mercoledì 30 dicembre 2009

Ricetta orecchiette broccoli e salsiccia

Note: è stagione di broccoli. Per la salsiccia invece non c'è stagione e, specialmente per gli uomini, è sempre l'ora della salsiccia! Si può sostituire il broccolo con le cime di rapa, che però hanno lo svantaggio di essere meno diffuse e più lunghe da pulire.

per 3 persone

Lessate in acqua salata a bollore un grosso broccolo, tagliato a pezzetti e a cimette, avendo prima tolto le foglie più dure dal gambo. Tenetelo al dente. Scolatelo con un mestolo forato e tenete da parte l’acqua di cottura.
In una larga padella soffriggete 2 spicchi d’aglio in olio d’oliva, poi aggiungete 2 salsicce spellate e schiacciatele con la forchetta perché si riducano in briciole mentre soffriggono. Aggiungete i broccoli lessati e continuate la cottura per un paio di minuti.
Nell’acqua di cottura del broccolo, eventualmente allungata, lessate 240 grammi di orecchiette secche (la quantità aumenta se si usano di quelle fresche).
Scolate le orecchiette e versatele nella padella, ripassate a fuoco vivo per un paio di minuti.

martedì 29 dicembre 2009

La vita del Bucanieeeeeer!

Meno male che c'è il Natale, che ci offre l'occasione (o meglio la voglia) di rivedere un po' di filmini Disney.
Indubbiamente il più spassoso rimane Le avventure di Peter Pan, caratterizzato da uno strepitoso umorismo da cima a fondo. Eccone un pezzo. Amatemi.

martedì 22 dicembre 2009

Ricetta tartine con l’uovo sodo

Note: più facile di così si muore! Aiutatevi con l'apposito utensile da cucina per fare fettine di uovo sodo precise e sottili.

Tagliate a fette uno sfilatino di pane bianco, quello che assomiglia alla baguette francese.
Spalmate con maionese, disponetevi sopra una fettina di prosciutto cotto, una fettina di uovo sodo, una strizzatina di maionese in tubetto.
Potete ulteriormente aggiungere verdura sottolio, per esempio un carciofino o un funghetto; oppure un pezzetto di tonno sott’olio.

Ai dittatori con il culto della personalità non basta il potere: vogliono l'amore...

(pubblicato su www.sullanotizia.com)

A chi, come me, sa una o due cose di psicologia, non può mancare questa specie di principio zero: le azioni sono giudicabili, possono essere valutate come giuste o sbagliate; i pensieri no.
La poca considerazione, o il disprezzo, o addirittura l'odio che posso nutrire per una persona non valgono niente e non possono essere "condannati" finché io rispetto quella persona e non le nuoccio; e d'altra parte io, nella mia testa, posso pensare e sentire quello che mi pare e piace.
Dunque Mister B. ci è rimasto molto male di quello che è successo domenica sera dicendo, tra le altre cose, di non capire il perché di questo odio, perché lui vuole il bene di tutti e vuole bene a tutti e non capisce proprio perché ci sia gente che lo odia. Non lo capisce, nel senso che gli dispiace, non lo accetta, non lo vuole.Dichiarazioni sgomente e sofferenti come queste ultime appaiono più pacate e trascurabili di tante altre proferite dal medesimo. Se invece ci soffermiamo a riflettere, possiamo rilevare la portata reale, ben più grande, di queste parole.
Partiamo dal principio zero della psicologia appena enunciato: io amo e odio chi voglio, e non per questo sono in errore. Nello specifico, ammettiamo che io abbia dato il mio voto alla coalizione guidata da Berlusconi. Innanzitutto ricordiamo che io non avrei dato il voto a Mister B. in persona, come lui ci tiene tanto spesso a ripetere ("un presidente scelto dal popolo"), ma alla sua coalizione: così è successo a causa della legge elettorale da loro stessi voluta, che ci ha impedito di esprimere una specifica preferenza.
Se anche poi le mie intenzioni fossero state di dare il voto precisamente a lui, sempre di un voto politico si sarebbe trattato: non di una dichiarazione d'amore, non di un patto di amicizia. Dentro di me potrei odiarlo, e allo stesso tempo ritenere che egli farà il mio interesse meglio di quelli che non avrei votato.
Gli avrei, con quel voto, espresso il seguente ordine: vai a lavorare, fai quello che avevi detto di fare, difendi i miei interessi e quelli della gente come me, impegnati a meritarti quella poltrona che io ti ho dato e che tra 5 anni, se non mi avrai soddisfatto, potrò toglierti. C'è del sentimento in tutto questo? No.
Forse che l'impiegato comunale che ci rinnova la carta di identità o ci rilascia un permesso di costruire o registra il nostro matrimonio merita amore e particolari riconoscimenti per quello che fa? No, dal momento che sta solo facendo il lavoro per il quale noi stessi lo paghiamo.
C'è dell'interesse in tutto questo? Sì: il politico che diventa parlamentare è una persona che noi spediamo a Roma a difendere i nostri interessi, che lavora per noi, tutto qui.
Mister B. ha invece già fatto un passo successivo: non gli basta che la gente possa essere soddisfatta di come lui lavora per loro, ma vorrebbe anche essere apprezzato come persona, accettato, amato addirittura.
Non è una novità nella storia questo interesse a che la propria persona diventi tutt'uno con la carica istituzionale.
L'abbiamo già visto in qualche caso, tra i quali ricordiamo Mussolini, Stalin, Giulio Cesare e poi tutti gli imperatori dopo di lui, Hitler, Kim Il Sung, Mao Tse tung, tutte persone che ci tenevano a farsi amare dai propri elettori, che a quel punto erano diventati più che altro dei sudditi.
Ma non c'era già stato un referendum per abolire la monarchia?

giovedì 17 dicembre 2009

Riflessione...

Scorrendo la mia home page di facebook ho trovato questo commento, non importa di chi, ad un post, non importa quale.

Moltissimi si alzano la mattina per andare a fare un lavoro orribile che gli consente di rispondere ai bisogni primari, qualunque lavoro, molti tornati a casa a sera, mangiano davanti alla Tv e vogliono guardare roba che non li fa incazzare, quindi tg1, poi i fatti vostri poi sbragati sul divano e da lì a poco dorme. Questo per cinque o sei giorni alla settimana.Sabato o Domenica finalmente allo stadio (molti lo chiamano "il tempio") a scaricare la propria rabbia.
Questo per quasi dodici mesi l'anno. Un po' di vacanze al mare pagate con un piccolo prestito.
- Libri letti nell'anno 0
- giornali di riferimento: quotidiano locale letto al bar; giornale sportivo.
- minimo accesso a informazione alternativa (web)... See More
Questa è la stragrande maggioranza del popolo tialiano che poi va a votare.
Come fare per farsi votare da una persona che vive così?, quali promesse gli si possono fare?
Cosa cambia per una persona che vive un modo così piccolo se al potere c'è una democrazia o una dittatura?


La mia riflessione: se la gente è per la stragrande parte così - e lo è, lo sappiamo tutti benissimo, anzi molta gente è anche più abbrutita di così - allora vuol dire che in qualche modo la democrazia ha fallito. Perché la democrazia è diventata un oggetto bellissimo e inutile in mano a gente che troverebbe più utili delle comode e rassicuranti catene.

A cosa serve avere il potere di scegliere chi deve difendere i nostri interessi e i nostri diritti, se non sappiamo (e non ci interessa sapere) niente a proposito di questi interessi e questi diritti?

Sempre più di frequente vedo esempi di persone del genere intorno a me e dico a me stessa: "e pensare che anche lui vota, e il suo voto vale quanto il mio!".

martedì 15 dicembre 2009

Malaguena Salerosa... Eh?

Eh sì, a me Quentin Tarantino riuscirebbe a farmi piacere anche la trippa (eh sì, la trippa non la posso neanche vedere).
Tanto che è riuscito a farmi piacere questa altrimenti insopportabile canzone spagnoleggiante. Anche perché dopo aver finito di vedere cotanto film come Kill Bill io, sovrastata da cotante emozioni, avrei amato forse forse anche Gigi D'Alessio (!), insieme ai titoli di coda. La Fortuna ha voluto che non toccasse a lui, grazie Fortuna!

martedì 8 dicembre 2009

Ricetta torta autunnale

Note: comprate i marron glacees a pezzi: sono utili allo scopo e costano assai meno di quelli interi, poiché si tratta di quelli che si sono accidentalmente rotti al mastro pasticcere.

Preparate la torta allo yogurt (la ricetta di dolci postata prima di questa), fatela intiepidire, tagliatela a metà per orizzontale, fatela raffreddare completamente.
In una ciotola fredda di frigo montate 400 grammi di panna fredda di frigo alla quale avrete aggiunto 80 grammi di zucchero a velo.
Spalmate la metà inferiore della torta con uno strato uniforme di crema di marroni.
Distribuitevi sopra metà della panna montata, e poi marron glacèes a piccoli pezzi.
Coprite con il coperchio della torta e ripetete gli strati, crema di marroni panna montata e marron glacèes a pezzetti.
Conservate in frigo fino al momento di consumare.

mercoledì 2 dicembre 2009

L'idiota

Ho appena finito di leggere L'idiota di Dostoevskij. Alcune considerazioni sulle quali invito chi vuole ad esprimersi.

1) D. ha creato un protagonista eroe/martire, un Cristo del 19° secolo, ma a un certo punto gli scocciava farlo troppo perfetto o forse invece ha pensato di perfezionarlo dandogli una sofferenza incorporata: l'ha fatto epilettico. Guarda caso D. soffriva di epilessia. Un po' di confusione. In compenso il personaggio del "buono a tutto tondo", l'Aleksej de I fratelli Karamazov, risulta un po' piatto. E' il rischio che si corre coi personaggi "semplificati", quindi forse meglio una imperfezione in più che una in meno?

2) Tutte le scene madri vedono casualmente la compresenza di tutti i personaggi, in casa di uno o dell'altro, etc. Molto artificioso e assolutamente fuori dalla realtà. Ai fini della trama è una pecca.

3) La critica al cattolicesimo, alle ideologie marxiane, etc. messa in bocca a non mi ricordo chi verso la fine del romanzo. Si dice che la Chiesa è partita da Cristo per mettere su una specie di SpA, dove la cosa più importante è esercitare il potere sui proseliti, tramite anche le ricchezze accumulate con gli affari "collaterali", e il messaggio di Cristo è stato infine disatteso. Discorsi scontati e già sentiti, ma sempre veri.

4) La protagonista femminile, icona della donna che si tormenta in cerca della parità sessuale e della libertà, alla fine di ogni tentativo rinuncia per prima, per un senso di inadeguatezza e immeritatezza della propria dignità, e si abbandona nelle mani dell'uomo che la fa sentire donna secondo i canoni antichi (ovvero proprietà dell'uomo, e sottomessa). Una cosa che continuiamo a vedere ogni giorno con le donne moderne, insomma.

5) Poca azione per un romanzo di 750 pagine. Rispetto ad altri romanzi di D., il rapporto azione / lunghezza è il più basso che io abbia riscontrato. Insomma, non succede quasi niente, e quel poco che succede viene raccontato da chi lo è venuto a sapere, non in presa diretta.

Detto questo, non è che non mi sia piaciuto. Anzi, nelle ultime 100 pagine mi piace sempre di più; poi quando mi piace al massimo, finisce. Peccato!

domenica 29 novembre 2009

Ricetta finocchi gratinati in salsa di besciamella

Note: veloce, ed economica, e anche non troppo calorica!
Poi se volete (su richiesta) vi spiego anche come preparare la besciamella.

per 4 persone

Togliete le foglie più dure e i gambi a 3 finocchi, tagliateli in 4 spicchi, lavateli.
Lessate i finocchi in acqua salata a bollore, lasciateli a metà cottura.
Disponeteli i finocchi sgocciolati in una teglia da forno e versateci sopra 200 grammi di besciamella pronta, noce moscata, pepe nero, mescolate leggermente per ricoprire bene con la salsa. Spolverizzate la superficie con parmigiano grattugiato.
Cuocete in forno a 180° per 30°, o comunque finché non si sarà formata la crosticina dorata come la desiderate. Sfornare e lasciare intiepidire prima di servire.
Si può fare anche con cavolfiore tagliato a cimette.

lunedì 23 novembre 2009

Cotolette di pollo

Note: se a qualcuno non piacciono... Può andare subito nello spogliatoio.

per 2 persone

Su un tagliere battete col batticarne o con coltello dalla ampia lama 220 grammi di petto di pollo a fettine, così che la carne diventi più tenera e sottile.
Passate le fettine nella farina. Sbattete un uovo in un piatto, aggiungete un pizzico di pepe nero e di sale. Passate le fettine nell’uovo. Infine passate le fettine nel pangrattato.
Cuocete i petti di pollo in una padella dove avrete fatto sciogliere un pezzo di burro (col burro rispetto all’olio il risultato sarà più morbido e gustoso), alcuni minuti per parte, finché non si è formata una crosticina dorata.

giovedì 12 novembre 2009

Bianca Maria early afternoon show

BM: "Quella terapia... che si chiama fioback"
Adelaide: "Eh?! Ma sei sicura?"
BM: "Sì... fisioback"
Adelaide: "Ma forse intendevi dire biofeedback?"
BM: "Sì, infatti!"
Adelaide: "Ah."

nella stessa giornata:

BM: "Allora è bello quel film? voglio andare proprio a vederlo... Nemico amico vero?"

domenica 8 novembre 2009

Pancotto di cipolle

Note: con la stessa ricetta, ma sostituendo la cipolla con pomodori, si può preparare la pappa col pomodoro. I pomodori andranno lavati, sbucciati, strizzati per eliminare la maggior parte dei semi e infine tagliati a tocchetti.

per 4 persone

Soffriggete uno spicchio d’aglio in un tegame con olio d’oliva, poi toglietelo e aggiungete 300 grammi di cipolla rossa affettata sottilissima. Fate stufare (insomma, cuocere) a fuoco basso e pentola coperta per 10 minuti.
Poi aggiungete 8 fette di pane tipo toscano raffermo spezzettate e un litro di brodo vegetale, o comunque la quantità sufficiente a ricoprire tutto il pane.
Il brodo vegetale si può preparare anche versando un litro di acqua calda e un dado vegetale sulle fette di pane.
Per pane toscano si intende un filone, di solito da mezzo kg o un kg, di pane "semplice", fatto di farina acqua e lievito, senza grassi e senza sale. Vanno bene anche pani tipo "siciliano", "pugliese", insomma tutti i pani con l'aspetto tradizionale del pane. Sconsigliati quindi i panini all'olio, al burro, i filoncini "alla francese", etc.
Aggiungete sale e pepe, mescolate vigorosamente durante tutta la cottura per favorire l’assorbimento del brodo da parte del pane e quindi il completo sbriciolamento di quest’ultimo, al fine di creare una zuppa densa. La cottura durerà il tempo necessario a fare assorbire tutto il brodo e a raggiungere la densità desiderata.
Servite nei piatti ed innaffiate con olio di oliva e qualche goccia di aceto balsamico, infine parmigiano grattugiato.

martedì 3 novembre 2009

Sbagliato odiare i piccioni: sono eroi

Riporto con estrema commozione il riassunto di un articolo pubblicato da Il Giornale qualche settimana fa.

Li combattiamo in tutte le maniere, perché sporcano, perché portano le malattie, perché rompono le balle. Eppure la storia ci insegna che i piccioni meritano tutt'altro rispetto.

Paddy era un piccione nato a Carnlough, Irlanda, che alle 8:15 del 6 giugno 1944 partì dalle coste del nord della Francia alla volta dell'Inghilterra, per portare le prime notizie sullo Sbarco di Normandia. Paddy era in forze alla RAF (Royal Air Force), ed era uno tra i più giovani dei 30 messaggeri alati aggregati alla Prima Divisione statunitense. Quel giorno di giugno Paddy coprì le 230 miglia che lo separavano dalla base di Hampshire in meno di 5 ore, portando notizie strategiche per gli alleati, ma anche ambite dai Tedeschi che avevano liberato nei cieli i loro falchi addestrati. Non ci fu storia: il piccione Paddy, con volo veloce e basso sul mare, fregò gli artigli della falconeria della Luftwaffe. Paddy visse altri dieci anni, per poi morire tra le mani del suo proprietario, il capitano Andrew Huges, non prima di essere stato insignito di una onorificenza al valore militare. Una targa nel porto della sua città natale ricorda tuttora le sue eroiche gesta.

Dal 1943 ad oggi tale decorazione al valore militare è spettata complessivamente a 32 piccioni; per quanto riguarda la Prima Guerra Mondiale, l'eroe indiscusso fu Cher Ami.
Un giorno di ottobre del 1918, il maggiore statunitense Whittlesey e 500 dei suoi uomini erano rimasti intrappolati in una depressione delle colline francesi. Il fuoco amico non sapeva dove erano i soldati, e nel giro di una giornata già la metà di loro era andata perduta sotto il fuoco amico e nemico. Il maggiore diede un bacio a Cher Ami e lo liberò; nel canestrino attaccato alla zampa portava il seguente messaggio: "We are along the road parallel to 276,4. Our own artillery is dropping a barrage directly on us. For heaven's sake, stop it".
I Tedeschi lo videro in volo e aprirono il fuoco, ma il piccolo e Caro Amico volò sempre più su, oltre la portata della "contraerea", e raggiunse gli alleati col suo prezioso messaggio: aveva perso un occhio, un'ala, una zampa era staccata dal corpo. I medici lottarono per giorni per farlo sopravvivere e i Francesi, saputa la sua storia, lo insignirono della Croce di Guerra.
... I colombi ebbero un ruolo strategico nelle due Guerre, e se ne incontrate uno ai bordi della via, ricordatevi di Paddy e di Cher Ami e toglietevi il cappello.

Era dai tempi degli anatroccoli di Konrad Lorenz che non mi venivano i lucciconi agli occhi per storie del genere. Ora quasi quasi, a quei colombi che si sono annidati nella gronda di casa mia e mi scacazzano sul marciapiede ogni giorno, gli porto un po' di becchime. Sniff!

sabato 31 ottobre 2009

Notizie da Ginevra

Cern di Ginevra, il mega acceleratore di particelle, Lhc, riprenderà gli esperimenti: "Stiamo cercando di unire la carica del caffè piu l'energia del cioccolato."

(postata da un mio amico su Facebook)

Su!

Quando Charles Monroe Schulz cominciava a stare così così, alla fine degli anni '90, si raccomandò (e lasciò scritto nel testamento) che nessuno proseguisse la sua opera a nome suo. Così la mia collezione cronologica dei Peanuts sta purtroppo per diventare completa (per ora hanno pubblicato fino al 93, 94, una cosa così).
Se anche Walt Disney avesse avuto una pensata del genere oggi, finito (?) il comunismo, non ci sarebbe un altro Impero del Male, più insidioso perché apparentemente innocuo, che gode di sempre miglior salute: The Walt Disney Company. Date un'occhiata qua, per esempio.

Dopo i primi 10 minuti di "Up" ero già quasi alle lacrime, perché questi maledetti ci conoscono meglio di noi stessi, e sanno maledettamente bene quello che ci piace e che ci emoziona; e oltretutto ce lo sanno raccontare in modo che ci emozioni ancora di più.
Hai voglia a dire che è solo "intrattenimento": questi qua hanno una forza di persuasione che dobbiamo solo sperare non si mettano in testa di rifare il comunismo, o il nazismo, o che non diventino tutti fondamentalisti kamikaze. Nel qual caso ci ritroveremmo tutti coi candelotti attaccati al giropancia, senza sapere chi ringraziare, ma prontissimi a farci esplodere.

martedì 27 ottobre 2009

Ricetta torta salata portoghese

Note: si ringrazia Eduardo Pinto per la ricetta. Lui ovviamente c'aveva messo anche un ingrediente speciale, che voi se volete potrete aggiungere: l'ammmòre.
Tomix, ricordi se manca niente? A me mi pare la ricetta fosse questa.

Stendete un rotolo di pasta sfoglia pronta, comprensiva della carta da forno su cui era arrotolata, su una teglia da forno.
Lavate e tagliate a metà 1 peperone, togliete il picciolo e i semi, poi suddividetelo in strisce e poi in dadini.
Lavate due pomodori maturi, tagliateli a metà per orizzontale, strizzateli leggermente per far uscire la maggior parte dei semi, poi tagliateli a dadini.
Disponete le verdure sulla base di sfoglia.
Rompete 2 uova in un piatto, aggiungete sale e pepe, poi rompete i tuorli e amalgamate appena il bianco col rosso, ma solo un minimo, in modo che ci siano ancora chiazze di due colori nel miscuglio.
Versate le uova sulle verdure, coprite con un altro rotolo steso di pasta sfoglia pronta, premete sui bordi per fare aderire i due strati, infine infornate a 180° per mezz’ora. Servite tiepida.

domenica 18 ottobre 2009

Chi è il vero musicista?

Recentemente leggevo una giustamente positiva recensione del nuovo album dei Pearl Jam, mi pare su XL o su Repubblica, che poi è la stessa. Vi si diceva che l'uscita di un nuovo album di studio è per i PJ il pretesto per partire con un nuovo tour. Cioè i PJ hanno come principale scopo quello di suonare davanti al pubblico, più che di incidere le canzoni. Ovviamente senza canzoni non c'è niente da suonare, ma credo che ci si sia capiti.
Domanda: un musicista (in caso suoni musica autoscritta, escludendo quindi i meri interpreti, che son comunque musicisti pure loro) può essere soltanto un bravo compositore ed "esecutore in studio"? Si può dire che un musicista è "completo" se sa scrivere, suonare,...e per quanto riguarda esibirsi davanti al pubblico?

La mia opinione è che un musicista si possa definire un artista bravo e completo solo se la propria musica la sa suonare e interpretare bene specialmente davanti al pubblico, ovvero nella situazione "non controllata", fuori dallo studio di registrazione, in cui deve essere sempre buona la prima.
Intanto perché il musicista deve essere in grado di reggere la tensione che scaturisce dall'aspettativa di molte persone che gli puntano gli occhi addosso. Deve sapere sostenere la situazione, insomma. Poi perché se uno è bravo, deve esserlo specialmente nelle situazioni difficili. E poi anche perché l'artista, quando è apprezzato dal proprio pubblico, ha il dovere di offrirsi allo stesso, quindi di tributargli lo spettacolo che esso si merita.

Insomma, l'artista ha successo grazie al pubblico che lo ascolta, quindi secondo me fare i dischi, metterli in vendita, e poi non dare sufficienti possibilità ai tuoi estimatori di vederti dal vivo è un po' da stronzi.

Questo per dire che se Britney Spears fa 2 spettacoli in Italia, uno a Milano e uno a Roma, lo posso anche capire: musicalmente è quasi del tutto inconsistente, il 90% del prodotto è costituito da video patinati dove emergono prima di tutto tette (rifatte), culo, capelli biondi (tinti), trucco, parrucco, vestiti, macchinoni, maschioni libidinosi, secondariamente musichette estremamente corrette e limate intorno ai limiti vocali e compositivi (?) della suddetta. Insomma di musica c'è proprio il giusto, e il succo della faccenda è già sufficientemente espresso dai videoclip. Se anche in pochi vedranno il concerto, tutti gli altri perderanno poco.

Però i Kings of Convenience potevano suonare anche a Firenze o Bologna, eh?! E se dovevano suonare a Roma, dovevano farlo proprio di mercoledì?!

Parlando di Scandinavia e dintorni

Cacchio, ma quanto mi piacciono i Kings of Convenience. Dopo aver virtualmente consumato l'hd a forza di ascoltare gli mp3 del loro primo album, dopo avere amato giustamente anche il loro secondo album, ecco che esce un altro album e mi piace assai anche questo. Sì, è vero che non aggiunge niente a quanto già detto, ma allora? Continua a dire cose molto belle, vi pare poco?

I Kings of Convenience provengono dalla Norvegia, Ikea dalla Svezia, Lego dalla Danimarca. Questa triplice origine scandinava di alcune tra le mie cose preferite mi spingerebbe a pensare che i paesi del Nord Europa siano dei bei posti dove vivere, perché chi vive là riesce a fare cose molto buone. E poi si sa che la Danimarca è il posto dove la qualità della vita è migliore al mondo (e non contestatemi questa verità assoluta perché lo sanno anche i sassi). E poi guardate questo: non vi fa venire voglia di mettere in valigia quel che càpita e partire?
Eppure il cibo fa schifo, la gente è inospitale, fa sempre freddo e a certe latitudini si hanno pure 6 mesi di sole / 6 mesi di buio ogni anno.
Stai a vedere che solo in condizioni difficili viene fuori il meglio dell'umanità! Bah!

martedì 13 ottobre 2009

Ricetta torta allo yogurt

Note: questa è la torta più semplice che potevo proporvi, chi non prova subito a farla è un accidioso!

Lasciate ammorbidire a temperatura ambiente 100 grammi di burro, aggiungete nell’ordine 1 vasetto di yogurt bianco, 1 vasetto e mezzo di zucchero, 3 uova, una bustina di lievito per dolci e mescolate bene dopo aver aggiunto ciascun ingrediente. Infine aggiungete 3 vasetti e mezzo di farina e mescolate ancora.
Potete eventualmente aggiungere all’impasto, appena prima di infornare, una manciata di gocce di cioccolato fondente. In questo caso si abbina bene lo yogurt alla banana.
Foderate una tortiera di carta da forno precedentemente bagnata e strizzata, in modo che aderisca bene alle pareti. Versatevi il composto e cuocete a 170° per 50 minuti.
Spolverizzate di zucchero a velo.

giovedì 8 ottobre 2009

"...u pais tropical..."

Amici!

Finalmente una proposta seria.

I recenti fatti di cronaca giudiziaria hanno sollevato in una qualcerta parte popolo italiano (e non) un moto di gaudio, ma che dico gaudio: una euforia pari a quella della sera del 9 luglio 2006.
Immediatamente i più, volendo associare a questo stato d'animo una canzoncina, come si suol fare quando si è felici (cfr. il celeberrimo "trallà larallallà lallarallallààààà" dei puffi) hanno pensato all'unica, inimitabile e insostituibile canzone dei momenti di festa.

Sì, amici, diciamocelo: ormai è diventata Patrimonio dell'Umanità anche la cuccia del mio cane (una signora cuccia, eh, nonsipensi). Allora perché non deve esserlo anche questa?



domenica 4 ottobre 2009

Ricetta sformato di fagiolini

Note: presto! I fagiolini adesso sono in offerta!

Lessate 600 grammi di fagiolini al dente in acqua salata a bollore.
Ungete con burro una teglia da forno, versate sul fondo qualche cucchiaio di passata di pomodoro, coprite con metà dei fagiolini, 70 grammi di fettine di emmental, 70 grammi di mortadella o prosciutto cotto a dadini. Ripetete con un ulteriore strato di passata, uno di fagiolini, di nuovo 70 grammi di emmental e 70 grammi di mortadella o prosciutto cotto.
Sbattete 3 uova con sale, pepe, 4 cucchiai di parmigiano grattugiato, versate il miscuglio sopra gli strati, completate spolverizzando con pangrattato.
Infornate a 180° per mezz’ora, o comunque finché non si sarà formata una crosticina dorata. Servite tiepido.

mercoledì 30 settembre 2009

Ancora sul moto perpetuo

Sushi John in un commento (peraltro fuori tema come sempre) al post precedente ha citato il moto perpetuo.
L'occasione mi è propizia per rinfrescarvi un'altra, più stimolante e divertente forma di moto perpetuo.
Due i presupposti: la legge della perversità della natura e la seguente legge inderogabile, verificata da chiunque abiti non a piano terra e possieda un gatto giocherellone (come tutti i gatti, e anche un po' scemo, come tutti i gatti, aggiungerei): "un gatto, se anche cade dall'Nesimo piano, atterra sempre sulle zampe".
Allora, legate una fetta imburrata sulla schiena di un gatto, con il lato imburrato verso l'alto, e poi gettate il gatto dall'Nesimo piano, con N grande o piccolo, tanto il risultato è lo stesso: il moto perpetuo (applausi).

domenica 27 settembre 2009

No, scusate, io volevo solo intavolare un dibattito finalmente costruttivo

Abito in un paese di campagna, su una strada larga con case singole, tutte dotate di parcheggio interno al giardino. C'è possibilità di parcheggiare su entrambi i lati. Casa mia dista 50 metri da un ristorante e 100 metri dalla chiesa, che distano tra loro 150 metri; casa mia si trova a metà strada, diciamo.
Capita che ci siano molte auto parcheggiate sia per le funzioni religiose che per i pranzi e le cene al ristorante. E capita anche che qualcuno parcheggi la sua auto davanti al mio cancello carrabile, pur se ampi spazi parcheggiabili sono ancora disponibili in prossimità dello stesso. Gente che magari non è proprio stronza: solo che non hanno fatto caso che c'era un cancello carrabile.

Domanda: siccome non ho il cartello "passo carrabile", si può dire che questi "sbadati" sono nel giusto? Se chiamo la Polizia Municipale mi rimuovono quelle auto o no? D'altra parte mi impediscono di entrare / uscire con l'auto, che è un mio diritto. D'altra parte il vialetto interno denuncia chiaramente di essere carrabile, perché ci sono le ruotate in terra.

Il cartello "passo carrabile" è gratuito, e ci vuole poco a richiederlo. Noi non l'abbiamo mai fatto, tuttavia, perché sulla nostra strada c'è sempre abbondanza di parcheggio, e siamo sempre stati convinti che un minimo di senso civico sia radicato anche nell'ultimo buzzurro che ci parcheggia vicino casa. Salvo quando arriva qualche "sbadato"...

sabato 19 settembre 2009

Ricetta orata al forno

Per ciascuna persona procuratevi una orata “da porzione”, che peserà quindi almeno 350 grammi. Potete usare un altro pesce come per esempio il branzino detto anche spigola, o il pagello, o la trota salmonata, insomma altri pesci dall’aspetto di classico “pesce intero”.
Assicuratevi che il pesce sia stato pulito, ovvero che sotto la pancia sia presente un lungo buco, segno che sono state tolte le interiora. Altrimenti chiedete al pescivendolo che ve lo pulisca, eliminando le interiora e le squame.
Sciacquate il pesce, praticate 3 lunghe incisioni trasversali nella pelle su ciascun lato.
Cospargete il buco delle interiora con sale e pepe o meglio con un mix di aromi per arrosti, poi inserite uno spicchio d’aglio sbucciato e tagliato in due pezzi, una fettina di limone tagliata in due, un rametto di rosmarino.
Disponete il pesce in una teglia da forno unta di olio d’oliva, passatevi sopra un filo d’olio d’oliva e poi sale e pepe, o meglio il mix di aromi per arrosti, poi disponetevi due o tre fettine di limone in modo da coprirlo tutto tranne la testa. Infine versate nella pirofila un bicchierino di vino bianco.
Infornate il pesce a 170° gradi per 30 minuti, rigirandolo a metà cottura, e controllando comunque che sia completamente cotto prima di spegnere il forno. La carne, in questo caso, dovrà aver perso il colore biancastro - tralucido ed essere di un bel bianco sodo e opaco.
Togliete dalla teglia, eliminate la pelle, la spina centrale, la testa e la coda. Disponete quello che rimane nel piatto, poi versatevi sopra il fondo di cottura rimasto nella teglia, ed eventualmente succo di limone.

lunedì 14 settembre 2009

Aquilotti

Sabato sera ho passato una serata diversa dal solito, in compagnia di tante persone.
Eravamo in un grande spazio tutti insieme, uomini, donne, bambini. Soprattutto ho notato tanti bambini.
Avevamo tutti voglia di fare festa, con magliette colorate, sciarpe sventolanti, bandiere.
Ridevamo, cantavamo, sognavamo, ci divertivamo un mondo.
Poi ci siamo ricordati che non poteva durare, e siamo tornati con i piedi per terra. Come al solito veniva ristabilito un vecchio, ingiusto, ben noto ordine. All'ora di andare via, quanti bimbi in braccio ai papà, con i lucciconi agli occhi, chiedevano: "ma papà, perché?", e i loro padri, affranti, non sapevano cosa rispondergli. Quella che doveva essere una festa aveva finito per essere una triste serata come tante altre passate.
Ho pensato che fosse una barbarie far soffrire così quei piccoli innocenti, che rabbia, che ingiustizia.

Allora delle due l'una: o smettete di insegnare ai vostri figli di tenere per la Lazio, o la Juve smette di rubare!

domenica 13 settembre 2009

Ricetta pastasciutta con zucchine, fiori di zucca e pancetta

Note: veloci, prima che i fiori di zucca non siano più di stagione!

per 2 persone

Fate rosolare in una padella con olio di oliva 50 grammi di pancetta a cubetti, o di più, se preferite.
Aggiungete 6 fiori di zucca lavati, spuntati e tagliati a striscioline, e una zucchina lavata, spuntata, tagliata a metà nel senso della lunghezza e poi a rondelle.
Fate rosolare il tutto a fiamma viva, poi abbassate la fiamma e continuate la cottura per 10 minuti. Aggiungete alla fine 100 grammi di panna da cucina, e fate scaldare appena.
Nel frattempo cuocete 160 grammi di pasta in abbondante acqua salata, scolatela e versatela nella padella.
Ripassate un minuto sul fuoco per far insaporire la pasta.

domenica 6 settembre 2009

Gita al Lago Santo

Sabato mattina siamo partiti per una nuova avventura di un giorno.
Dopo due ore di viaggio arriviamo sull'Appennino Modenese in località Tagliole, al Lago Santo. Non c'è tantissima gente quindi si sta bene, il sole scotta ma l'aria è fresca, quindi si prospetta un'ottima giornata.
Il nostro programma comprende principalmente il bivacco quindi non prevediamo grandi camminate. Andiamo subito al vicinissimo Lago Baccio, in 20 minuti arriviamo. Il lago ha un aspetto "selvaggio", vi crescono alghe vicino a riva che formano una specie di acquitrinio verde smagliante, e su un lato non si riesce praticamente a capire dove finisca l'acqua e dove cominci il prato. Il lago è "incastonato" tra il Monte Giovo e il Monte Rondinaio, e questa "chiusura" conferisce un aspetto un po' soffocante e inquietante, secondo me. Molto bello quindi!

E questo è il lago come si presenterebbe d'inverno:

Ci fermiamo su un grosso masso all'ombra di un faggio. Il masso è piatto sulla sommità ed è molto adatto per sederci in due. Cogliamo l'occasione per premiarci della faticaccia (!) con una merendina a base di pane e mortadella (visto che siamo sconfinati in Emilia, un giusto tributo alle tradizioni locali).
Dopo aver ossservato con interesse le peripezie di una canona labrador in cerca di avventure nonostante i richiami dei padroni, ripartiamo per il Lago Santo. Lì ci godiamo il meritato riposo (?) dopo una passeggiata sul lungolago. Stendiamo la coperta al sole e facciamo un riposino, poi un altro spuntino e un po' di lettura, finché alcune pesanti nuvole, ancorché intermittenti, ci consigliano di non trattenerci ancora a lungo.
Da notare che un versante del Monte Rondinaio si sta sfaldando poiché esposto a nord, e quindi soggetto a gelate invernali. Ecco i pietroni esplosi per il ghiaccio che rotolano a precipizio fino al lago:
Ripartiamo alle 15 in cerca di una merenda a base di gnocco fritto... Ma in ogni posto dove ci fermiamo scopriamo che non è contemplato l'orario "merenda" bensì solo quello "pranzo"... Che delusione!
Arriviamo all'Abetone che praticamente vuole piovere, meno male che eravamo ripartiti, e ci prendiamo un gelato gusto mirtillo e lampone.
Mentre mangiamo il gelato diamo un'occhiata ai negozi accanto alla gelateria. C'è un negozio di abbigliamento e oggettistica accanto a uno di abbigliamento e scarpe. Entrambi espongono merce fuori dalla vetrina sul marciapiede. Nel negozio di abbigliamento e oggettistica è appeso il seguente avviso in vetrina: "Si avvisa la gentile clientela che LE SCARPE NON SONO MIE. firmato la Cincistroccola".
Mentre torniamo definitivamente verso valle il viso ci comincia a bruciare, e ci ricordiamo che il lago riflette un bel po' di radiazione solare: anche questo fine settimana abbiamo consolidato la nostra abbronzatura; ma non ce ne saranno molti altri, purtroppo.

giovedì 3 settembre 2009

Ricetta crostini salsiccia e stracchino

Gli antipasti, ovvero: cosa preparo quando organizzo una festicciola o una cena con parecchi invitati? Qui avete qualche idea al di là della solita pizza, della solita insalata di pasta oppure della solita “pastasciutta per tutti”; un piatto di pasta caldo è vero che mette d’accordo tutti però... Però va preparata sul momento, mentre queste cose le potete preparare tutte in anticipo ed eventualmente potete conservarle in forno spento fino al momento di servirle.

dosi indefinite, da moltiplicare secondo il numero dei commensali e la voglia di mangiare
Spellate 2 salsicce, schiacciatene la carne con la forchetta in modo da sbriciolarle, mescolatevi 250 grammi di stracchino, schiacciate ancora in modo da ottenere un impasto omogeneo. Spalmate su fette di pane, disponete il pane su teglie da forno, fate abbrustolire in forno a 180° finché sull’impasto non si forma una crosticina dorata.

venerdì 28 agosto 2009

Una giornata da ricordare

Quasi mi dimenticavo che ieri è stata una giornata da ricordare! Allora butto giù due righe per fermare alcune impressioni, poi se vi interessano bene, altrimenti serviranno come memoria futura a mio beneficio.

Sono stata a trovare un amico nel suo nuovo ufficio, un po' perché dovevo chiedergli una consulenza, un po' perché doveva chiederne lui una a me, un po' perché volevo vedere il nuovo ufficio, un po' perché volevo vedere il vecchio amico.
Arrivo alle 11 con l'intenzione di trattenermi una mezz'ora, e me ne riparto alle 16:30, perdipiù a malincuore e senza essere stata sollecitata a farlo, ma solo spinta dalla decenza e dalla educazione.
E ritornando a casa ho ripensato a quanto una volta dicevamo insieme a una amica che vedo raramente, e che forse ho già detto da qualche parte nel vecchio blogghino, ma che ora ho voglia di ripetere qui: ovvero che certe persone le portiamo nel cuore sempre, per sempre, indipendentemente dalla frequenza con cui le vediamo. Passano mesi oppure anni e poi ci si rincontra, e il piacere di stare insieme è sempre lo stesso, anzi amplificato dalla astinenza.

[Massì che l'avevo già scritta, questa cosa. E adesso non ho nemmeno voglia di linkare il vecchio post. Per adesso tenetevi il repetita iuvant, seguirà linkino]

RIcetta biscotti al cocco

Fate ammorbidire a temperatura ambiente 150 grammi di burro, mescolatevi 1 uovo e 1 tuorlo, 100 grammi di zucchero, amalgamate bene. Aggiungete 150 grammi di cocco grattugiato, mezza bustina di lievito per dolci, infine 300 grammi di farina.
Formate un impasto compatto (se necessario tenetelo una mezz’ora in frigo affinché il burro riprenda consistenza), dopodiché stendetelo col mattarello sulla spianatoia infarinata e ritagliate i biscotti con un bicchiere o una formina. Oppure prelevate piccole porzioni di impasto e con le mani formate delle palline che schiaccerete con i palmi dando loro la forma di dischetti dello spessore di mezzo cm.
Disponete i biscotti su una teglia da forno foderata di carta da forno, distanziati di 5 cm perché con la cottura lieviteranno e si allargheranno. Cuocete a 180° per 13 minuti.
Fate raffreddare i biscotti senza mai toccarli: finché non saranno freddi non saranno croccanti e anzi si sbriciolerebbero al minimo tocco.

sabato 22 agosto 2009

Rufus chi?!

Ma dove l'ho già sentita? Colonna sonora di quale film? Non trovo una risposta soddisfacente (la versione americana de L'ultimo bacio di Muccino non l'ho vista quindi non può essere quella, via la prima opzione).
Aiuto! Ci diventerò matta :°D

Ricetta peperoni in agrodolce

Note: da quando ho abbandonato la peperonata per questa nuova versione di peperoni, a casa mia sono diventati un piatto che va a ruba. Aiuto! Lasciatemene un po' anche a me!
Da notare poi che con lo zucchero diventano digeribilissimi. Sembra incredibile ma è tutto vero!

per 3 persone.
Lavate e tagliate a metà 3 peperoni gialli o rossi o verdi, togliete il picciolo e i semi, poi suddivideteli in strisce e poi in pezzetti.
Mettete i peperoni in un tegame alto con un po’ d’olio d’oliva, sale, un cucchiaino raso di zucchero e 3 cucchiai colmi di aceto. Mescolate bene e cuocete a fuoco medio e pentola coperta per circa 30 minuti, rigirando spesso e facendo attenzione che non attacchi sul fondo. Provate ad assaggiarne uno per essere sicuri che siano veramente cotti. Serviteli caldi o meglio tiepidi.

lunedì 17 agosto 2009

Ci avevo già pensato anche io!!!

Beppe Grillo è un genio e scusate se non siete d'accordo con me ma c'ho ragione io.

Premessa. Al mio fidanzato è nato un nipotino a novembre - e quindi tecnicamente io sono pure zia - e da quando è nato le seguenti cose ho rilevato con orrore:
#1 - la di loro casa (del bambino, insomma) si sta riempiendo costantemente di giocattoli che diventeranno inutili, poiché non più interessanti anche se ancora buoni, nel giro di pochissimi mesi. Si sa che i bambini a 6 poi 8 poi 10 poi 14 mesi hanno bisogno di stimoli sempre nuovi, diversi dai precedenti.
#2 - i genitori del pargolo non sono ancora riusciti a comprare personalmente un vestito al suddetto, da tanti che ne sono arrivati e ne arrivano ancora in regalo.
#3 - per non parlare di: lettino, culla, passeggino, girello, seggiolone. Tutta roba indispensabile per pochi mesi, costosa, e poi ingombrante da archiviare.

Si potrebbe continuare ma mi fermo qui perché troppo è l'entusiasmo di presentarvi Mamme 2.0, l'iniziativa che permette a mamme di tutta italia di formare una comunità virtuale in cui scambiarsi la roba usata non più utile, in cui darsi consigli, in cui fare amicizia. Ma che bellezza! Il mio spirito ecologista riciclatore riutilizzatore si sta galvanizzando a livelli mai pensati prima!

Se avete neomammine in giro, fate girare la notizia. Io lascio qui il bannerino, eh. Yucu'!

venerdì 14 agosto 2009

Ricetta filetti di merluzzo alla mediterranea

Note: il pesce più facile da cucinare e anche il più economico.

Per due persone. Scaldate un po’ d’olio d’oliva in una padella, soffriggetevi due spicchi d’aglio sbucciati.
Passate nel pangrattato 220 grammi di filetti di merluzzo, fateli dorare su entrambi i lati nella padella a fuoco medio, salate. Dopodiché aggiungete mezzo bicchiere di passata di pomodoro diluita con due cucchiai di acqua, una cucchiaiata di capperi sottaceto sciacquati e strizzati, una manciata di olive nere denocciolate tagliate in due, e fate cuocere a fuoco medio rigirando un paio di volte, in modo che il sugo si addensi e il pesce ne rimanga ricoperto.
Al momento di servire raccogliete i capperi e le olive nella padella e disponeteli sopra ai filetti, infine spolverizzate con origano.

Diapositive (imbarazzanti) dalle vacanze

Tre cose meritano di essere annoverate tra gli episodi curiosi / inspiegabili delle ferie appena trascorse.
1) La mattina della partenza da Dubrovnik la mamma della affittacamere, una signora sugli 80 anni, scende a salutarci (noi non l'avevamo mai vista prima). Questa inizia a parlare con Ale il quale, grazie a mugugni e sorrisi e segni per aria, riesce a portare avanti la conversazione pur non conoscendo la lingua croata. Dopo però la anziana signora si rivolge a me e io, a seguito alcuni istanti di imbarazzato silenzio, proferisco le seguenti:
sorry, we don't speak... czech (?!).
Al che la vecchia, dopo un'attimo di perplessità, ricomincia a parlarmi, tutta sorridente.

2) Guarda, Ale! Una barca che si chiama "pizza"! (parcheggiata accanto a una pizzeria)



3) In previsione della passeggiata in montagna del giorno dopo, essendo io sprovvista di pantaloni lunghi comodi, mi faccio prestare un paio di fuseaux da Maria, di quelli che secondo loro sono "un po' a vita alta e infatti a me non mi entrano più".


Chiudiamo questa simpatica carrellata in bellezza, con il fatto più triste di codesta vacanza.

Una sera che eravamo a passeggio per il centro del paese di Bol, sull'isola di Brac, abbiamo osservato con curiosità il "trenino" che portava a giro i turisti per il centro del paese, appunto. Attirati dalla targhetta "Dotto - Castelfranco Veneto - Italy" abbiamo deciso, al costo di una cifra comunque modesta, di farci un giro sopra. Prima però volevamo assicurarci che ci avrebbe portato vicino a casa, o perlomeno non dall'altra parte del paese. Chiedo all'autista:
Ade: do you speak english?
Autista: fa dei gesti per dire non proprio.
Ade: David Cesta? [il nome della via dove era casa nostra]
Autista: fa dei gesti che non vogliono dire né sì né no, poi pronuncia una unica parola dal significato oscuro, infine fa segno di salire a bordo e di pagarlo.

Saliamo, e il trenino arriva diretto al Blusun Hotel, dall'altra parte del paese, a circa 2,5 km da casa nostra. Tutti scendono, l'autista pure, e ci saluta con:
Autista: stop!
Dopodiché ci indica la strada per tornare al paese. Noi con un palmo di naso ci avviamo, io anche con le lacrime agli occhi, perché solo per quella sera mi ero decisa a indossare sandali con tacco 12. Dove 12 sta per 12 centimetri.
Ripensandoci dopo, quell'unica parola misteriosa suonava tipo blusu.





giovedì 30 luglio 2009

Prima di salutarci

Prima di salutarci, essì perché io adesso vado un po' in vacanza, se non vi dispiace, ci tenevo a raccogliere a futura memoria i nomi-esempio di Filippo il Mulo. Stanno diventando per me una chicca quotidiana. Grazie Fili', sei uno dei miei comici preferiti di sempre (?).

Gianrossano Sciolini
Gianferdinando Colica
Gianmarc Cohn
Gianserpico Sputnik
Giancesare Cremonini
Gianippolito Diotifulmini
Sant Jessicah Teutonica
Ildebrando Pappabuona
Giangraziano Pozzineri
Giantibaldo Zampironi
Giandeborah Darlavia
Evelinda Marzepani

Una pregunta: ma ce l'hai, per caso, con qualcuno che si chiama Gian? Sì?! Anche io, sai?!

p.s. questo mitico captchzionario potrebbe anche tirare giù il bandone, ormai, non trovate? Oltretutto con io e Mykdee che lo stiamo apertamente boicottando...

mercoledì 29 luglio 2009

La nostra gita preferita

Il treno da La Spezia ci mette pochissimo ad arrivare a Riomaggiore. Si viaggia circa un quarto d'ora in campagna, poi si attraversa una galleria e improvvisamente il mare è a strapiombo sulla nostra sinistra, la montagna altissima sulla destra.
Il treno arriva a Riomaggiore ma noi proseguiamo, perché a Riomaggiore c'è una spiaggia di enormi ciottoli che è troppo scomoda sia per camminare che per stendersi.

Scendiamo due minuti dopo nella nostra località preferita: Manarola, già ribattezzata The Pool. La marina di Manarola consiste di uno scivolo in cemento armato per le barchette, che viene giù ripidissimo tra due scogli altissimi. Dalla terrazza panoramica si vedono i due scogli che formano uno spazio protetto, dove l'acqua è subito profonda, che a noi appunto assomiglia a una piscina. Sugli scogli ci sono vari punti per stendersi, e per tuffarsi, comunque noi appoggiamo i teli sullo scivolo e andiamo subito in acqua, provvisti di occhialini. Scatta la ricerca del pesce inedito.


Dopo il primo bagno prendiamo le nostre cose e, camminando sul sentiero che collega Manarola a Corniglia, andiamo a Manarola B, come l'abbiamo rinominata. Lì ci sono ancora lo scivolo per le barchette e dei gradoni di cemento con tanto di ringhiere, che formano due terrazze. Infine c'è un minuscolo molo da cui tuffarsi, dove l'acqua è già molto alta. Qui il mare è più basso e più soleggiato, l'acqua è più calda, il fondale però è meno vario. A nuoto sembra di poter arrivare alla spiaggia di Guvano, dove dice ci siano i nudisti. A metà strada, però, cambiamo idea. Forse per paura dei nudisti?

Ripartiamo col treno e in 4 minuti arriviamo a Corniglia.
Un miniautobus scalcinato ci aspetta per portarci in paese, che dista dalla stazione un km di salita. Su questo autobus siamo gli unici italiani, oltre a due veneziani di Mestre. Gli altri sono americani, tedeschi e giapponesi. La stradina per arrivare in paese è molto panoramica, il mare luccica giù in basso, poi le solite immagini da greetings from Italy: bouganvillee, panni stesi, gatti al sole, motorini ormai antichi.
Scendiamo in piazzetta e ci avviamo subito alla marina. Il paese è piccolissimo e ombroso, pieno di stradine tortuose, il mare si vede a fatica. Il paese è sulla cima di un promontorio, e per arrivare alla marina c'è da fare un sentiero in discesa: per l'esattezza, si contano 377 scalini.

Arriviamo già col presentimento della fatica che faremo a risalire, ma subito ce ne dimentichiamo: il mare qui è incantevole, una ampia baia chiusa da montagne altissime, scogli larghi e piatti vicino all'acqua, e il solito molo in cemento da cui tuffarsi. Ci tuffiamo dal molo e attraversiamo a nuoto l'insenatura, fino alla riva coi ciottoli. Ci fermiamo a sedere sulla riva, c'è proprio un sasso a due posti che fa al caso nostro. Ripartiamo alla ricerca del pesce inedito, ma in realtà, dopo la prima visita alle Cinque Terre, diventa sempre più difficile trovare l'inedito.
Ci fermiamo a prendere il sole sul molo, giusto il tempo di riposarci dalla nuotata. Poi ci facciamo la doccia e, ancora gocciolanti e coi vestiti nella borsa, ripartiamo su quei fatidici 377 scalini: in 10 minuti ritorniamo alla piazzetta, senza aver sudato ma completamente asciutti.

Riprendiamo il minibus. Dal finestrino vedo un panorama che ha qualcosa di eterno, di assoluto: il sole molto alto conferisce al mare una apparenza di profondità estrema, mi sembra di guardare l'oceano. Mi fa venire voglia di mettere le ali per poter scendere giù a dritto dallo strapiombo fino al mezzo di quel luccichìo. Improvvisamente voglio tornare indietro, rimanere qui un mese intero.

Ale che ne dici se dopodomani torniamo?

venerdì 24 luglio 2009

Ricetta pastasciutta alla Carbonara

Note: classica ricetta, ma ne esistono varie versioni. Questa ovviamente è la migliore. Per 2 persone.

Tritate mezza cipolla o meglio 2 scalogni e soffriggete in olio d’oliva in una padella, aggiungete 1 salsiccia spellata (oppure due cucchiaiate di dadini di pancetta affumicata) e schiacciatela con la forchetta perché si riduca in briciole mentre soffrigge.
Nel frattempo cuocete 160 grammi di pasta in acqua salata a bollore. Scolate gli spaghetti, buttateli in padella dove avrete nel frattempo sbattuto 1 uovo, e mescolate nella padella ancora calda ma a fuoco spento. Aggiungete abbondante parmigiano grattugiato. Buon Appetito!

mercoledì 22 luglio 2009

Ancora a proposito di felicità (cfr. Appunti di Sutura)

Nel cd che ho aperto oggi per caso c'erano delle foto. Queste foto sono state scattate dal capofamiglia di una famiglia che non è la mia, un inverno di molti anni fa, quando la sua famiglia ha vissuto due eventi eccezionali in contemporanea: il trasloco nella nuova grande casa in collina e la prima nevicata ivi verificatasi dopo il trasloco.

Ci sono molte foto che ritraggono personaggi divertiti sotto la neve, uomini e donne intabarrati che indicano il cartello della località ("hai visto che quassù nevica?!", come a dire), alberi stecchiti bianchi e neri, la chiesetta avvolta nella nebbia, la valle sotto dove la neve non è arrivata, e poi ci sono le foto dentro casa. La mamma che prepara la torta, la nonna con il cane, i figli in posa con la mamma, il capofamiglia che accende il caminetto, il primo caminetto posseduto da quella famiglia. La casa è già abbastanza arredata, molti dei mobili sono nuovi, alcuni buchi vuoti verranno presto riempiti, i lampadari però mancano ancora tutti. Fuori fa freddo ma è un freddo nuovo, bello, emozionante; in casa si sta bene, si sta in compagnia, si fanno cose insieme, si ride, si è felici per la nuova casa.
Ho fatto un sogno, mentre guardavo queste foto. In questo sogno mi sono ricordata perché mi piace tanto l'inverno, perché mi piacevano tanto gli anni '80, ma che c'entra, direte voi. C'entra perché negli anni '80 io ero piccola, e quelle scene di quelle fotografie erano presenti spesso anche a casa mia.
Allora eravamo una famiglia che d'inverno stava bene; poi è arrivata l'estate, siamo diventati grandi (qualcuno vecchio, in verità), e ognuno ha preso la sua strada.

Homesick, 'cause I no longer know where home is...

venerdì 17 luglio 2009

Ricetta tiramisù classico

Note: io preferisco quello con la frutta, ma ovviamente questa è la versione di maggiore successo. Non commettete la sciocchezza di sostituire il cioccolato grattugiato con il cacao in polvere: non potrei mai perdonarvelo.

Preparate una caffettiera da 4 persone di caffè, versatelo in una ciotola o un piatto fondo, zuccherate a piacere, allungate con mezzo bicchiere d'acqua, lasciate raffreddare.
Grattugiate con la grattugia una tavoletta da 100g di cioccolato fondente.
Frullate (con una frusta elettrica alla massima velocità) 2 albumi d'uovo freddi di frigo, in una ciotola fredda di frigo, finché non diventeranno gonfi e sodi, che praticamente se inclinate la ciotola scivolano tutti insieme come un budino. Teneteli da parte.
In un'altra ciotola frullate i 2 tuorli con 4 cucchiaiate di zucchero, e frullate finché i tuorli non diventano spumosi e giallino chiaro. Aggiungete 250 g di mascarpone e mescolate delicatamente, a mano con la forchetta oppure con la frusta a velocità minima.
Aggiungete gli albumi montati a neve mooooolto delicatamente, incorporandoli con la forchetta, con movimenti circolari dall'alto al basso. Non mescolate tanto né energicamente sennò si smontano gli albumi.
Bagnate leggermente su entrambi i lati i savoiardi (compratene una scatola di Vicenzovo, come quantità più o meno è quella, forse vi avanzeranno) e disponeteli in uno strato ordinato in una teglia da forno da 6 persone.
Coprite con metà della crema al mascarpone e sploverizzate con metà del cioccolato grattugiato.
Ripetete la stratigrafia con savoiardi inzuppati, crema al mascarpone, cioccolato grattugiato.

Tenete in frigo per almeno un'ora prima di servire: è più buono freddo, ed inoltre i savoiardi avranno il tempo di ammorbidirsi bene.

mercoledì 8 luglio 2009

Ricetta melanzane alla parmigiana

Note: non vi spaventate! Sembra difficile ma non lo è. E un piccolo sforzo in più sarà comunque ricompensato dalle molteplici qualità del risultato finale: si tratta di un ottimo piatto unico, economico, porzionabile, surgelabile.

Dosi per una teglia da circa 4 persone. E' comunque difficile stabilire le dosi poiché se viene consumato come piatto unico se ne mangia di più.

Preparate 4 melanzane lunghe (o 3 melanzane tonde) come già spiegato per la ricetta della pasta alla Norma. Ovvero:
lavatele e tagliate via il picciolo;
affettatele dello spessore di un cm scarso, questa volta però nel senso della lunghezza; disponetele su un piatto alternando strati di fette di melanzane e una spolverata di sale fino;
coprite con un altro piatto;
disponete sopra pentole, libri, qualcosa che faccia peso;
aspettate almeno un'ora;
eliminate l'acqua scura che si sarà formata e sciacquate le melanzane per rimuovere il sale rimasto.

Infarinate le fette di melanzana e friggetele in 3 dita di olio per friggere, scolatele su carta assorbente, salatele.
Tagliate a dadini una mozzarella e fate sgocciolare su carta assorbente.
Lavate una manciata di foglie di basilico e rompetele a pezzetti.
Stendete uno strato sottile di passata di pomodoro sul fondo di una teglia per 6 persone.
Disponete uno strato di melanzane, uno strato sottile di passata di pomodoro (ovvero qualche cucchiaiata allargata col dorso del cucchiaio), una spolverata di parmigiano grattugiato, mozzarella a dadini, basilico.
Ripetete la sequenza fino ad esaurimento degli ingredienti, avendo cura di NON lasciare per ultimo uno strato di melanzane.
Infornate a 180° per 25 minuti. Servite preferibilmente tiepida.
Buon appetito!

martedì 7 luglio 2009

Delirio @ Coin

Entro da Coin per comprare un vestito già avvistato prima dei saldi. Lo cerco sull'espositore dove lo avevo visto, ma la merce sull'espositore è stata cambiata. Incontro la prima commessa e chiedo:
Ade: Avete spostato Pepe Jeans? Era qui fino a una settimana fa.
Commessa: no, quella è stata tolta dalla vendita perché non va a saldo. L'abbiamo portata in magazzino. Se vuoi qualcosa devi chiederlo alle casse.
Io, sbalordita da tale risposta, mi guardo un po' intorno e a distanza 2 metri vedo un espositore che contiene tutta la roba di Pepe Jeans già vista la settimana scorsa, ma anche di più.

Mi provo l'abito che mi interessa, ma siccome i camerini sono pieni e c'è anche la fila, me lo provo fuori dai camerini, facendo scivolare l'abito di prova sopra l'abito che sto indossando, e poi sfilando quest'ultimo da sotto.
Appoggio l'abito di mia proprietà su di un banco. Passa una signora che comincia a guardarlo, lo gira per le mani, lo tasta.
Ade: no, guardi, quello è mio.
Signora: ah! Ha fatto in fretta lei eh! Ha le idee chiare! E' suo! Ma anche io stavo cercando un vestito bianco!

Infine, mentre mi avviavo alla cassa...
Commessa: allora, li hai trovati i pantaloni che cercavi?
Ade: sì, sì, grazie.

Solo dopo essere uscita dal magazzino ho realizzato che tra la signora e la commessa non si sa chi c'aveva capito di meno. E quindi, se l'ho capito solo dopo, anche io dovevo averci capito il giusto.

lunedì 6 luglio 2009

"Fiat lux"... Mhmhm... 10/10

Niente sarà più lo stesso. Niente, da venerdì sera, quando dopo aver mangiato un ottimo tiramisù di mia preparazione (vorreste la ricetta, lo so), io e Alka ci siamo messi a navigare su internet, un po' a casaccio.
Siamo arrivati, per fortuna o per un disegno divino, alla pagina di Piero Scaruffi.
E' difficile spiegare cosa è Piero Scaruffi. Piero Scaruffi, semplicemente, è.

Abbiamo passato ore a scorrere le sue liste dei migliori dischi, migliori romanzi, migliori dipinti.
Sì, è vero, abbiamo dei problemi, anche noi, a perdere il tempo a codesta maniera. E forse sarebbe stato meglio fermarsi, prima di scoprire che:

#1: Ma chi caspita sono questi Captain Beefheart? Trout Mask Replica?! Il fatto di non averli mai sentiti nominare dovrebbe forse suggerirci qualcosa?!
#2: Revolver, The Beatles, voto 5/10. Si noti che, nonostante sia chiaro che Rolling Stone non c'ha mai capito granché di musica (ché quando uscirono considerava il giusto i Led Zeppelin, tanto per dirne una: a dire che sono validi dopo 20 anni siamo tutti bravi, ma quelli che lo fanno di mestiere dovrebbero capirlo subito quando un musicista c'ha la stoffa!), Revolver è considerato dalla suddetta rivista il disco migliore di sempre.
#3: Il dipinto migliore di sempre, secondo il divino Scaruffi, è Il trittico delle delizie di Hieronimus Bosch. Non è uno dei quadri più famosi al mondo, anche se certo non l'ha dipinto l'ultimo caciottaro sceso dalla montagna. Purtroppo, la cosa inquietante è che è anche il mio dipinto preferito. Sigh.

Si rende necessario, per capire ancora meglio con che soggetto abbiamo a che fare, consultare l'utilissima pagina di Nonciclopedia.

Buon viaggio! %(

venerdì 3 luglio 2009

Matteo Marzotto ospite a Victor Victoria


Si gode in silenzio.
Grazie a Marta Marzotto per l'unica cosa, direi, per la quale deve essere ringraziata.
(Per il resto, citerei Mughini con un semplice ma efficace: madàààààài!)

martedì 30 giugno 2009

Morte di un vegano (cfr. vegano secondo Captchazionario)

Prima che anche il Vaticano emani una opinione di Stato sulla figura di Michael Jackson (e si tratta di quelle opinioni che il TG1 ha sempre premura di posizionare come prima notizia), e visto che ormai ne hanno parlato cani e maiali, volevo dire due cosette anche io, per inutili che siano, sul suddetto Michael.
Tutto quello di più stravangante e assurdo che riguarda Michael Jackson, ovvero il 95% di quello che lo ha riguardato dal 1990 ad oggi, diciamo... Pensate a tutto questo.
Pensate alla pelle sbiancata (?), al naso rifatto e rappezzato più e più volte, a tutti gli altri interventi di chirurgia estetica che ci sono sfuggiti ma che sicuramente ci sono stati. Pensate a Neverland, pensate a un uomo di 30 anni e oltre che vive circondato di giostre, bambini, giocattoli e nel frattempo gestisce un patrimonio pari al debito pubblico di un Paese sviluppato (o anche sottosviluppato, non me ne intendo tanto).
Ci pensate, e vi sembrano cose assurde, e dite che Michael Jackson non era una persona normale. E avete ragione! Ma se cominciamo a pensare prima di tutto al fatto che era una persona non-normale, tutto il resto non è più assurdo: è tutto prevedibile.
Celebre dall'età di 5 anni, lavoratore (come cantante e ballerino, vabbè, direte voi) quando doveva solo essere un bambino, autore dell'album più venduto di tutti i tempi all'età di 24 anni, oggetto non di ammirazione ma di idolatria da parte dei fans fin da allora (ripeto, 24 anni: dove eravamo noi a 24 anni?). Impossibilitato ad uscire di casa anche solo per prendere la posta senza essere assalito dai fans (e considerate che una come Madonna, per dire una a caso, la avvistano sempre la mattina che va a correre... la avvistano che entra e esce dalla palestra... Lei tutte queste cose le vive in scala molto più contenuta).
Scusate, ma voi al posto suo ce l'avreste fatta a essere un minimo normali? Dico: un minimo normali. Ecco, se ammettiamo che non ce l'avremmo fatta, io lo ammetto, tutto il resto di quello che è successo, era previsto. Ci sarebbe stato da stupirsi del contrario.

lunedì 29 giugno 2009

Ricetta saltimbocca alla romana

Note: la salvia non è una guarnizione, è un ingrediente fondamentale di questa ricetta!

Infarinate delle fettine sottili sottili di carne di manzo o di vitello, per esempio di quelle che sulla confezione riportano il suggerimento "per carpaccio"; vanno bene anche un pochino più spesse ma non devono essere spesse come delle vere e proprie braciole. Calcolate circa 100 g di carne per ciascun commensale.
Stendete su ciascuna fettina infarinata una fettina di prosciutto crudo, e una foglia di salvia precedentemente lavata. Infilzate ciascuna fettina con uno stuzzicadenti.
Sciogliete un pezzetto di burro in una padella, dopodiché adagiatevi le fettine e fatele dorare su entrambi i lati, facendo attenzione a che non si stacchino il prosciutto e la salvia.
Salate e pepate.
Completate la cottura versando un bicchierino di vino bianco, e rigirando velocemente le fettine mentre il vino evapora.

giovedì 25 giugno 2009

Numeri primi soli ma sempre meglio che male accompagnati

Il mio amico Massimo mi chiede una opinione sul seguente argomento.

Gli amici astronomi / matematici / amanti dei numeri primi sono invitati a leggere e commentare.

Massimo in particolare domanda:
Secondo te o i tuoi amici trattasi di un lavoro "fondamentale" o di una plaisanterie matematica? Di un simpatico giochino? No, perché sui numeri primi si sono scervellati i vari Gauss, Eulero, Riemann e così via... Qualora il lavoro fosse meritevole ci troveremmo di fronte ad un novello Fermat, un non professionista che trova risultati sorprendenti...

mercoledì 24 giugno 2009

Ricetta pastasciutta alla Norma

Note: non so chi sia questa Norma, ma a me le melanzane mi garbano proprio tanto! E anche nella pasta!

Per 3 persone, affettate 2 melanzane lunghe nel senso della larghezza, formando delle rotelle di spessore 1 cm. Formate strati di melanzane e una spolverata di sale fino su un piatto, coprite con un altro piatto e mettete sopra un peso (pentole impilate, libri, etc): lasciate che le melanzane emettano l'acqua di vegetazione, facendo passare circa un'ora. Sgocciolata l'acqua marrone che si sarà formata sul fondo del piatto, lavate le fette di melanzana per togliere i residui di sale.
Passate le melanzane nella farina e friggetele in una padella in cui avrete versato 2 dita di olio per friggere (semi, girasole, mais). L'olio deve essere bollente quando si mettono a friggere le melanzane, ovviamente.
Friggetele su entrambi i lati finché non sono dorate, poi fatele scolare l'olio su un piatto con carta assorbente. Infine salatele leggermente e tagliate ogni fetta in 4 parti.

Nel frattempo fate cuocere la pasta, preferibilmente spaghetti grossi, in abbondante acqua, salata al momento dell'ebolizione.
Preparate una salsa di pomodoro leggera, per esempio usando la passata in bottiglia, scaldandola in un pentolino.
Condite la pasta con la salsa di pomodoro, i pezzetti di melanzana fritta, foglie di basilico fresco tagliate a pezzetti, e una grattugiata abbondante di pecorino stagionato, pepe e olio d'oliva a crudo. Mescolate con cura per amalgamare i sapori.
Buon appetito!

lunedì 22 giugno 2009

Le ovvie conclusioni sul referendum

Il mancato raggiungimento del quorum ai referendum da ormai più di 15 anni ci pone davanti a due ovvie scelte:
#1. Si abolisce il quorum.
#2. Si aboliscono i referendum.

Mi sembra tutto molto ovvio ma per precisione illustrerò brevemente le motivazioni.

#1. Non è giusto che chi esprime il proprio parere tramite un voto, adempiendo ad un dovere civico previsto dalla Costituzione, venga mortificato e annichilito da chi non lo fa, e non lo fa di solito per ignoranza, menefreghismo, etc.
Forse qualcuno di questi ignoranti e indegni cittadini, se non ci fosse il quorum da raggiungere, penserebbero: "cavolo! con questo referendum decideranno cose che riguarderanno anche me, anche se io non votassi... sarà meglio che vada anche io a difendere la mia opinione!".

#2. Se si continua a voler concepire il referendum soltanto abbinato al meccanismo del raggiungimento del quorum, sarà il caso che si aboliscano i referendum, oppure che le spese referendarie vengano sostenute dal comitato promotore, in caso di mancato raggiungimento del quorum.
Paradossalmente, non si può obbligare la gente a votare. Se si sa che questa gente non vuole votare, chi allestisce le elezioni fa cosa dannosa alla collettività perché consapevole di provocare lo sperpero di carta, acqua, inchiostro, luce, etc. insomma di soldi delle nostre tasche.

Coi soldi del referendum si ricostruiva L'Aquila, più o meno.
Sentiamo se da dopo le 15 di oggi qualche politico o giornalista si azzarderà a farlo notare.

domenica 21 giugno 2009

Ricetta tiramisù all'ananas

Note: non mi ringrazierete mai abbastanza. Comunque potete cominciare già da subito.

Frullate (con una frusta elettrica alla massima velocità) 2 albumi d'uovo freddi di frigo, in una ciotola fredda di frigo, finché non diventeranno gonfi e sodi, che praticamente se inclinate la ciotola scivolano tutti insieme come un budino. Teneteli da parte.
In un'altra ciotola frullate i 2 tuorli con 4 cucchiaiate di zucchero, e frullate finché i tuorli non diventano spumosi e giallino chiaro. Aggiungete 250 g di mascarpone e mescolate delicatamente, a mano con la forchetta oppure con la frusta a velocità minima.
Aggiungete gli albumi montati a neve mooooolto delicatamente, incorporandoli con la forchetta, con movimenti circolari dall'alto al basso. No mescolate tanto né energicamente sennò si smontano gli albumi.
Aprite una scatola di ananas in scatola (appunto), versate il succo in una ciotola, bagnatevi leggermente i savoiardi (compratene una scatola di Vicenzovo, come quantità più o meno è quella, forse vi avanzeranno) e disponeteli in uno strato ordinato in una teglia da forno da 6 persone.
Coprite con metà della crema al mascarpone e con pezzetti di ananas sciroppato uniformemente distribuiti.
Ripetete la stratigrafia con savoiardi inzuppati, crema al mascarpone, ananas sciroppato.

Si può fare anche con pesche, albicocche, pere, insomma con altra frutta sciroppata.
Tenete in frigo fino al momento di mangiarlo.
Buon appetito!

Integrazioni al post precedente, più chiare del post stesso

allora correggiamo il tiro, spiegando meglio (i post chiari e concisi non fan per me, mentre filippo è certo più bravo).
in italia c'è poca voglia di andare all'università, abbiamo la media più bassa in europa di laureati. quelli che ci vanno, per la stragrande maggioranza dei casi è gente che vuole parcheggiarsi da qualche parte per ritardare l'ingresso nel mondo del lavoro = responsabilità = diventare adulti = sveglia presto tutte le mattine.
infatti per la stragrande maggioranza dei casi in italia si scelgono facoltà poco impegnative, infatti avrete tutti sentito parlare della penuria di laureati in facoltà tecniche e scientifiche.
dal momento che il primo obiettivo è studiare poco, ne consegue che si vuole massimizzare il tempo per il divertimento. e il divertimento, per chi ha tanto tempo a disposizione, riesce a essere ben più che una birretta e poi a nanna.

detto questo, poi, ci sono anche quelli che scelgono un corso di studi per passione, qualsiasi corso di studi, anche filologia anche papirologia etc. ma anche giurisprudenza eh! per carità!
tutti questi fanno parte delle "dovute eccezioni" da me citate nel post.

mercoledì 17 giugno 2009

Correlazione tra percorso di studi e relazioni sociali nei giovani d'oggi

Avete presenti quei giovani studenti il cui tempo libero si suddivide in proporzioni variabili tra aperitivi chic, discoteche, locali "da fighi", passeggiate "da fighi" in centro, palestre "da fighi", acquisto di abbigliamento "da fighi"? Quelli che escono dal mercoledì alla domenica, e da maggio a settembre tutti i fine settimana se ne vanno al mare? Quelli che vanno alla serata universitaria di qualsiasi discoteca anche se è di martedì, tanto il mercoledì mattina nessuno li obbliga ad alzarsi presto?
Ecco, facendo le dovute eccezioni, senza voler risultare razzista nei confronti di quelli che hanno intrapreso carriere universitarie "poco impegnative", la mia esperienza personale mi ha mostrato che coloro che fanno quanto sopra, sono in linea di massima:
1) singles
2) iscritti a facoltà "poco impegnative": tutte le facoltà umanistiche più quelle economiche (?).

E vi dirò di più: 2) implica la premessa, la premessa a sua volta implica e sottintende 1). Ovvero? Chi si iscrive a una facoltà che gli lascia tanto tempo per potersi divertire, senza obblighi di frequenza, senza necessità di seguire lezioni che si possono leggere su un libro a casa, senza necessità di spremere accuratamente le meningi per arrivare a comprendere un concetto [matematico, per esempio], questo tanto tempo lo sfrutta per divertirsi come i giovani amano divertirsi. E le cose più "divertenti" si fanno da single.

Sull'altro versante, chi ha scelto un percorso di studio scandito da impegni costanti e prolungati con i libri, ha poco tempo per divertirsi, e preferisce utilizzarlo per svolgere attività ricreative più "tranquille", che non necessitino di mezza giornata di recupero [dormire il sabato mattina dopo un venerdì sera in discoteca], ma anzi che permettano di svegliarsi presto e pimpanti il giorno dopo. Questo è ciò che succedeva quando organizzavamo cene con i compagni di università: tutti scappavano a mezzanotte e mezzo, ché la mattina dopo dovevano studiare. Questo genere di ricreazione, come una bevuta al pub, una pizza, un gelato, una passeggiata per il centro, è oltremodo adatta per la vita di coppia. Dei circa 30 studenti con cui abbiamo fatto "gruppo" all'università, ad oggi ce ne sono 4 non fidanzati.

E' sottinteso che i soggetti appartenenti al primo gruppo considerino i soggetti appartenenti al secondo gruppo dei mezzi sfigati che vanno a letto presto; viceversa, i secondi considerano i primi dei fighetti modaioli e superficiali. Tutto questo con le dovute eccezioni, ma insomma, ci siamo capiti. Che ne pensate?

lunedì 15 giugno 2009

Ricetta zucchine gratinate

Note: dal mio orto è arrivata la prima tornata di zucchine; a seguire, una tonnellata di zucchine distribuite su un mese e mezzo di raccolto. Si salvi chi può!

Per 3 persone, calcolate 6 zucchine di medio-grosse, di quelle lunghe, ovviamente (sulle zucchine tonde torneremo in futuro con interessanti applicazioni).
Tagliate le zucchine a fette di spessore mezzo centimetro, nel senso della lunghezza. Cuocetele in acqua bollente per 2 minuti, scolatele e fatele intiepidire.
Preparate un mix in parti uguali di parmigiano grattugiato e pane grattugiato: non specifico le dosi, voi preparatene una scodella e se finisce prima, lo ripreparerete.
Passate le fette di zucchine nel mix di grattugiati su entrambi i lati, e disponetele ordinatamente, volendo un po' sovrammontate, su una teglia di quelle da 8 porzioni che avrete preventivamente unto con un filo di olio d'oliva.
Condite la teglia di zucchine impanate con un filo d'olio d'oliva, sale, pepe.
Infornate a 180° per 30 minuti. Lasciate intiepidire prima di consumare: sono più buone.
Buon appetito!

venerdì 12 giugno 2009

Il sale quando va messo? e altri misteri

Riporto quanto emerso nei commenti a un recente post, e quanto avevo già detto tempo addietro, mi pare.
Il sale nell'acqua di cottura della pasta va messo quando già l'acqua bolle decisamente, non quando sta per cominciare a bollire, né quando è ancora fredda. Altrimenti, impiegherà molto più tempo a bollire. Potremmo stare qui ore ed ore a scrivere dei motivi fisici per cui ciò è così (!), ma siccome a voi non interessa e io non ho voglia, fidatevi.
Altre importanti raccomandazioni per la cottura della pasta (che a noi italiani pare una cosa che sanno fare tutti ma in realtà molti di noi sono capaci di produrre risultati che non farebbero invidia a un americano) eccole qua:
- rigirare molto spesso, tipo ogni 20 secondi, nei primi 2 minuti di cottura; ogni 2 minuti, successivamente;
- cuocere a fiamma ALTA! La fiamma bassa fa sì che gli strati di semola più esterni si spappolino quando il centro è ancora duro. Risultato: dopo il tempo di cottura previsto avrete pasta esternamente scotta.
- cuocere senza coperchio, tanto ci pensa la fiamma alta mantenere alta la temperatura. E se ci mettete il coperchio, trabocca tutto.
- la pasta continua a cuocere finché è calda, anche quando è già scolata e condita: per questo se la mangiate riscaldata al pasto successivo sarà molto probabilmente scotta. Se volete preparare una insalata di pasta (o pasta fredda, come si dice noialtri), appena l'avete buttata nel colapasta fatevi passare sopra abbondante acqua corrente (fredda, eh!): la cottura si bloccherà immediatamente e la pasta sarà mangiabile anche il giorno dopo.