giovedì 31 marzo 2011

C'è crisi anche della voglia di lavorare, eh

Dopo 17 giorni di attesa, durante i quali sono partiti due solleciti ("è urgente, come ve lo devo dire? mi serve per lavorare!"), mi richiamano dal centro assistenza Samsung per farmi sapere che è stato fatto non il preventivo, ma un primo sommario esame della mia stampante multifunzione.

Telefonata di ieri mattina:
Tecnico: "Signora, ho dato una prima occhiata alla sua stampante, io l'ho provata col mio computer, a me funziona."
Ade: "Lei ovviamente ha un pc; io ho un mac."
Tecnico: "Eh no, col mac in effetti non l'ho provata. Possiamo provare ad aggiornare il firmware, poi vediamo se anche col mac riparte."
Ade: "Bene, grazie."

Oggi pomeriggio mi reco al centro assistenza col portatile per fare la prova.
Tecnico: "Ma... Le avevo detto che la richiamavo io..."
Ade: "Ma si figuri! Mi ha fatto aspettare 17 giorni per cominciare a metterci le mani, mi vuol dire che in un giorno e mezzo non è riuscito a scaricare il firmware?"
Tecnico: "No, non mi ci sono ancora messo, in realtà; e poi è una cosa lunga, complessa..."
Ade: "Mi faccia capire: dopo 17 giorni finalmente arriva il mio turno, lei mette le mani sulla mia stampante; vede che c'è un problema; e poi la rimette da parte e comincia a lavorare su altri apparecchi?! Ma dice per davvero?! Mi ha rimesso in fondo alla coda, o cosa?! Andiamo di là in laboratorio, va', e riproviamo..."

Dopo dieci minuti di prove...
Tecnico: "Se vuole provo a scaricare il firmware e a installarlo, e entro la fine del pomeriggio le faccio sapere com'è andata; però non le posso assicurare che sia risolutivo; le costerà una cinquantina di euro"
Ora: considerando che:
1) aveva detto che era una cosa lunga e complessa, ma d'improvviso è diventata lavoro di un'oretta;
2) non mi dà garanzie di soluzione, ma evidentemente, poverino, non sa neanche che pesci pigliare;
3) se ricompro l'apparecchio, male male lo pago 100 euro...

...me ne sono venuta via con la stampante sotto braccio.

Bella, la tecnologia, eh?

lunedì 28 marzo 2011

Perdu dans traduction

Ho saputo che gli americani (e chi, sennò) hanno fatto il remake di un ottimo, secondo me intraducibile film francese del 1998: La cena dei cretini. E' incredibile come questo popolo (gli americani, non i francesi) non riesca ad apprezzare la sagacia altrui; e dire che noialtri, per esempio, usiamo come espressione proverbiale "humour inglese".
Appunto per questo motivo, vi consiglio di vedervi il gustoso film nella versione originale; e, se sapete anche un po' di francese, meglio ancora in lingua originale.

Ricordo quando parlai di questo film a un mio temporaneo compagno di università, studente erasmus da Parigi. Gli dissi che si intitolava "Le diner de cons", pensando che non avrebbe capito se gli avessi detto il titolo in italiano. Allora lui, con traduzione istantanea, se ne esce con: "Ah, La cena degli stronzi?". Al che io: "Sì, beh, pensandoci bene..."

venerdì 25 marzo 2011

Ricetta Fish & Chips

Note: una maniera facile per cominciare a cucinare (e ad amare) il pesce.

per 2 persone

Preparate una pastella con 1 uovo sbattuto, 3 cucchiaiate colme di farina, un pizzico di sale e di pepe nero; mescolate energicamente per eliminare i grumi. Dovrà risultare una cremina piuttosto densa: eventualmente aggiungete altra farina.
Passate 220 grammi di filetti di merluzzo tagliati a pezzi nella pastella, facendo impregnare bene. Friggeteli in una padella con 3 dita di olio per friggere bollente. Rigirateli quando sono dorati su un lato, cuocete per alcuni minuti finché non hanno raggiunto la doratura desiderata.
Scolate su carta assorbente, poi salate.

Sbucciate le patate (quantità a piacere), tagliatele a spicchi, sciacquatele in un colapasta. Sgocciolatele bene e poi passatele su carta assorbente. Friggete anche le patate, poi passatele su carta assorbente e alla fine salatele.

lunedì 14 marzo 2011

Ricetta gnocchetti verdi con panna e speck

Note: con la stessa ricetta si possono preparare i tortellini al posto degli spatzli. E' una cosa del tutto diversa, ovviamente, ma è un'idea per come condire i tortellini "asciutti".

per 2 persone

In una padella soffriggete con olio d’oliva 50 grammi di speck affettato tagliato a pezzettini, oppure di pancetta, o di prosciutto. Aggiungete 100 grammi di panna da cucina, pepe e fate appena scaldare.
Nel frattempo lessate una confezione di gnocchetti verdi in acqua salata a bollore. Si tratta di una specialità del Tirolo dal nome originale di Spatzli. Si trovano nel banco frigo al supermercato e si presentano con l’aspetto di trofie di colore verde, poiché nell’impasto sono presenti spinaci tritati. Vanno bene anche degli gnocchi di patate agli spinaci, che poi “praticamente” sono la stessa cosa.

Scolate gli Spatzli e ripassateli per un paio di minuti nella padella a fuoco medio, perché si insaporiscano. Aggiungete parmigiano grattugiato.

mercoledì 9 marzo 2011

Postriboli culinari, del meglio del nostro meglio/1

"Per sapere quanto gambo prendere, ci vuole esperienza. Perché dopo un po' doventa troppo duro."

Stavo parlando di asparagi.

(da "Postriboli Culinari", puntata 5, stagione 1)

sabato 5 marzo 2011

Ricetta cenci di carnevale

Note: visto che sono un po' lunghi da spianare e da friggere, meglio farne in abbondanza. La voglia di rifarli potrebbe non tornare presto. Si possono comunque dimezzare le dosi.

In una ciotola o su una spianatoia impastate 500 g di farina, 4 uova sbattute, 100 g di zucchero, 50 g di burro fuso, la scorza grattugiata di 1 limone, un bicchierino di Vin Santo (o altro vino liquoroso, o grappa). Se l'impasto dovesse risultare colloso, aggiungere farina; viceversa, aggiungere altro liquore.

Infarinate molto bene e ripetutamente il piano di lavoro, e spianate la pasta col mattarello, il più sottile possibile: più sottile si riesce a fare, più croccante sarà il risultato. Purtroppo, coi metodi e i mezzi casalinghi è difficile fare una sfoglia molto sottile che poi non rimanga attaccata al piano o che non si rompa tutta quando si tenta di sollevarla. Fate del vostro meglio...

Tagliate la sfoglia col coltello o la rotella, in rettangoli lunghi una decina di cm e larghi 2-3.
In una padella scaldate 3 dita di olio per friggere (semi, mais, girasole), e quando è ben caldo buttateci le strisce di pasta, anche non ben stese o un po' ripiegate / accartocciate su loro stesse. Cuocete su entrambi i lati e togliete dalla padella quando hanno raggiunto il grado di doratura desiderato.

Sgocciolate su carta assorbente, e spolverizzate di zucchero a velo misto a zucchero semolato.

Niente è impossibile per chi non deve farlo (cit.)

I nostri genitori hanno avuto tutto, e lo hanno avuto come una cosa scontata, dovuta, come se non esistesse un'alternativa, come se il concetto di giustizia fosse ancora di là da venire: hanno avuto il posto fisso, con la malattia, la tredicesima, le ferie pagate; la pensione a 55 anni, una lauta pensione, per l'esattezza; hanno avuto anche un lauto TFR; hanno avuto asili nido, il lavoro a 5 km da casa, che ha permesso loro di tornare a casa a pranzo TUTTI I GIORNI.

Noi non abbiamo e non avremo quasi niente di tutto questo. Il posto fisso NON ESISTE più, quindi ci possiamo sognare la malattia, la tredicesima, le ferie pagate; la pensione NON L'AVREMO MAI, figuriamoci il TFR; gli asili e tutti i servizi di welfare diventano ogni giorno sempre più una chimera, e se mai riusciremo a trovare un lavoro, sarà possibilmente a 500 km da casa.

Cosa fanno i nostri genitori nel frattempo, nell'osservare tutto questo, la situazione nostra attuale?

Prima di tutto non fanno mai il confronto con quello che è toccato a loro. Se così facessero, tarerebbero subito il discorso dicendo: "eh, che ingiustizia, noi abbiamo avuto tanto, e i nostri figli dovranno stare peggio di noi, bisognerebbe poter fare qualcosa per loro". Invece quello che è toccato a loro è una cosa "scontata", un "diritto acquisito", a loro è andata bene e ci mancherebbe il contrario, vietato discutere del fatto che, forse proprio perché è andata tanto bene a loro, a noi sta andando tanto male (caso classico: le pensioni. Chi ormai ha maturato una pensione lauta deve continuare a percepirla, anche se si è già da tempo capito che ciò farà sì che non ci saranno soldi per le pensioni di noialtri. Ma ormai è un diritto acquisito, guai a toccarglielo).

Quindi, siccome non si ricordano che a loro è filato tutto liscio senza quasi fatica, hanno il coraggio di venire da noi e dirci, con l'aria di chi insegna tanto (e deve anche tanto essere ringraziato): "eh ragazzi il mondo oggi è fatto così, c'è poco da arrabbiarsi e discutere, chinate la testa e piegate la schiena, prendetelo nel didietro, e ringraziate chi vi ce lo mette; prendete il lavoro precario che vi offrono, e non vi lamentate [tanto noi il nostro bel posto fisso ce l'abbiamo avuto]; andate a lavorare a 500 km da casa, che volete che sia [tanto lo dovete fare voi, mica noi, che siamo tornati a casa a pranzo per 35 anni]; e ringraziate il cielo che abbiamo presa tanta pensione e tanto TFR coi quali vi campiamo tuttora".
Perché noi giovani, certamente, non preferiremmo piuttosto avere un buon lavoro che ci permettesse di camparci da soli e con dignità, senza dover chiedere ai genitori di tenerci in casa fino a 40 anni e oltre; non vorremmo dicerto, noi giovani "bamboccioni", poter prendere un mutuo in tranquillità come hanno fatto loro, invece di sperare che la nonna vada presto al creatore per lasciarci la sua casetta.

E a chi di noi decide di provare a realizzare se stesso con qualcosa di più rischioso come un'attività in proprio, diciamo piccolo-imprenditoriale (anche la libera professione), i nostri vecchi corrono a spiegare: "ma sai, ormai non è più il tempo di quelle cose, un tempo si poteva aprire uno studio professionale o un'attività con ottimismo, oggi è difficilissimo, ti conviene rinunciare, butta via 5 anni di studi universitari e cercati un bel posticino in banca o come cassiera di supermercato [mentre noi abbiamo inseguito i nostri sogni con pazienza di lunghi anni e li abbiamo realizzati]"

Volete sentirvi importanti dichiarando che ci pensate voi a campare i vostri figli con le vostre laute pensioni, che i vostri figli senza di voi non saprebbero dove sbattere il capo?
Bene, vi facciamo questo favore, continuate a mantenerci e a sentirvi importanti. Perché noi, almeno per adesso, continuiamo a pensare di meritare le stesse opportunità che avete avuto voi, e continuiamo a voler provare a realizzarci secondo il nostro progetto di vita.

Andateci voi alla cassa del supermercato o della banca, se vi piace tanto.