina in cui venne a mancare un candidato alla medaglia d'oro: i 110 metri violino."
Ahr ahr ahr ahr ahr.
venerdì 26 novembre 2010
mercoledì 24 novembre 2010
Ricetta torta cioccolato e pere
Note: sta per finire la stagione delle pere, approfittiamone!
Lasciate ammorbidire a temperatura ambiente 150 grammi di burro, aggiungete nell’ordine 100 grammi di cioccolato fondente sciolto a bagnomaria e 200 grammi di zucchero e mescolate bene. Aggiungete 3 uova e una bustina di lievito per dolci e amalgamate bene gli ingredienti. Infine aggiungete 250 grammi di farina e mescolate ancora.
Nel frattempo sbucciate e pulite 3 pere, tagliatele a pezzettini e aggiungeteli all’impasto.
Foderate una tortiera di carta da forno precedentemente bagnata e strizzata, in modo che aderisca bene alle pareti. Versatevi il composto e cuocete a 180° per 50 minuti.
Spolverizzate di zucchero a velo.
Lasciate ammorbidire a temperatura ambiente 150 grammi di burro, aggiungete nell’ordine 100 grammi di cioccolato fondente sciolto a bagnomaria e 200 grammi di zucchero e mescolate bene. Aggiungete 3 uova e una bustina di lievito per dolci e amalgamate bene gli ingredienti. Infine aggiungete 250 grammi di farina e mescolate ancora.
Nel frattempo sbucciate e pulite 3 pere, tagliatele a pezzettini e aggiungeteli all’impasto.
Foderate una tortiera di carta da forno precedentemente bagnata e strizzata, in modo che aderisca bene alle pareti. Versatevi il composto e cuocete a 180° per 50 minuti.
Spolverizzate di zucchero a velo.
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lunedì 22 novembre 2010
C'è grossa crisi
Ade: "Io non capisco tutta questa gente nei centri commerciali alla domenica, ma a fare cosa, in quel casino di gente, fila per il parcheggio,... Ma state a casa vostra e leggetevi un libro!"
Virgi: "Bah! E poi quando tu vai nei centri commerciali tu SPENDI."
Virgi: "Bah! E poi quando tu vai nei centri commerciali tu SPENDI."
sabato 20 novembre 2010
Brahms arriva quando meno te lo aspetti
Ieri sera concerto del pianista Niccolò Ronchi al Venerdì Musica dell'associazione Damaris di Pistoia. Indecisa se andare o meno (avevo avuta una giornata lunga ed estenuante), mi convinco a partire e a tornare a casa di filata per dormire quanto prima.
Il pianista è proprio bravo, non c'è che dire: riesce a mettere il giusto pathos in Chopin (obbligatorio), ottima pedalizzazione in Debussy (indispensabile), riesce perfino a farmi sopportare Liszt (che per me è come quando vado dal dentista: "speriamo finisca presto"). Inoltre il giovane (classe 1985) Niccolò ci regala diversi brani dal suo album, musica sullo stile di Giovanni Allevi, che io non apprezzo particolarmente, ma devo dire che alcune cose non mi hanno lasciato insoddisfatta (al contrario di quelle di Allevi, che perlopiù riescono a deludermi).
Dopo un "precipitato" di Prokofiev il pianista si prepara a regalarci qualche encore. Uno di Mozart, uno suo proprio, infine io penserei che abbia finito, e mi dico: "ora quando esce per la seconda volta mi infilo dietro a lui e scappo a casa. Che sonnooo!". Alla fine però non trovo il momento giusto, rimango a sedere, e Niccolò torna alla tastiera.
Ci offre la seguente spiegazione preventiva: "ho avuto dei contrattempi familiari e non sono riuscito a riprendere questo pezzo in mano ultimamente, è un bel po' che non lo suono, ma è anche il mio cavallo di battaglia. Mi verrà bene, ma non bene come potrebbe venirmi se lo riguardassi un minimo." Subito penso: "vabbè, allora suonaci qualcos'altro!, d'altra parte credo che nessuno qui sarebbe in grado di dirti che l'hai suonato male..."
Stupore, emozione, gioja (e anche un gridolino: "ohmammamia!!!") appena sento che quello che sta suonando è il secondo libro delle Variazioni su un Tema di Paganini di Brahms, le quali rappresentano il brano di musica classica da me più amato ed ascoltato in assoluto. Ne ho sentite decine di versioni, e solo una finora mi aveva completamente soddisfatto. Ma questa ultima versione che sto ascoltando la eguaglia sicuramente. Non trovo parole per descrivere l'emozione di quei dieci minuti.
Finisce di suonare e con le lacrime agli occhi prorompo in "Bravo! BRAVO!". Mi ritrovo commossa come non ero mai stata ad un concerto. Non avrei mai creduto che qualcuno potesse avere il coraggio di suonare questa musica così bella e importante come un encore, così, di soppiatto, alla fine. Mi ricorda un po' la storia delle nozze di Canaan.
E improvvisamente, m'è passato tutto il sonno.
Il pianista è proprio bravo, non c'è che dire: riesce a mettere il giusto pathos in Chopin (obbligatorio), ottima pedalizzazione in Debussy (indispensabile), riesce perfino a farmi sopportare Liszt (che per me è come quando vado dal dentista: "speriamo finisca presto"). Inoltre il giovane (classe 1985) Niccolò ci regala diversi brani dal suo album, musica sullo stile di Giovanni Allevi, che io non apprezzo particolarmente, ma devo dire che alcune cose non mi hanno lasciato insoddisfatta (al contrario di quelle di Allevi, che perlopiù riescono a deludermi).
Dopo un "precipitato" di Prokofiev il pianista si prepara a regalarci qualche encore. Uno di Mozart, uno suo proprio, infine io penserei che abbia finito, e mi dico: "ora quando esce per la seconda volta mi infilo dietro a lui e scappo a casa. Che sonnooo!". Alla fine però non trovo il momento giusto, rimango a sedere, e Niccolò torna alla tastiera.
Ci offre la seguente spiegazione preventiva: "ho avuto dei contrattempi familiari e non sono riuscito a riprendere questo pezzo in mano ultimamente, è un bel po' che non lo suono, ma è anche il mio cavallo di battaglia. Mi verrà bene, ma non bene come potrebbe venirmi se lo riguardassi un minimo." Subito penso: "vabbè, allora suonaci qualcos'altro!, d'altra parte credo che nessuno qui sarebbe in grado di dirti che l'hai suonato male..."
Stupore, emozione, gioja (e anche un gridolino: "ohmammamia!!!") appena sento che quello che sta suonando è il secondo libro delle Variazioni su un Tema di Paganini di Brahms, le quali rappresentano il brano di musica classica da me più amato ed ascoltato in assoluto. Ne ho sentite decine di versioni, e solo una finora mi aveva completamente soddisfatto. Ma questa ultima versione che sto ascoltando la eguaglia sicuramente. Non trovo parole per descrivere l'emozione di quei dieci minuti.
Finisce di suonare e con le lacrime agli occhi prorompo in "Bravo! BRAVO!". Mi ritrovo commossa come non ero mai stata ad un concerto. Non avrei mai creduto che qualcuno potesse avere il coraggio di suonare questa musica così bella e importante come un encore, così, di soppiatto, alla fine. Mi ricorda un po' la storia delle nozze di Canaan.
E improvvisamente, m'è passato tutto il sonno.
mercoledì 17 novembre 2010
Ma che risate, anche oggi
Oggi mi son rivenute in mente quelle altre due barzellette che mi fanno scompisciare. Le prime due le avete apprezzate, lo so; giojte dunque anche adesso.
1) "Cesare, il popolo chiede sesterzi!" - "Allora sterzo subito!"
2) "Cesare, la Macedonia avanza!" - "Bene, mettetela in frigo!"
1) "Cesare, il popolo chiede sesterzi!" - "Allora sterzo subito!"
2) "Cesare, la Macedonia avanza!" - "Bene, mettetela in frigo!"
martedì 16 novembre 2010
Separati alla nascita
Alka ha appena iniziato a farsi la barba, quindi ha la metà inferiore della faccia ricoperta di schiuma.
Irrompe Mattia (due anni appena compiuti) in bagno e accusa: "Sittinano! Dov'è lo Zio Dando?!"
In effetti, a ben vedere...
Irrompe Mattia (due anni appena compiuti) in bagno e accusa: "Sittinano! Dov'è lo Zio Dando?!"
In effetti, a ben vedere...
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venerdì 12 novembre 2010
Problem solving
"Ciao, sono un tuo cliente, quello di cui stai curando la ristrutturazione del fondo commerciale per trasformarlo in un ristorante.
E' un anno che segui la mia pratica, lo so, e ti ho solo pagato un acconto, per adesso, lo so.
Ma senti che idea ganza avevo pensato: finisco i lavori, inauguro il ristorante, poi inizio (forse) a guadagnare qualcosa e allora ti pagherò (forse)".
[Discorso che è stato già ripetuto a tutti i tecnici coinvolti, nonché ai fornitori di materiali, ai muratori, agli elettricisti, agli idraulici.]
"Ciao, sono il tuo ingegnere di fiducia, senti invece cosa avevo pensato io: la mi sorella è avvocato, e farmi scrivere un'ingiunzione di pagamento da lei non mi costa niente. Ci vediamo davanti al giudice. A presto. Cordialità"
E' un anno che segui la mia pratica, lo so, e ti ho solo pagato un acconto, per adesso, lo so.
Ma senti che idea ganza avevo pensato: finisco i lavori, inauguro il ristorante, poi inizio (forse) a guadagnare qualcosa e allora ti pagherò (forse)".
[Discorso che è stato già ripetuto a tutti i tecnici coinvolti, nonché ai fornitori di materiali, ai muratori, agli elettricisti, agli idraulici.]
"Ciao, sono il tuo ingegnere di fiducia, senti invece cosa avevo pensato io: la mi sorella è avvocato, e farmi scrivere un'ingiunzione di pagamento da lei non mi costa niente. Ci vediamo davanti al giudice. A presto. Cordialità"
mercoledì 10 novembre 2010
Ricetta padellata di carciofi e patate
Note: bisogna aggiungere poca acqua per volta e non tanta acqua tutta insieme altrimenti il risultato finale assomiglierà più al "bollito" che al "saltato in padella"; inoltre le patate si disferebbero e formerebbero un orribile purè che in questa ricetta è proprio quello che vogliamo evitare!
per 3 persone
In una padella soffriggete due spicchi d’aglio in olio d’oliva.
Sbucciate 3 patate, tagliatele a spicchi, sciacquatele in un colapasta, sgocciolatele bene nel colapasta e poi sulla carta assorbente.
Aggiungete le patate nella padella e fate rosolare per un paio di minuti a fuoco vivo.
Togliete il gambo a 3 carciofi, eliminate le foglie esterne più dure, poi tagliate la punta di quelle che rimangono, per una altezza di circa 2 cm. Tagliate i carciofi a 8 spicchi ciascuno.
Unite i carciofi alle patate, aggiungete un po’ d’olio d’oliva, fate ancora rosolare per qualche minuto, aggiungete anche sale e pepe.
Cuocete a fuoco medio alto per una ventina di minuti o comunque finché le verdure non risultano cotte, facendo attenzione ad aggiungere poca acqua per volta quando rischiano di attaccarsi al tegame.
per 3 persone
In una padella soffriggete due spicchi d’aglio in olio d’oliva.
Sbucciate 3 patate, tagliatele a spicchi, sciacquatele in un colapasta, sgocciolatele bene nel colapasta e poi sulla carta assorbente.
Aggiungete le patate nella padella e fate rosolare per un paio di minuti a fuoco vivo.
Togliete il gambo a 3 carciofi, eliminate le foglie esterne più dure, poi tagliate la punta di quelle che rimangono, per una altezza di circa 2 cm. Tagliate i carciofi a 8 spicchi ciascuno.
Unite i carciofi alle patate, aggiungete un po’ d’olio d’oliva, fate ancora rosolare per qualche minuto, aggiungete anche sale e pepe.
Cuocete a fuoco medio alto per una ventina di minuti o comunque finché le verdure non risultano cotte, facendo attenzione ad aggiungere poca acqua per volta quando rischiano di attaccarsi al tegame.
martedì 2 novembre 2010
Ricordi...
Le nostre strade si incrociano, di nuovo.
Dopo alcuni anni, il Mitico Capo e la sottoscritta hanno nuove occasioni per lavorare insieme, e dare luogo ai simpatici siparietti (?) a voi tutti (?) così cari (?).
Il primo oggi pomeriggio... Ci siamo ritrovati per completare un progetto iniziato insieme più di due anni fa, e mai realizzato.
Adelaide: sì ma io tutte queste cose non me le ricordo a mente, via, fammi predere appunti...
Capo: oh ma guarda che questo progetto l'avevi fatto te!
Adelaide: ma son passati due anni...
Capo: sì però una bella fava un tu te la scordi!
Dopo alcuni anni, il Mitico Capo e la sottoscritta hanno nuove occasioni per lavorare insieme, e dare luogo ai simpatici siparietti (?) a voi tutti (?) così cari (?).
Il primo oggi pomeriggio... Ci siamo ritrovati per completare un progetto iniziato insieme più di due anni fa, e mai realizzato.
Adelaide: sì ma io tutte queste cose non me le ricordo a mente, via, fammi predere appunti...
Capo: oh ma guarda che questo progetto l'avevi fatto te!
Adelaide: ma son passati due anni...
Capo: sì però una bella fava un tu te la scordi!
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Welcome to the Haiku Parade/17
La stagione è quella che è, allora per affrontarla meglio proviamo a trarne gli aspetti poetici...
Novembre
Mattino opaco
perle di nebbia sulla
tela d'un ragno.
E' il secondo giorno di novembre: avete tutto il tempo per farvi stampare questo fantastico haiku su una maglietta, per poi indossarla con orgoglio agli aperitivi fèscion, fino alla fine del mese.
Novembre
Mattino opaco
perle di nebbia sulla
tela d'un ragno.
E' il secondo giorno di novembre: avete tutto il tempo per farvi stampare questo fantastico haiku su una maglietta, per poi indossarla con orgoglio agli aperitivi fèscion, fino alla fine del mese.
Ricetta frittata rustica
Note: si possono sostituire i fagiolini con zucchine, o funghi.
per 4 persone
Tagliate a dadini 2 mozzarelle e lasciatele sgocciolare in un colapasta.
Lavate e spuntate 150 grammi di fagiolini, tagliateli a tocchetti; sbucciate e tagliate a tocchetti anche 150 grammi di patate; lessate entrambe le verdure in acqua bollente salata per 5 minuti.
Scolate le verdure, passatele sotto l’acqua fredda, lasciatele sgocciolare bene.
Sbattete 6 uova in una ciotola, aggiungete sale e pepe. Aggiungete le verdure lessate, 2 cucchiai di pesto, infine versate il tutto in una padella in cui avrete fatto sciogliere un pezzetto di burro.
Distribuite sulla superficie i dadini di mozzarella facendo in modo che si immergano nel composto, coprite la padella e fate cuocere a fiamma dolce finché non si è rappresa la frittata su un lato. Con l’aiuto di un piatto rigiratela e completate la cottura per un minuto. Servite tagliata a spicchi o a quadrotti.
per 4 persone
Tagliate a dadini 2 mozzarelle e lasciatele sgocciolare in un colapasta.
Lavate e spuntate 150 grammi di fagiolini, tagliateli a tocchetti; sbucciate e tagliate a tocchetti anche 150 grammi di patate; lessate entrambe le verdure in acqua bollente salata per 5 minuti.
Scolate le verdure, passatele sotto l’acqua fredda, lasciatele sgocciolare bene.
Sbattete 6 uova in una ciotola, aggiungete sale e pepe. Aggiungete le verdure lessate, 2 cucchiai di pesto, infine versate il tutto in una padella in cui avrete fatto sciogliere un pezzetto di burro.
Distribuite sulla superficie i dadini di mozzarella facendo in modo che si immergano nel composto, coprite la padella e fate cuocere a fiamma dolce finché non si è rappresa la frittata su un lato. Con l’aiuto di un piatto rigiratela e completate la cottura per un minuto. Servite tagliata a spicchi o a quadrotti.
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